L’Europa senza fraternità è impensabile

L’Europa senza fraternità è impensabile

Sala Capitolare di San Salvatore in Lauro a Roma, 17 febbraio 2017: Insieme per l’Europa presente al Convegno dell’Associazione “Città per la fraternità”.

In seguito al saluto della presidente Milvia Monachesi, varie sono state le analisi delle potenzialità e delle problematiche del continente europeo. Sono intervenuti Donato Falmi, già direttore dell’Editrice Città Nuova, Marco Filippeschi, sindaco di Pisa e presidente della Lega per le Autonomie e l’on. Silvia Costa, europarlamentare e attualmente coordinatrice della Commissione Cultura per S&D che, concludendo, ha affermato che “un’Europa senza la fraternità è impensabile”.

Al tema in questione «Europa: Libertà, Uguaglianza e… la Fraternità?  Quale chance oggi», l’esperienza di Insieme per l’Europa, presentata da Diego Goller (Italia) e Ilona Toth (Ungheria) ha messo in luce l’azione di Comunità e Movimenti di varie Chiese cristiane che intendono essere un contributo all’unità europea, partendo dal loro ricco patrimonio spirituale e culturale.

“Si dice che l’Europa si unisce unendo le città. Sono lì nelle città i veri problemi da risolvere, le vere risposte da dare. Si dice anche spesso: “agire localmente, pensare globalmente”; forse si potrebbe piuttosto dire che oggi si deve “pensare localmente, agire globalmente”, perché le idee nascono dalla vita, dal territorio, dalle periferie e perché le cause dei problemi che ci preoccupano nelle nostre città hanno origine, spesso, a livello globale”, suggerisce Diego Goller. E, riferendosi a Chiara Lubich, continua: “Chiara infatti, parlando dell’Insieme per l’Europa, diceva sin dall’inizio che è “un INSIEME che tradotto per tutti significa fraternità; mentre Europa sta a significare il lato politico, perché noi serviamo un progetto politico nel senso ampio del termine.”

Nel suo percorso di 17 anni, Insieme per l’Europa ha maturato via via il proprio messaggio che nella dichiarazione finale di “Stoccarda 2007” viene espresso da una serie di “SÌ” perché le città siano luoghi di accoglienza, aperte alle diverse culture”, prosegue Ilona Toth, che cita anche Michael Hochschild, sociologo franco-tedesco, professore a Parigi, che all’ultima Manifestazione a Monaco nel 2016, alla domanda se la speranza ha un futuro, ha dichiarato: “La risposta sono i Movimenti stessi, forze creative di carattere sociale, se non addirittura religioso. La loro fede, il loro impegno e soprattutto la loro fiducia sono molto richiesti sulla via per uscire dalla crisi della società, perché essi creano la necessaria fiducia nel futuro. Ma per questo i nuovi Movimenti spirituali devono comprendersi in modo più forte che finora come forze culturali plasmanti e comportarsi di conseguenza. In certo modo, devono diventare di più Movimenti sociali”.

E ancora Alcide de Gasperi, uno dei padri fondatori dell’Europa, che ha pronunciato già nel 1952 parole che ci invitano anche oggi al dialogo democratico: “Bisogna scegliere: o parlare, discutere, fare appello alla ragione, fare appello alla capacità umana, oppure ricorrere alla forza, al comando, imporre la volontà di una persona. (…) Nel passato sono stati tanti i conflitti e le guerre per questa impossibilità di trovare l’accordo, di discutere, per l’impossibilità di mettersi insieme in un’Assemblea e trattare di pace; non è meglio che facciamo uno sforzo per raggiungere la pace, per avere delle formule, per avere delle istituzioni che garantiscano questa pace?”

“Grazie dell’invito, grazie di questa chance per le nostre sinergie; lavoriamo insieme affinché le nostre case, comunità e città siano laboratori di comunione, di amicizia e di fraternità, capaci di integrare, aperti al mondo intero” afferma infine Diego Goller.

A conclusione del Convegno, la cerimonia della VIIIª edizione premio Chiara Lubich per la Fraternita’ assegnato quest’anno al Comune di Assisi, la città dove « 600 anni prima della declinazione dei tre principi della Modernità, coniati dalla Rivoluzione Francese (Libertà Uguaglianza e Fraternità), riecheggiò per prima la parola Fraternità ad opera di Francesco… » come si afferma nella motivazione della premiazione.

Vedi anche: www.cittaperlafraternita.org/europa-e-fraternita-binomio-impegnativo/

Contributi video del Convegno: https://youtu.be/edJSuqMdDaI

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PERCHÉ avete paura?

PERCHÉ avete paura?

“Speranza di cristiani per l’Europa” è il sottotitolo della serata d’incontro a Vienna, l’11 febbraio 2016 nella sala delle feste dell’YMCA

Pianoforte e sassofono: la musica ha fatto subito cogliere che qui sono all’opera slancio e professionalità. L’ospitante, Sascha Becker (YMCA), nel suo benvenuto ha trasmesso lo spirito che animava le grandi manifestazioni di Insieme per l’Europa a Stoccarda nel 2004 e 2007 e ha invitato alla partecipazione a “Monaco 2016”.

Perché avete paura? (Mt 8,26) – Tema della serata era questa domanda di Gesù ai suoi discepoli; la “barca Europa” nella bufera di avvilimenti e rassegnazione. Il sottotitolo esprime la sfida che Insieme per l’Europa vuole affrontare: “Speranza di cristiani per l’Europa”. Di questo ha parlato il Pastore Eduard Griesfelder nella sua relazione su ‘Vie di riconciliazione – tavola rotonda Austria’: Chiese libere e Comunità libere provenienti da tradizioni molto diverse tra loro si incontrano e ricevono addirittura il riconoscimento dello Stato austriaco.

Un quadro sincero delle lacune della politica davanti al prevedibile afflusso di rifugiati è stato esposto dall’europarlamentare Heinz K. Becker. Come portavoce della sicurezza per la sua frazione nel Parlamento Europeo, comprende i timori di molte persone, ma, diceva: “avverto anche che i valori cristiani quale disponibilità e solidarietà sono sempre più apprezzati”.

Esempi su ciò che questo può significare concretamente vengono offerti dalla vicesindaco, da una collaboratrice impegnata e da un profugo di Eichgraben: Politica e società civile si impegnano insieme.

Parole di speranza vengono scritte e messe in comune davanti a tutti da parte dei partecipanti. A conclusione dell’incontro, difficoltà e speranze si esprimono in una preghiera e si ringrazia per l’Insieme incoraggiante di cui si è fatta l’esperienza in questa serata.

Herwig Sturm  –  Gruppo di coordinamento Insieme per l‘Europa – Vienna e Austria

 

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