Dal 1° gennaio 2023, la città rumena di Timisoara è “Capitale della cultura 2023”. Il programma ufficiale dei festeggiamenti inizia il 17 febbraio 2023. Nel corso dell’anno, le istituzioni pubbliche locali commemoreranno ripetutamente questo titolo onorifico. Anche le Chiese lo faranno.
Su invito del vescovo cattolico della città, Monsignore Iosif Csaba Pál, quest’anno il gruppo degli Amici di Insieme per l’Europa ha deliberatamente scelto Timisoara, città multiconfessionale, multietnica e multiculturale, come sede del suo incontro annuale di novembre.
La città si trova al confine tra Oriente e Occidente, nel triangolo Romania-Ungheria-Serbia. “Con la vostra presenza mostrate alla Romania la bellezza della fede cristiana”, così il vescovo. Uno degli organizzatori: “I partecipanti dei Paesi occidentali di Insieme per l’Europa hanno bisogno dell’esperienza degli Amici dell’Europa orientale per scoprire insieme sempre di più le radici cristiane dell’Europa”. Una giovane giornalista ortodosso-rumena dell’équipe interconfessionale di preparazione a Timisoara si esprime così: “Siamo così diversi, eppure interiormente così vicini”. L’unica fede in Cristo deve essere testimoniata. Le tensioni del passato politico passano in secondo piano.
Gérard Testard (Efesia), fino a poco tempo fa membro del Comitato di Orientamento di Insieme per l’Europa, riassume così: “Camminiamo sul sentiero tracciato dai fondatori dell’Europa e da tutti coloro che nel corso della storia non hanno accettato il conflitto come una fatalità, ma si sono impegnati ad abbattere le barriere”.
“Insieme per l’Europa Timisoara 2023″ vuole contribuire affinché la fraternità in Cristo diventi sempre più una realtà visibile.
Novità: molte Chiese cristiane sostengono la Chiesa cattolica nella preghiera – vi parteciperà anche Insieme per l’Europa
Il Sinodo mondiale dei vescovi cattolici a Roma (4.10.-29.10.2023) sarà preceduto da una Veglia di preghiera ecumenica per i giovani sabato 30.9.2023 in Piazza San Pietro a Roma. Saranno presenti Papa Francesco e rappresentanti di varie confessioni cristiane, ma l’incontro è aperto anche a tutto il popolo di Dio. L’idea è stata lanciata da frère Alois, priore della “Comunità di Taizé”, fondata da frère Roger Schutz.
Gerhard Pross, attuale moderatore di Insieme per l’Europa: “La nostra rete ha da oltre 20 anni una grande esperienza di ecumenismo e sinodalità. Ho promesso a frère Alois il nostro sostegno, perché laddove il popolo di Dio si riunisce, vogliamo esserci anche noi”. L’incontro a Roma – e forse in molte città d’Europa – offre una grande opportunità per dare un segno chiaramente visibile dell’unità del Popolo di Dio. “La preghiera avrà certamente il suo effetto”, così Pross. Frère Alois ha espresso la sua gioia per il fatto che anche Insieme per l’Europa vuole sostenere la veglia.
Papa Francesco ha invitato a pregare in Piazza San Pietro e ha sottolineato la dimensione ecumenica del Sinodo dei Vescovi. Il Card. Jean Claude Hollerich così si è espresso: “Sinodalità ed ecumenismo sono inseparabili. Abbiamo bisogno dei nostri fratelli e sorelle delle altre Chiese per progredire nel cammino sinodale”. L’ecumenismo è importante per la sinodalità e viceversa, ha sottolineato il Rev. Christian Krieger, Presidente della Conferenza delle Chiese europee e della Federazione francese dei protestanti. “Non c’è sinodalità senza unità”, ha affermato frère Alois di Taizé, “e ogni Chiesa che vuole essere apostolica deve essere sinodale”.
Cosa possiamo imparare gli uni dagli altri? “Siate umili e date spazio all’altro, come ci mostra Papa Francesco”, così Sua Eminenza Khajag Barsamian della Chiesa armena. L’umiltà non è una debolezza, ma un segno di forza con cui iniziare un nuovo cammino. L’arcivescovo anglicano Ian Ernest, direttore del Centro anglicano di Roma, ha sottolineato che questo passo comune apre un nuovo orizzonte: “Questo processo ci dà le ali per crescere insieme”.
In particolare sono invitati i giovani adulti dai 18 ai 35 anni. Saranno accolti nelle famiglie e parrocchie romane da venerdì 29 settembre a domenica 1° ottobre.Il fine settimana culminerà nella “corsa a stella” di sabato, che inizierà con le preghiere in varie chiese romane per poi spostarsi a forma di stella verso Piazza San Pietro, dove, dopo un festoso programma con canti e testimonianze, si svolgerà la preghiera ecumenica con Papa Francesco e i rappresentanti di molte Chiese e comunità cristiane.
Le parrocchie e i Movimenti in tutta Europa sono invitati a inviare numerosi giovani a questo grande evento.
Amici di Insieme per l’Europa a Porto (Portogallo)
“Quando uno si disarma, se uno si espropria, se uno si apre al Dio Uomo che fa nuove tutte le cose, allora, Lui, cancella il passato cattivo e ci dona un tempo nuovo in cui tutto è possibile.” (1)
Mi sento imbarazzata. Mi chiedono, come è andato l’incontro con i miei amici a Porto e, in fondo: che cosa è questo “Insieme per l’Europa”? Cosa possono fare insieme 166 persone da 19 Paesi diversi, da 45 Movimenti e Comunità di 8 Chiese, quando i “simili attirano i simili” e la diversità è raramente – o forse mai – forza di coesione? Poi non parliamo delle differenti vedute geopolitiche, culturali, storiche, confessionali e in aggiunta: cosa faranno adesso russi e ucraini, anche loro presenti tra noi? L’Europa oggi non va di moda; perché inseguire utopie e sogni inutili in questo mondo polarizzato?
Mentre mi frullavano in mente tali pensieri e possibili risposte, ho pensato a Gesù che non ha cominciato a spiegare come e dove abitava, ma: “venite e vedrete” (Gv 1,39), questa la sua risposta. Chi era lì personalmente a Porto, “è venuto ed ha visto”.
Ha visto la comunione di 11 Movimenti portoghesi, che con grande impegno hanno creato casa, cibo, tecnica e prima di tutto “famiglia” a tutti i partecipanti.
Ha visto esperti che hanno fatto dono dalle proprie vedute, allargando gli orizzonti di un attento pubblico attraverso i loro talenti.
Ha visto personalità ecclesiali, che con la loro presenza e preghiera volevano dare non solo benedizione, ma anche un forte sostegno a questa rete ecumenica.
Ha visto giovani capaci di scelte serie, che hanno dato una svolta alla loro vita; giovani che con generosità, slancio e poesia parlavano dei futuri progetti concreti nei loro Paesi e città.
Ha visto gratitudine verso quelli che, dopo anni di servizio, partono per altri compiti; e lacrime negli occhi quando, al calore del Patto dell’amore reciproco, si sono aperti i cuori.
In somma: ha visto un piccolo popolo, che, come quello ‘eletto’, continuamente cerca l’acqua nel deserto. Bere e far bere.
La sera della preghiera ecumenica mi sono seduta in disparte nell’ultima fila nella imponente chiesa “Igreja do Cedofeita” di Porto. Un amico mi ha invitato in prima fila; sullo sfondo, oltre l’altare, mi attendeva un’immagine mai vista prima: non un Redentore sofferente sulla croce, nemmeno un Risorto che ha vinto la morte. Ma una grande statua di Cristo “disarmato”, a braccia cadenti, uscito da una base piena di spacchi – icona delle polarizzazioni, delle divisioni che abitano in noi, fra di noi, intorno a noi.
Lo guardavo. Disarmarsi! Ecco il segreto della forza di coesione! Sarà forse questa la “parola-chiave”, che aprirà l’Europa e tutto l'”Insieme” a nuovi orizzonti e promesse?
Ilona Toth
(1) Stralcio da uno scritto di Patriarca Atenagora I di Costantinopoli
Dopo tre anni in cui gli Amici della rete ecumenica Insieme per l’Europa hanno potuto incontrarsi solo online a causa della pandemia, ci sarà nuovamente un incontro in presenza il prossimo autunno. L’incontro si terrà dall’11 al 13 novembre 2022 a Porto, in Portogallo.
“Porto si trova all’estremo ovest dell’Europa e siamo molto felici di conoscere la ricchezza e le sfide che i nostri fratelli e le sorelle vivono in questa parte del continente“, si legge nella lettera d’invito inviata dal Comitato di Orientamento. Il Comitato nazionale portoghese, che rappresenta 10 Movimenti, già tre anni fa aveva invitato a questo incontro e ora questo desiderio si sta realizzando. “Sarà senza dubbio una grande scoperta per tutti noi e siamo molto grati ai tanti che stanno lavorando da tempo per accoglierci lì”.
UNA NUOVA MISSIONE PER L’EUROPA
Il motto dell’incontro degli Amici sarà “Una nuova missione per l’Europa!”. Si tratta di pregare insieme ai fratelli e alle sorelle portoghesi, di ascoltare, di riflettere e di farsi raccontare le loro esperienze di unità e riconciliazione.
“Nei tempi difficili che stanno attraversando l’Europa in questo momento, vogliamo unirci e vivere l’unità a cui siamo stati chiamati. Questo incontro sarà senza dubbio una scoperta e un’avventura per tutti noi, perché incontreremo la città di Porto e la sua storia, le comunità e i Movimenti dell'”Insieme” portoghese, nonché i molti giovani impegnati in Portogallo“, si legge ancora nella lettera di invito.
Per dare al maggior numero possibile di giovani portoghesi l’opportunità di conoscere la realtà di Insieme per l’Europa, gli organizzatori hanno deciso di tenere l’incontro in cinque lingue: inglese, francese, tedesco, italiano e portoghese. La sede dell’incontro sarà la sala riunioni dell’Associação Católica do Porto.
L’iscrizione all’incontro è ancora possibile fino al 10 ottobre 2022 tramite i responsabili delle singole comunità!
Il 7 maggio 2022 abbiamo celebrato la Giornata dell’Europa presso la Cappella d’Europa a Bruxelles, che ci ha sostenuto in molti modi, offrendoci la sede, le competenze, i mezzi di comunicazione. Che provvidenza del cielo!
“Europa: costruttori di pace”: un evento che abbiamo preparato per mesi con grande entusiasmo, impegno e convinzione. E se alcuni Movimenti non hanno potuto collaborare concretamente, sono stati con noi nella preghiera e nell’unità.
Che sfida! Parlare di “costruttori di pace” in un’Europa dilaniata dalla guerra in Ucraina e che parla qua e là di divisione, di separazione…, ma noi crediamo che anche la nostra goccia d’acqua sia necessaria nell’oceano. Il programma è stato seguito in presenza e con webinar.
Le due presentazioni di Walter e Annemarie Kriechbaum dell’YMCA Monaco sono state il fulcro del pomeriggio. Attraverso le loro testimonianze ci hanno condotto in un mondo di riconciliazione. Se il cammino verso la riconciliazione è lungo, ma vero e duraturo, ci hanno dato il desiderio di esserne strumenti dove viviamo.
I giorni precedenti al 7 maggio ci hanno dato l’opportunità di condividere e dialogare con i coniugi Kriechbaum, a Rotselaar presso il Centro dei Focolari, così come nel centro di Bruxelles con la Comunità di Sant’Egidio e durante una serata di preghiera in Basilica con il Rinnovamento Carismatico. Sono stati momenti indimenticabili di ascolto reciproco, una vera scuola di vita.
Le conversazioni col calice dell’amicizia, che hanno concluso l’incontro del 7 maggio, ci hanno dato l’opportunità di stabilire nuovi contatti, di incontrare nuovamente vecchi amici e di incoraggiarci a vicenda. Siamo stati rafforzati nella certezza che, insieme e con l’aiuto dello Spirito Santo in mezzo a noi, saremo in grado di avere un impatto significativo sul nostro Continente e di rivelare i suoi veri valori.
Alcune reazioni:
“Ieri abbiamo partecipato al webinar. Congratulazioni a tutto il gruppo e anche a te personalmente. È stato bello vederti in azione. Siamo molto grati per il contenuto e le preghiere. Abbiamo trovato chiare e impressionanti le testimonianze di Annemarie e Walter. Il fondamento biblico di Walter sul significato della sofferenza, della morte in croce e della risurrezione di Gesù per il perdono e la riconciliazione era molto centrale. Ci auguriamo che molti belgi l’abbiano visto e sentito, o lo faranno in futuro. Grazie a tutti per il lavoro di preparazione.” (R.R.)
“Molte grazie per questo incontro molto ricco! Come ha detto Philippe, è stato un momento di grazia, un sostegno, una speranza, una nuova forza! Con voi, per continuare il viaggio! È bello avervi visti! Possiamo avere il link per rivederlo su YouTube?” (M.D.W.)
Anne Plancke, per il Comitato belga di Insieme per l’Europa
Incontro per la Festa dell’Europa a Graz, 7 maggio 2022
In una sala recentemente ristrutturata – un tempo sala da pranzo del monastero dei Frati Minori e ora cuore barocco di un moderno Centro di eventi al centro di Graz – il 7 maggio scorso si sono riunite varie comunità cristiane di diverse confessioni in occasione della Giornata dell’Europa, su iniziativa di Insieme per l’Europa.
Circa 130 persone, provenienti da diverse località di Austria, Ungheria, Croazia e Svizzera, si sono incontrate per ascoltare la Parola di Dio e per scambiare esperienze sul tema della conferenza: “Come uscire dalle divisioni”.
Le varie relazioni…
– Progetto di dialogo in Ungheria per affrontare opinioni politiche controverse
– Costruire la fiducia tra gli oppositori dei rifugiati e i rifugiati
– Riconciliazione delle famiglie di vittime e di carnefici 75 anni dopo l’Olocausto
… hanno molto colpito ed hanno creato le basi per un vivace scambio in gruppi.
Parole di incoraggiamento sono giunte dai leader delle Chiese cattolica e protestante, oltre che dalla Comunità battista.
Amici da Slovacchia, Slovenia ed Italia, non presenti per l’intenso lavoro coi rifugiati, per motivi di salute o altro, hanno inviato messaggi di saluto.
Dopo il pranzo comune ed una visita guidata della città, è seguita nel pomeriggio una preghiera ecumenica per la pace.
Le difficoltà del nostro tempo, come la guerra in Ucraina e in molti altri luoghi della terra, la crisi climatica, la pandemia di Covid 19, l’insicurezza economica…. sono state portate davanti a Dio. Una famiglia del Movimento di Schönstatt ha organizzato in maniera toccante questo momento di preghiera di intercessione.
Con le parole tratte dalla Lettera agli Ebrei: “Il Dio della pace… vi munisca di ogni bene, perché possiate fare la sua volontà” (Eb 13, 20-21), i partecipanti si sono sentiti rafforzati per i loro compiti nella Chiesa e nella società.
Musicisti esperti, convenuti appositamente per questo incontro, hanno dato una degna cornice, festosa e spirituale, a questa giornata. I partecipanti hanno risposto generosamente in favore di un progetto per sostenere i rifugiati ucraini vicino al confine con l’Ungheria.
Sotto l’espressivo dipinto “Gesù dà da mangiare a cinquemila persone”, visibile sulla parete di fondo, si è conclusa una giornata piena di incontri arricchenti con il seguente canto: Resta con noi, perché è sera. Resta con noi, o Signore. Rimani con noi, perché è buio. Resta con noi, o Signore.
Giornata dell’Europa 2022 in Italia: Videoconferenza su buone pratiche di educazione offerte da giovani di diversi Movimenti
La Giornata dell’Europa ha assunto quest’anno un rilievo senza precedenti in quest’ora inimmaginabile con l’Europa in guerra. Insieme per l’Europa in Italia ha richiamato l’attenzione sulla centralità di una educazione che offra alle nuove generazioni una formazione integrale, prospettata come unica chance per ricostruire il tessuto relazionale fraterno e formare alla pace, alle verità che danno senso alla vita.
Vi ha dato voce la prof.ssa Carina Rossa della Lumsa, docente all’Istituto Universitario Sophia e membro del comitato promotore del Global Compact on Education, il Patto educativo globale lanciato da Papa Francesco sin dal 2019. Un patto che punta ad abbattere barriere e costruire ponti.
Quest’anno dichiarato dall’Unione Europea “Anno dei giovani”, sono stati proprio i giovani appartenenti a gruppi, associazioni e movimenti a presentare buone pratiche di educazione (testo scaricabile in fondo alla pagina) realizzate nei campi più diversi.
Bene esprimono l’impatto le molte impressioni a caldo giunte nella chat durante il collegamento via zoom seguito da oltre 1.000 persone, in diretta, a cui si sono aggiunte, in una settimana 700, anche da Paesi dell’Est e Ovest Europa. Eccone alcune:
“Ho apprezzato tantissimo le testimonianze e gli interventi, di giovani e meno giovani. Mi ha colpito molto anche la testimonianza di Beatriz e il suo messaggio di accoglienza e di amore (dei profughi ucraini). Un’iniziativa densa e ricca di contributi”. (una europarlamentare di Milano)
“La prima cosa che salta all’occhio è il coro di voci che hanno testimoniato con toni differenti la potenza della speranza. La seconda è la bellezza dei giovani, una cosa davvero illuminante. Sono i giovani la speranza, ma con lo stile di quella iniziativa che li vede accanto agli anziani, e non si capisce chi più dà e chi più riceve. Mi ha colpito in modo particolarissimo il fatto che giovani e anziani hanno bisogno gli uni degli altri. L’ultima esperienza di condivisione era quello che serviva per dare un po’ di pace al mio cuore travagliato dalla guerra”. (da San Remo –IM)
“Edificante momento di ‘scambio’. Quanta vita creativa! Non dà solo speranza, ma certezza che un’Europa solidale, fatta di cuori uniti, è già in atto.” (da Monaco di Baviera)
Anche quest’anno sono state create iniziative originali intorno al 9 maggio, Giornata dell’Europa. Qui alcuni di loro in forma di flash.
Un incontro transfrontaliero ha avuto luogo tra la Francia e la Germania. La marcia di un’ora “Per un’Europa in pace” si è svolta da Strasburgo (Francia) alla Chiesa della Pace di Kehl (Germania). “Non dimenticheremo in fretta questo giorno. Insieme abbiamo dato un segno di unità e celebrato la speranza in tutta Europa”, ha dichiarato uno dei circa 200 partecipanti al termine dell’evento.
L’UE ha dichiarato il 2022 Anno europeo della gioventù. E così Insieme per l’Europa in Italia ha posto il 9 maggio sotto il tema “Educazione”. Nello scambio di esperienze online tra giovani e anziani, è emerso chiaramente quanto gli uni dipendano dagli altri per condurre una vita felice e riuscita. L’incontro è stato seguito da ca. 1.800 persone.
Circa 130 persone provenienti da Austria, Ungheria, Croazia e Svizzera si sono incontrate a Graz (Austria). Amici dalla Slovacchia, dalla Slovenia e dall’Italia hanno inviato i loro saluti. L’incontro è culminato nel pomeriggio con una preghiera comune per la pace. I partecipanti hanno poi risposto generosamente all’appello per donazioni a favore di un progetto di sostegno ai rifugiati ucraini vicino al confine con l’Ungheria.
A Monaco di Baviera, Insieme per l’Europa si è mossa su una ruota panoramica. Questa gondola ha fatto numerosi giri, sempre con otto persone a bordo – conversazioni su “Insieme” e incontri ad alta quota!
La rete Insieme per l’Europa, sulla Isola Madeira, promuove la preghiera del rosario per la pace in Ucraina, l’8 maggio, alle ore 20 (UTC +1), accanto al monumento dedicato a Nostra Signora della Pace, nel “Luta Livre”.
L’8 maggio a piedi da Strasburgo a Kehl – una marcia transfrontaliera
Domenica 8 maggio 2022, una marcia per la pace partirà da Strasburgo e condurrà dall’Alsazia in Francia alla Germania. “Vogliamo dare coraggio e speranza al popolo europeo”. Così dichiara il Comitato nazionale di “Ensemble pour l’Europe”, Francia. “Sullo sfondo delle molte guerre, vogliamo usare la nostra storia per ricordare alla gente che la riconciliazione è possibile”.
La marcia inizia alle ore 17 a Strasburgo e termina dopo 1,5 km di cammino verso le ore 18 nella Friedenskirche di Kehl con una preghiera ecumenica. L’iniziativa si concluderà verso le ore 19 con un aperitivo.
Festa dell’Europa a Lyon, lunedì 9 maggio 2022
Si svolgerà una serata di testimonianze e preghiere intorno ai 7 “SÌ” all’Europa.
È questo il tema con cui Insieme per l’Europa celebrerà la Giornata dell’Europa in presenza e a distanza presso la Cappella per l’Europa a Bruxelles il 7 maggio alle 14.00.
Attraverso brevi video prodotti da Movimenti della nostra rete saranno presentate quattro iniziative di solidarietà.
Il Pastore Walter Kriechbaum di Monaco di Baviera e sua moglie Annemarie dell’Associazione internazionale YMCA, condivideranno con noi esperienze di riconciliazione in Germania, Polonia e Ucraina, per guarire le ferite della Seconda Guerra Mondiale. Seguiranno una breve riflessione basata sulle Scritture e sulla fede in Cristo e un momento di preghiera.
Un webinar on line darà la possibilità di intervenire a distanza durante il tempo di scambio che seguirà.
ITALIA: “Educazione: unica chance”
La Festa dell’Europa 2022 dell’Italia avrà luogo in videoconferenza l’8 maggio alle ore 18.30.
Dapprima si approfondirà con la Dott.ssa Carina Rossa il “Global compact on education” proposto da Papa Francesco all’intera piattaforma educativa del pianeta. Seguirà una carrellata di ‘buone pratiche’ di educazione informale, realizzate da giovani di alcuni Movimenti, in varie regioni italiane ed in Croazia. Si concluderà con una testimonianza sui riflessi dei principi di Insieme per l’Europa nel dialogo con ogni diversità e nella riconciliazione in situazioni di conflitto.
GERMANIA: “Incontro e preghiera in Europa su zoom”
Dopo quella del 2 marzo scorso, invitiamo nuovamente tutti in Germania ed in Europa ad una grande preghiera il 10 maggio alle 19.30. Essa sarà in due lingue (tedesco ed inglese); si prevede una durata di 90 minuti.
È dal 1999 che si sviluppa Insieme per l’Europa, una iniziativa che comprende oltre 300 comunità cristiane di diverse confessioni. Esse agiscono in rete per scopi condivisi, portando il contributo del proprio carisma. La sua tipica „cultura della reciprocità“ porta al fatto che singole persone e popoli diversi imparano a conoscersi, a stimarsi l’un l’altro ed a sostenersi vicendevolmente.
Sabato, 7 maggio 2022, ore 9.00 – ore 16:30
Minoritensaal, Mariahilferplatz 3, 8020 Graz, Austria
(Parcheggio gratuito: accesso via Volksgartenstraße-Afritschgasse)
Ingresso: donazione volontaria (ca. 25 € per vitto e quota di partecipazione).
L’evento si terrà in tedesco, saranno fornite traduzioni.
Programma:
9:00 Arrivo
9:30 Benvenuto e impulso spirituale
10:15 Vie d'uscita dalla divisione: Scambio di testimonianze con i partecipanti da Slovacchia,
Ungheria, Slovenia, Croazia, Italia, Austria...
12:00 Pausa pranzo
13:30 Offerta: Visita guidata della città
15:00 Preparazione alla preghiera per la pace
15:30 - 16:30 Preghiera per la pace - Chiostro Monastero dei Minori
Registrazione per l’evento anm.gramfe@gmx.at fino a lunedì 2. 5. 2022 Cognome, nome, lingua/e, luogo di residenza, Paese
Prenotazione per il pernottamento (se richiesto) office@bhs-exerzitienhaus.at, signora Anna Gigl, fino a lunedi 25. 4. 2022
Exerzitienhaus der Barmherzigen Schwestern, Mariengasse 6a, 8020 Graz
(vicino alla stazione principale, 15 minuti a piedi dal Convento dei Minori – Minoritenkloster)
COVID-19: misure secondo la normativa vigente, in ogni caso test PCR negativo, non più antico di 72 ore, o test antigenico giornaliero negativo.
Chi l’avrebbe mai pensato? E pure è successo. L’Europa è in guerra. Moltissimi dimostrano sulle strade, pregano nelle chiese e nelle case, milioni sono in fuga. Quando ci chiedevamo il ‘leitmotiv’ dell’imminente Giornata dell’Europa, non pensavamo ancora che sarebbe così tragicamente attuale il desiderio insito nel profondo del cuore di ogni uomo: la pace.
Testimoniare la diversità riconciliata
Ogni nazione, ogni popolo ha una ricca storia e cultura, in cui cerca di esprimere durante i secoli questo anelito universale. L’evento che ricordiamo il 9 maggio è nato dallo stesso desiderio: dopo la Seconda Guerra Mondiale politici lungimiranti si sono alleati per costruire un nuovo ordine in Europa. Anche se il frutto del loro sforzo, l’Unione Europea, non rispecchia ancora del tutto le intenzioni iniziali, in questo tragico momento noi cristiani siamo interpellati in prima persona a curare la pace che Dio stesso ci ha donato 2000 anni fa. Continuiamo a pregare, aiutiamo concretamente i bisognosi e testimoniamo che la diversità riconciliata è possibile!
I giovani, costruttori di un futuro migliore
“Fa’ sentire la tua voce!” – si legge sul sito dell’Unione Europea, che ha indicato il 2022 come “Anno europeo dei giovani.” “L’iniziativa – continua l’appello – punterà i riflettori sull’importanza della gioventù europea nella costruzione di un futuro migliore: più verde, più inclusivo e più digitale.” E ora potremmo aggiungere: “più pacifico”! Speriamo che tanti giovani facciano sentire la loro voce – anche in occasione della Giornata dell’Europa – per un Continente dove la diversità non è ‘messaggio di guerra’, ma un ’invito’ a scoprire insieme i sentieri verso un comune futuro vivibile. E lo faranno anche ricordando i loro compagni d’età, vittime di questa guerra assurda.
Cammino di preghiera verso il 9 maggio
Nelle sei settimane di preparazione per il 9 maggio, quest’anno ci accompagneranno testi di preghiera elaborati dai nostri gruppi in Ucraina, Irlanda, Cechia, Croazia, Romania e Slovenia. La “Dichiarazione Schuman” del 9 maggio 1950 iniziava con questa frase: “La pace mondiale non potrebbe essere salvaguardata senza iniziative creative all’altezza dei pericoli che ci minacciano”. Un messaggio, questo, più attuale che mai.
L’incontro annuale degli Amici di Insieme per l’Europa (IpE) 2022 si svolgerà a Porto in Portogallo
Dal 10 al 12 novembre 2022 l’incontro degli Amici di IpE si svolgerà a Porto, in Portogallo. Gli amici portoghesi invitano gli Amici dei 45 Movimenti europei coinvolti in IpE nella bellissima città di Porto, un gioiello architettonico, bagnato dal fiume Douro (d’Oro) tra l’Atlantico e le montagne.
Il Paese più occidentale dell’Europa aprirà porte e cuori per accogliere gli Amici di IpE. “Vogliamo promuovere il dialogo per scoprire insieme come riaffermare la solidarietà e la fraternità tra tutti popoli”. Così Clotilde, membro del Movimento di Schönstatt. “E per facilitare la conoscenza reciproca, faremo insieme un tuffo anche nella storia e nella cultura del nostro Paese.”
E perché si va proprio a Porto? “Per i turisti Porto è la città del ben conosciuto vino Porto. Nel 1996 era Capitale del Patrimonio culturale mondiale. Ed è la città dei ponti, simbolo di legame tra i vari Paesi” spiega sorridendo Ana Lúcia della Comunità Emmanuel.
Ma più che altro – e questo interessa in modo particolare gli Amici del IpE – è per il clima ecumenico. “A Porto si trovano sette Chiese (cattolica romana, anglicana, lusitana, metodista, luterana, russa ortodossa e greco-ortodossa) in dialogo ecumenico.” Altri contatti si trovano con la comunità di Taizé. “Quindi non c’è posto migliore per costruire e sperimentare l’unità.” Così sottolineano José António e Maria Eugénia del Movimento dei Focolari.
I valori da condividere sul posto? Racconta Maria da Conceição del Movimento Cursillos: “Possiamo offrire al resto dell’Europa, per es., un’esperienza di comunità, dove si vive spontaneamente la vicinanza e l’aiuto reciproco, basato sul Vangelo.” La famiglia è il luogo privilegiato di trasmissione della fede. A novembre ci sarà occasione di incontrare anche rappresentanti delle giovani generazioni per uno scambio più approfondito su come loro accolgono oggi le sfide sulla base della loro fede, per es. il problema della migrazione, dell’ecologia ecc.
Liliana (Verbum Dei) e Filomena (Istituzione Teresiana) esprimono il desiderio di tutti: “A novembre vogliamo coltivare con i nostri amici la cultura dell’incontro, caratteristica specifica di IpE. Vogliamo diventare sempre di più, come ha detto Gerhard Pross allo scorso incontro nel novembre 2022, “costruttori di speranza”. E le sfide stanno nella “diversità riconciliata” (Margart Karram).
A Porto faremo sicuramente un passo avanti in questo.
Affrontare la realtà alla luce della chiamata, per leggere e capire insieme i segni dei tempi e agire di conseguenza – Insieme per l’Europa incontra
Al controllo tutto è a posto: il green pass, la temperatura del polso, la mascherina e le dovute distanze. Ma c’è di più. Qui le persone hanno anche un ’green pass’ invisibile: è il sì alla vocazione per l’Insieme nella fedeltà al ’patto dell’amore scambievole’. E’ evidente che il nostro mondo si trova ad affrontare sfide senza precedenti, allora quasi è un obbligo stare uniti, lavorare insieme e sostenerci l’uno l’altro. Facile ad organizzarsi non è stato per nessuno. Marco Impagliazzo, Presidente della Comunità di Sant’Egidio, lo esplicita: „Grazie di aver bussato con perseveranza alla mia porta; per questo sono qui.” Tutti hanno lasciato qualcosa: impegni, urgenze o preoccupazioni per i tanti viaggi, come P. Juan Pablo Catoggio, alla guida del Presidio di Schönstatt.
Siamo all’incontro del Comitato di Orientamento, finalmente presenziale, al Centro Internazionale del Movimento dei Focolari a Castel Gandolfo, con alcuni dei massimi responsabili delle Comunità e dei Movimenti di varie Chiese – tra loro Hansjörg Kopp (Segretario generale YMCA Germania) e Martin Bühlmann (Vineyard Svizzera e Germania). Dopo una giornata di condivisione e di lavoro, si aspetta la connessione online con i vari punti di ascolto della rete ecumenica, per rinnovare la comune missione per l’Europa, come anche il titolo del convegno suggerisce: dalla polarizzazione alla diversità riconciliata, attraverso la riconciliazione.
Margaret Karram, Presidente del Movimento dei Focolari, arriva a piedi (il traffico!); esprimendo la sua gratitudine, confessa subito che lei è venuta qui ad imparare dagli altri. Lo scambio delle testimonianze in tempo di pandemia, i dubbi condivisi, le sfide da affrontare hanno reso l’incontro una scuola di comunione. Non si ha fretta. Anche Jesús Moran, Co-Presidente dei focolari, rimane per pranzo: è importante conoscersi più a fondo, chiarire idee e punti di vista.
Al mattino dell’atteso 6 novembre, lo ’ZOOM’ da Castel Gandolfo si apre sull’Europa e, dopo un momento di meditazione e preghiera, inizia il viaggio dall’Est all’Ovest, dal Nord al Sud del nostro Continente. Persone col ’green pass’ dell’Insieme in tasca cercano di andare incontro alle necessità fisiche o spirituali, dando così segni di speranza intorno a sè. Sono cornice ai due contributi tematici principali: quello di Gerhard Pross, moderatore di Insieme per l’Europa, e di Margaret Karram. La preghiera serale, scritta a più mani, si snoda in 4 lingue e culmina nel ’patto dell’amore scambievole’, secondo Gv 13,34, rinnovato in molte lingue.
Le chat si moltiplicano e si fanno portavoce dei ringraziamenti per i temi trattati, per le testimonianze e per l’incoraggiamento: „un messaggio forte ed al tempo stesso denso di speranza con la certezza che il Dio della storia è con noi, in mezzo a noi, se ci mettiamo nella Sua via dell’Unità.” Qualcuno si esprime in forma poetica: Insieme per l’Europa sembra “un fiume carsico che non vedi perché scorre sotto terra, ma lavora sempre, trascina, scava, si unisce ad altri e poi ritorna in superficie, non si sa dove e quando, ma trasforma il territorio che attraversa.”
Gli schermi si oscurano, si parte. Nel 2022 speriamo di rivederci tutti di persona in Portogallo, carichi di nuove esperienze. Il nostro ’green pass’ è validato per stare „su tutti i confini” – come si esprimeva Gerhard Pross – e „fare nostra una prospettiva più ampia e completa del Regno di Dio.”
Salutandoci, Margaret Karram riassume: “La diversità riconciliata in cui crediamo, perché ne abbiamo già fatto esperienza, può segnare il nuovo passo di Insieme per l’Europa per gli anni a venire. Può indicare il programma su cui concentrare il nostro vivere e agire.” È un programma anche oltre l’Europa.
“Consideriamo la polarizzazione della nostra società come una delle più grandi sfide dell’Europa e del mondo”, spiega il team che prepara l’incontro internazionale degli “Amici” di Insieme per l’Europa, previsto sabato 6 novembre 2021.
“In questo giorno si affronteranno le cause e si cercheranno le soluzioni”, riferisce il team. Quindi, non c’è da meravigliarsi che l’incontro di quest’anno sia intitolato: “Polarizzazione – Riconciliazione – Diversità riconciliata”.
La questione sarà analizzata e approfondita da contributi provenienti da diverse prospettive.
Un punto di vista extraeuropeo sarà offerto da Margaret Karram, la nuova Presidente del Movimento dei Focolari. Nata ad Haifa (Israele), la sua vita è stata segnata fin dall’inizio dal dialogo in un contesto di diversità religiosa e culturale; nel 2013 ha ricevuto il Premio Monte Sion per la riconciliazione.
Un’altra relazione di base sarà tenuta da Gerhard Pross, YMCA Esslingen (Germania).
I comitati nazionali di alcune nazioni d’Europa riferiranno del loro impegno a livello locale.
Tuttavia, è altrettanto importante che i partecipanti al Convegno contribuiscano con le loro esperienze e idee nelle sessioni di gruppo. Insieme, si sperimentano sempre una luce speciale nella ricerca di nuove vie – questa volta “per passare dalla polarizzazione alla diversità riconciliata in tutta Europa”.
A causa della pandemia, la riunione si svolgerà in forma ibrida. Un piccolo gruppo si incontrerà a Castel Gandolfo (Roma) e accoglierà da lì gli altri partecipanti via Zoom.
Prof. Luigino Bruni offre una innovativa chiave di lettura sul rapporto fra ecologia ed economia durante lo zoom che celebrava la Festa dell’Europa 2021 in Italia.
Bruni è Ordinario di Economia politica alla LUMSA di Roma, docente all’Ist. Universitario Sophia di Loppiano (Firenze), Direttore Scientifico di The Economy of Francesco e Presidente della Scuola di Economia Civile.
Nel suo intervento, l’analisi dell’economia europea, partendo dalle radici cristiane, la riflessione su alcuni impulsi positivi derivanti dalla tragedia della pandemia, l’attuale protagonismo dei giovani, hanno trasmesso nuova speranza insieme allo stimolo ad un impegno personale, che coniughi l’amore per la Terra e quello per l’Uomo.
Invitante l’interpretazione di Gioele 2,28: “Se gli anziani sapranno ancora sognare (credere in un mondo migliore), i giovani profetizzeranno (realizzeranno grandi progetti)”.
71 anni di Europa. Cosa ci viene dimostrato oggi mentre gli Stati europei e con loro il mondo intero stanno lottando per le conseguenze della Pandemia?
Con questa domanda la professoressa austriaca Dr. Petra Steinmair-Pösel introduce il suo discorso alla conferenza zoom con base a Graz in occasione della Giornata per l’Europa 2021. Lei cita la Dichiarazione di Schuman del 9 maggio 1950: “La pace del mondo non può essere preservata senza sforzi creativi commisurati alla grandezza della minaccia.” Queste parole, così Steinmair-Pösel, sono ancora valide oggi e pongono la questione di quali sforzi creativi dovrebbe fare la nostra generazione oggi.
Steinmair- Pösel invita a fare il triplice passo del “vedere – valutare – agire”. “Vedere” le grandi sfide di oggi: Pandemia, paura dell’altro e di conseguenza la costruzione di mura di difesa. “Valutare”: di che cosa l’Europa ha bisogno oggi? Qui, Steimmair-Pösel parla della necessità del dialogo, che può cambiare la vita oggi. Ed infine “Agire”, che significa: dialogare con silenzio interiore, con rispetto dell’altro e prontezza ad imparare da lui.
Il dialogo, così Steimair-Pösel, è la base personale e culturale che rende possibile trovare insieme nuove soluzioni in modo creativo, stabilendo la fiducia reciproca e avviando un’azione cooperativa. Così si creano le condizioni per “un confronto che ci unisce tutti”.
Empatia, contemplazione e azione, “ora et labora” – sono state alcune delle parole-chiave della Giornata dell‘Europa 2021 organizzata da ca. 40 Movimenti cristiani della rete ecumenica Insieme per l’Europa.
L’EUROPA HA BISOGNO DI COESIONE, SPERANZA E ISPIRAZIONE
“L’Europa si edifica e si custodisce celebrando le sue feste!” Così Luigino Bruni, Ordinario di Economia politica alla LUMSA di Roma il 9 maggio, giorno dell’Europa, nella sua relazione alla videoconferenza “Per la Terra e per l’Uomo”. Da sempre – così Bruni ai ca. 1.000 partecipanti in Italia – la festa è segno di identità collettiva. E in questi tempi di pandemia l’Europa più che mai ha bisogno di coesione, di sperare, di lasciarsi ispirare. E sottolinea: “La mia vita è stata ispirata tante volte da Insieme per l’Europa … una delle ispirazioni più importanti e profetiche del Nuovo Millennio”.
IL DIALOGO – LA DISPONIBILITÀ AD ACCOGLIERE L’ALTRO
A Graz si sono riuniti in un meeting Zoom ca. 200 cittadini europei da Italia, Croazia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia, Ungheria e Austria. La dottoressa Petra Steinmair-Pösel, professore all’Università di Innsbruck/Austria, ha parlato sull’importanza del dialogo per l’Europa. Il dialogo – così Pösel – non è né discussione, né dibattito, ma disponibilità ad accogliere l’altro. “Il dialogo ci mette insieme. Il mondo si aspetta da noi [cristiani] compassione, soluzioni ai problemi delle migrazioni, dell’ecologia, della crisi di senso.” Da dove incominciare? “Da noi stessi, ascoltando e rispettando l’altro diverso da me e prima di tutto imparando da lui.”
GLI EUROPEI DOVREBBERO MOSTRARE PIÙ STIMA DI SE STESSI
In Francia Jean-Dominique Giuliani, presidente della Fondazione Robert Schumann, ha raccomandato agli Europei di avere più stima di sé stessi. Ha voluto trasmettere ottimismo e entusiasmo: “L’Europa non si costruisce in un momento. Ma insieme siamo forti. Abbiamo la stessa moneta, abbiamo il mercato comune, tutti siamo impegnati nell’ecologia. Il nostro sistema sanitario si può lasciar vedere.”
UN DIALOGO SULLA BASE DELL’ENCICLICA SOCIALE “FRATELLI TUTTI”
Insieme per l’Europa in Belgio ha invitato nella “Cappella per l’Europa” il vescovo di Liegi, mons. Delville, e l’europarlamentare fiamminga, Cindy Franssen. In un dialogo vivace sulla base dell’Enciclica sociale di Papa Francesco “Fratelli Tutti”, ambedue hanno sottolineato l’importanza di una creatività nuova, contemplativa e – allo stesso momento – attiva. “ça suffit ! Il est temps de changer !” – hanno esclamato i giovani di Sant’Egidio, presentando la loro azione #sauvonsnosaines. Specialmente in tempi di pandemia essi vogliono dare la loro voce e il loro sostegno agli anziani.
L’EUROPA – CASA PER I NOMADI DIGITALI DELLA GENERAZIONE Y
La festa del 9 maggio 2021 è stata anche l’ora dei giovaniadulti presenti in Insieme per l’Europa. Raccontando di azioni concrete nei loro rispettivi Paesi e Movimenti, hanno lasciato vedere la loro professionalità in vari campi della società: nella giurisprudenza (Germania), nell’ecologia (Italia, Austria), nella politica (Belgio e Francia), nella cura degli anziani (Belgio), dei profughi e degli emarginati (Olanda, Grecia, Germania). Per la “generazione Y” nata alla fine del secolo scorso, l’Europa è la loro casa in cui essa si muove liberamente con il computer sotto braccio come “digital nomades” (i nomadi digitali) . Dice un giovane olandese: “In Europa abbiamo la possibilità a conoscerci bene e a stare insieme anche se lontani. È importante, perché solo ciò che si conosce si può anche amare.”
La Festa dell’Europa 2021 è stata sostenuta dalla preghiera di tanti. I giovani stessi si sono incontrati per un’ora “My Europe – We pray for Europe”. Nella Republica Ceca una novena di preghiera in vista del 9 maggio ha collegato il Movimento Schoenstatt, la Comunità di Sant’Egidio e il Movimento dei Focolari, presenti lì. Anche in Svizzera, dove il 9 maggio non ha un significato particolare, cristiani di vari Movimenti hanno preparato sei serate di preghiera per chiedere a Dio forza e misericordia nel difficile tempo di Pandemia mondiale. Pure nel GospelHouse a Klagenfurt (Austria) si è svolta una serata ecumenica di preghiera intorno ai “7 SÌ”.
Dal 7 al 9 maggio Insieme per l’Europa (IpE) si presenterà con una serie di eventi. Giuristi, teologi e parlamentari europei saranno fianco a fianco con alunni, studenti e adulti di varie discipline, per discutere insieme la situazione del Continente e trovare soluzioni concrete ai problemi che il mondo sta affrontando oggi.
Dal 7 al 9 maggio più di 50 Comunità e Movimenti cristiani condivideranno le loro iniziative a favore dei loro fratelli e sorelle in difficoltà: sensibilizzazione attraverso forum e tavole rotonde, catene di preghiera a livello europeo, ma anche azioni concrete come quelle ambientali (ad esempio la raccolta dei rifiuti per proteggere l’ambiente). “Vogliamo mostrare la bellezza del messaggio cristiano in modo concreto!” – Queste le parole di un membro belga del gruppo preparatorio.
Il gruppo austriaco, partendo da Graz, farà rete con Croazia, Slovacchia, Slovenia, Ungheria e Italia per conoscersi sempre meglio e approfondire “una conversazione che ci unisce tutti.
Un webinar durante la Settimana Mondo Unito che esplora le radici cristiane della “cura” con il canonico John McLuckie, rettore della Chiesa Episcopaliana Scozzese, e con 14 giovani di 4 diverse Comunità e di 7 Paesi europei.
Leggo su Facebook che una madre di famiglia, vista la tragica situazione degli ospedali per via della pandemia, ha cominciato a fare dolci per medici ed infermieri, e oggi ormai alcune migliaia di persone e varie associazioni si sono aggiunte, raggiungendo con questa azione più di 40 ospedali, creando nelle varie città del Paese una vera rete. Ecco che cosa succede in una persona che, leggendo una richiesta da un pronto soccorso per avere a disposizione dolci, comincia ad agire! E cosa succede negli altri che si aggiungono a questo gruppo! E alla fine tutti sono felici, chi ha dato come chi ha ricevuto!
Oggi il nostro calendario è pieno delle feste, che ricordano un avvenimento, un bene comune di un Paese, di un Continente o di tutto il pianeta che, per l’iniziativa di una persona, di un gruppo, di una Chiesa o di una associazione, sono diventati patrimonio culturale di interi popoli.
Anche il 9 maggio, festa dell’Europa è così, ed anche la Settimana Mondo Unito, che anni fa i giovani dei Focolari hanno cominciato ad organizzare per attirare l’attenzione di tanti sulla pace e sulla fraternità tra i popoli.
Quest’anno dall’1 al 9 maggio si possono seguire sulla pagina web di United World Project>> i vari avvenimenti, tra cui quello dell’8 maggio per cui anche Insieme per l’Europa ha lavorato in questo periodo. In che modo? Abbiamo chiesto ai giovani che cosa direbbero ai giovani, quale esperienza avrebbero da offrire sulla ‘cura’ degli altri – dato che la Settimana ha questo slogan: #daretocare? Ascoltandoli, guardando questi giovani con i loro ideali, torna la speranza per il futuro.
E se io sono un giovane, o un tempo ero giovane, forse posso chiedermi: ma cosa potrei fare io, oggi, qui per gli altri? Chi cliccherà su//bit.ly/whocares8may, e capisce l’inglese, potrà trovare una dose di vaccino …. non contro il Covid19.
In occasione della Giornata dell’Europa, i nuovi Movimenti e Comunità della Repubblica Ceca insieme pregano per l’Europa
Sará una novena a collegare tutte le persone che si uniscono dal
29 aprile fino al 7 maggio, ogni sera alle ore 21 via zoom
per l’Europa.
La preghiera insieme è frutto della collaborazione e la comunione tra il Movimento Schoenstatt, la Comunità di Sant’Egidio e il Movimento dei Focolari presenti in Cechia.
Sabato, 8 maggio, dalle ore 9 alle ore 11, la Repubblica Ceca sarà il settimo Paese che, accanto a Croazia, Italia, Slovacchia, Slovenia e Ungheria, si collega a Graz (Austria) in una comune festa per l’Europa.
Alla vigilia del lancio della “Conferenza sul futuro dell’Europa”, le Associazioni e i Movimenti cristiani della rete Insieme per l’Europa, organizzano una conferenza online con il presidente della Fondazione Robert Schuman, Jean-Dominique Giuliani, sul tema
La conferenza del sig. Giuliani, sostenuta da Gérard Testard (francese, membro del Comitato d’Orientamento internazionale di Insieme per l’Europa), permetterà di misurare le risorse dell’Europa in un mondo in rapida evoluzione, dove solo una risposta comune potrà affrontare le crisi economiche, ecologiche e sanitarie.
In Belgio, nella Cappella per l’Europa, a Bruxelles, diversi Movimenti di Insieme per l’Europa stanno preparando un evento, l’8 maggio 2021, dalle 16:00 alle 17:30, che sarà trasmesso online, in occasione della Giornata per l’Europa.
Il programma prevede l’intervento di mons. Delville, vescovo di Liegi, e di una Europarlamentaria belga, Cindy Franssen. Approfondiranno vari aspetti dell’ultima enciclica di Papa Francesco Fratelli tutti.
Verranno quindi presentate varie iniziative provenienti da diverse comunità e movimenti, in particolare a favore dei nostri fratelli bisognosi in Belgio. “Vogliamo mostrare la bellezza del messaggio cristiano!” Così si è espresso un membro del gruppo preparatorio.
Anche nel 2021 COVID-19 impedisce il “Meeting a Graz” in occasione della Giornata dell’Europa. Un incontro Zoom promuoverà comunque le molteplici amicizie:
Sabato, 8 maggio 2021, dalle ore 9 alle ore 11 da Graz
Con partecipanti e contributi da Austria, Croazia, Italia, Slovacchia, Slovenia, Ungheria
(con traduzione simultanea nella lingue nazionali e in inglese)
Argomento: “Un confronto che ci unisce tutti” (Laudato si‘ 14) – DIALOGO ORA
Interviene: Priv.-Doz. Dr. Petra Steinmair-Pösel
Preghiera ecumenica con il vescovo Dr. Wilhelm Krautwaschl, il sovrintendente Mag. Wolfgang Rehner, il pastore Bruno Gasper
Promosso da Insieme per l’Europa, Team regionale Stiria
Prenotazione da Elfriede Palt: elfi.palt@gmx.net indicando nome e cognome, lingua e Comunità / Movimento di appartenenza
Durante l’incontro annuale degli Amici di IpE lo scorso novembre, 14 dei gruppi locali hanno condiviso esperienze e progetti nel loro Paese. Riportiamo il contributo offerto dal gruppo IpE attivo in Francia.
Strasburgo
Il gruppo di Strasburgo è molto preoccupato per l’emergenza climatica e per la leva che un’Europa rafforzata rappresenta in questo settore. Ha preparato una conferenza/dibattito con gli interventi di Sven Giegold (eurodeputato verde) e Jacques Muller (ex sindaco di Wattwiller, senatore dell’Haut-Rhin e attivista per il clima) al centro studentesco cattolico, una casa che Schumann aveva regolarmente visitato.
Essendo Strasburgo la città dell’Europa, la gente qui ha una speciale affinità per le questioni dell’Unione Europea. Nel quadro di “Insieme per l’Europa”, i Movimenti e le associazioni ecclesiali trovano una bellissima opportunità per lavorare insieme.
Lione
Per la giornata dell’Europa 2021 il team di IpE di Lione ha proposto uno spettacolo liberamente ispirato alla Lettera Enciclica di Papa Francesco Laudato si’intitolato “Le vert était dans la pomme!” (Il verde era nella mela!) il 9 maggio 2021. È la fine del mercato, Ish e Isha non hanno venduto molto! È l’inizio di uno scambio umoristico tra i nostri due personaggi direttamente dalla storia dell’umanità. Attraverso scene di grande forza, con una scenografia di estrema semplicità, il pubblico sarà invitato a prendere posizione su temi fondamentali del mondo di oggi e a scoprire che tutto è collegato.
Parigi
A Parigi, nell’ambito della formazione dei giovani nella Casa dell’Unità, tenuta dalle diaconesse, IpE animerà il 13 aprile 2021 una serata ecumenica di riflessione e preghiera, che farà parte del “Cammino di preghiera” del 2021.
Per la Giornata dell’Europa rimaniamo in contatto con la Casa dell’Europa (Maison de l’Europe) di Parigi e il Comune di Parigi per allestire uno stand al grande evento che organizzano ogni anno in questa occasione. Rimaniamo anche in contatto con i giovani dei Focolari che concluderanno il loro progetto: “dare to care” con un evento festoso a Bruxelles, in occasione del Festival d’Europa dell’8 e 9 maggio 2021.
A livello nazionale
Il nostro Comitato nazionale ha scambiato idee a proposito del Libano e della solidarietà con questo Paese, spesso chiamato Libano-messaggio, (secondo l’espressione di Papa Giovanni Paolo II), il Paese della convivialità e dell’amicizia tra le religioni. Esso vuole sostenere quel Paese con aiuti economici e con preghiere. Tra l’esplosione di Beirut, la crisi economica e la crisi politica, molti libanesi hanno perso la speranza. Il comitato nazionale ha incoraggiato iniziative, portate avanti da diverse associazioni, per pregare per questo Paese e chiedere un sostegno finanziario.
Di fronte alla ‘non disponibilità’ della pandemia, sviluppare una nuova disponibilità per l’azione dello Spirito Santo, che ci fa trovare una nuova casa nei nostri carismi, gli spazi interiori della nostra rispettiva spiritualità; una nuova fiducia, per testimoniare che in ogni disperazione si scopre sempre una via orientata al futuro, la via di Dio con noi.
Si sono presentati cinque dei tanti carismi presenti in Insieme per l’Europa, mostrando come stanno rispondendo alla sfida di oggi: la pandemia. Nell’armonia delle diverse caratteristiche, si avverte qualcosa della “partitura scritta in Cielo”.
“Qui spicca l’anti-virus della fraternità”. Nella giornata del 14.11.2020 si sono riuniti circa 300 Amici di Insieme per l’Europa (IpE) per il loro incontro annuale 2020 nel world wide web. I rappresentanti di circa 40 Movimenti maggiormente impegnati nella rete hanno fatto un’esperienza di intensa comunione e condivisione componendo “un bellissimo mosaico di volti e Comunità” a servizio dei prossimi, nei più vari ambiti.
“È come se oggi stessimo riscrivendo gli Atti degli Apostoli” si legge in un commento arrivato durante l’evento.
Quest’anno la preparazione era stata più coinvolgente che mai! 14 dei gruppi locali di IpE in Europa occidentale e orientale – dal Portogallo all’Ucraina, dalla Russia all’Irlanda del Nord, dalla Grecia alla Repubblica Ceca – hanno condiviso il proprio vissuto attraverso esperienze, filmati e foto. Dopo questo variegato mix, la “rete invisibile” che lega tutti era più fitta e reale che mai. “Siamo all’Areopago di oggi, da dove possiamo dare coraggio alla gente”, ha detto un partecipante.
Nel “pregare insieme, vivere insieme ed essere impegnati per gli altri”, tutti i Movimenti e Comunità offrono un contributo visibile ad un mondo più unito.
Attraverso innumerevoli chat, molti hanno partecipato attivamente alla conferenza.
Una sessione della giornata era dedicata alla domanda su come brillano i nostri carismi in questo tempo di coronavirus. Si tratta di ascoltare ciò che Dio vuole dirci oggi. Con la pandemia sta suonando un campanello d’allarme. Nella preghiera i Movimenti si mettono a disposizione di Dio e, in una cultura dell’alleanza, approfondiscono il loro rapporto con Lui. In una cultura dell’incontro imparano a dialogare senza perdere la propria identità e, tra le altre cose attraverso la solidarietà con i poveri, rendono visibile il loro amore per Dio e per gli uomini.
La Comunità di Sant’Egidio, il Movimento di Schoenstatt, l’ancora giovane Movimento Efesia nato in Francia, un rappresentante del Convegno di responsabili in Germania e il Movimento dei Focolari hanno dato una testimonianza di come i loro carismi rispondono con creatività e solidarietà alle sfide della pandemia.“Covid ha rafforzato la nostra unità” – “La nuova forma della Chiesa è l’amicizia vissuta”, così alcuni dei presenti hanno espresso quanto avevano sperimentato.
Dopo uno scambio spesso molto personale in più di 40 gruppi di breakout era chiaro che le relazioni tra i partecipanti stessi e con gli altri sono più importanti che mai: “Il Regno di Dio esiste nei rapporti. Condividere anche le difficoltà, perchè l’altro percepisca l’amore di Dio. Guardiamo insieme al futuro e riconosciamoci in questa rete. Insieme c’è più forza, si vede più lontano”.
“È sorta l’ora dei cristiani in Europa”, afferma Julio alla fine del pomeriggio, invitando a nome del gruppo IpE presente in Portogallo a tenere nella città di Porto il prossimo incontro degli ‘Amici’ del 4-6 novembre 2021.
L’incontro del 2020 si è concluso con un momento solenne di preghiera alla sera. Online – eppure in modo molto reale – i partecipanti provenienti da tutta Europa hanno sentito la presenza di Dio e hanno chiesto insieme la forza e la fiducia per essere sempre più segni di speranza e di aiuto concreto per il mondo. Una partecipante lo esprime così: “Oggi il mondo vive nella paura, nell’incertezza, nella confusione. Sono certa che tutti gli elementi che sono emersi da questo incontro sono un grande antidoto a tutto ciò che è negativo”.
a cura della Segreteria internazionale di IpE
Guarda anche questo articolo preparato per la diocesi di Padova (clicca qui >>)
Dal 12 al 14 novembre 2020 si terrà l’incontro annuale degli “AmIci” di Insieme per l’Europa, che questa volta verrà realizzato in due parti: nazionale ed europea.
Quest’anno, a causa della pandemia del Covid-19, l’incontro internazionale originariamente previsto a Varsavia in Polonia, non si potrà svolgere in forma presenziale.
A livello europeo ci si collegherà con lo Zoom il 14 novembre 2020. Ci saranno diversi spunti di riflessione, occasioni di condivisione (nelle quattro lingue: francese, inglese, tedesco e italiano) e una preghiera comune. Come affrontano la pandemia i singoli carismi, connessi nella rete Insieme per l’Europa? Questo scambio potrà essere per i partecipanti l’occasione per una più profonda conoscenza reciproca.
Incontri nazionali come preparazione
Prima dell’incontro europeo, i membri della rete sono chiamati a partecipare alle riunioni nazionali. “Questo può avvenire nei giorni immediatamente precedenti al 14 novembre o qualche settimana prima; può essere in presenza o virtuale – a seconda delle possibilità di incontro nei singoli Paesi”, si legge nella lettera d’invito. L’obiettivo degli incontri nazionali è anche quello di preparare i contributi per l’incontro europeo.
Previsione per il 2021
Nella speranza che lo sviluppo della pandemia lo consenta, dal 4 al 7 novembre 2021 si terrà il consueto incontro degli “Amici” a livello europeo in modo presenziale. Il Paese e il luogo preciso sono ancora da decidere.
Insieme per l’Europa ha ricevuto una lettera dal presidente del Parlamento europeo, David Maria Sassoli. Pone l’accento su quanto siano necessari i valori europei comuni per la gestione delle crisi. Il presidente si dice contento di rimanere in contatto con la rete.
In una lettera a Insieme per l’Europa (IpE), il presidente del Parlamento europeo, David Maria Sassoli, ringrazia la rete ecumenica per il suo servizio al continente europeo. Sassoli osserva che anche i Padri fondatori dell’Europa avevano chiaramente in mente che il progetto politico “Europa” può funzionare solo se si nutre anche di spiritualità vissuta. “I valori condivisi europei, come concordato dagli Stati membri al momento della firma dei trattati UE, sono più che mai necessari per superare le crisi, compresa l’attuale pandemia di COVID-19”, afferma Sassoli.
Combattere tentazioni egoistiche e nazionalistiche
Il presidente sottolinea quanto apprezza tutte le iniziative che “stimolano il dibattito pubblico su questioni civili.” Nell’intento del Parlamento Europeo e nell’impegno di Insieme per l’Europa vede “un approccio condiviso, basato sulla solidarietà e sull’idealismo.” La crisi COVID-19, la necessità di maggiore ecologia e le relazioni dell’Unione Europea con i cittadini di Paesi Terzi che arrivano sul suo territorio “sono tutte questioni che non possono essere affrontate senza combattere le tentazioni egoistiche e nazionalistiche”.
Incoraggiamento per i prossimi passi
La rete ecumenica considera questa lettera di apprezzamento come un incoraggiamento per i prossimi passi. La lettera da Bruxelles evidenzia che la preghiera e le azioni per l’Europa, come ad esempio quelle relative al 9 maggio, danno un contributo importante alla sua unità.
Vivere il 9 maggio 2020 online: A causa del Covid-19, tutti gli eventi per la Festa dell’Europa, in cui è stato coinvolto Insieme per l’Europa, si sono svolti online. Nei forum, come anche nelle conferenze, nella preghiera e nel canto, Insieme per l’Europa è stato collegato con persone di tutto il Continente.
Italia
In Italia, più di 900 amici di Insieme hanno collegato il Paese in una conferenza zoom. Il tema: «Ecologia integrale: utopia sostenibile per l’Europa» è stato illustrato in due interventi su come lavorare per un oggi migliore e un futuro migliore del pianeta, rispettando la natura e le persone. L’incontro si è concluso con una preghiera ecumenica con i rappresentanti di diverse Chiese e Comunità e con il rinnovo dell’impegno di amore reciproco (il cosiddetto “patto” riferito a Gv 13,34).
Paesi Bassi
Nei Paesi Bassi – con base a Utrecht e Amsterdam – si sono tenute due conferenze. “Utrecht in Dialogo” e “Pax” hanno permesso un vivace scambio, in piccoli gruppi online, di idee sull’Europa, con la partecipazione anche di un pubblico giovane.
Il “Centro Schuman” ha discusso la situazione del continente. Settant’anni fa Robert Schuman annunciava il suo piano per gettare le fondamenta della Casa Europea di 500 milioni di abitanti. Jeff Fountain, fondatore del “Centro Schuman”, che ha ormai dieci anni di vita, ha chiuso il forum con un’insolita forma di preghiera. Sulla musica dell’inno europeo “Inno alla gioia”, lo ha cantato in inglese, espresso con sue parole: “Con la visione ora davanti a noi di una vera comunità, di tutti i popoli europei, ricca della nostra diversità, preghiamo e lavoriamo insieme per la nostra solidarietà. Pace, uguaglianza e libertà, radicate nella carità”.
Austria con Europa Orientale
La città di Graz ha collegato sei Paesi per uno scambio di esperienze. Gli “Amici di Insieme” in Austria, Slovenia, Croazia, Slovacchia, Ungheria e Italia nord-orientale hanno raccontato come vivono la crisi del Covid-19 nello spirito di sostegno reciproco. Infine, il vescovo Wilhelm Krautwaschl ha ringraziato i partecipanti per il loro esempio di comunità internazionale, concludendo: “Attraverso la croce siamo uniti l’uno all’altro nonostante tutte le nostre differenze e separazioni”.
Germania
L’YMCA di Esslingen-Stoccarda si aspettava una partecipazione prevalentemente locale per un incontro di preghiera, ma, grazie all’evento online, si sono collegati anche “Amici di Insieme” di altri Movimenti, da diverse città tedesche, dall’Italia e dall’Olanda. Per tutti la serata è diventata una vera esperienza di un “Insieme”.
Francia
La Francia ha collegato 34 punti a Parigi, Lione, Strasburgo, Toulouse e Tours formando così una rete nazionale che ha mostrato le diversità tra i gruppi e allo stesso tempo un grande apprezzamento reciproco. Gérard Testard (Efesia) ha incoraggiato tutti a rendere la “voce francese” sempre più presente in Europa. Un partecipante ha concluso: “È stato un momento di fraternità e di fiducia nell’Europa che ha riempito tutti noi di nuova speranza.”
Festa dell’Europa 2020 – “E’ stato un piccolo grande miracolo… un evento a cui non assistere ma partecipare.” Questo il primo eco ‘a caldo’ dei tantissimi che abbiamo ricevuto.
La preparazione
E’ vero, ci abbiamo creduto, in questa opportunità ONLINE, CONNESSI COME CONNESSA È LA NATURA! Abbiamo creduto nella creatività di Dio, e in pochi giorni lo Spirito, con noi e i nostri pochi “pani e pesci” (cfr. Gv. 6,9), ha realizzato un grande evento ecumenico, a cui hanno partecipato importanti rappresentanti del mondo cristiano. La loro presenza da tutta Italia, è stato il frutto di un lungo e amorevole lavoro di comunione, di dialogo, di coltivazione di relazioni, che i vari Comitati hanno fatto in ogni Regione. L’impegno di costruire l’unità si è respirato in ogni parola, gesto, espressione e cura.
Partiti da un’idea del Comitato della rete Insieme per l’Europaromano, i Comitati d’Italia si sono uniti per realizzare questo evento online, e nonostante non ci si conoscesse tutti, ognuno ha vissuto una profonda fratellanza e la sensazione di aver lavorato mesi, e non due settimane, vivendo concretamente tra tutti il “Patto dell’amore scambievole” (ispirato a Gv. 13,34), fondamento di tutto quanto si opera sotto il nome di Insieme per l’Europa.
9 maggio ore 18.00: l’Italia INSIEME online!
L’iniziativa di 25 fra Movimenti e Comunità di IpE, ha richiamato quasi 500 accessi ai canali della diretta … uniti da Nord a Sud del Paese per solennizzare insieme la Festa dell’Europa Solidale! Fra gli altri, l’on. Stefano Fassina e alcuni amministratori locali. Collegati anche 45 ministri di Chiese e Comunità cristiane. Sono arrivati, molto graditi, i messaggi del Vescovo Giovanni Traettino (Fondatore della Chiesa Pentecostale della Riconciliazione), letto dal Pastore Mauro Adragna (C.P.R. Palermo) e del Pastore Luca Maria Negro, Presidente della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia.
Per un’ecologia integrale
Ricordando pure il 70° Anniversario della “Dichiarazione Schuman”, l’evento era dedicato al ‘Sì al Creato’, difendendo la natura e l’ambiente, doni di Dio da tutelare con rispettoso impegno per le generazioni future. Il titolo degli approfondimenti: “Ecologia integrale: utopia sostenibile per l’Europa”. Attraverso le riflessioni di Stefania Papa, docente ed esperta di ecologia, e Luca Fiorani, fisico esperto di clima, e il video sintesi dei messaggi di Papa Francesco, del Patriarca Bartolomeo I e di Antonio Guterres (Segretario Generale dell’ONU) per la 50a Giornata mondiale della Terra, si è presa consapevolezza di come possiamo insieme operare per un presente e un futuro migliori, in una cultura del rispetto, della cooperazione e della reciprocità.
Preghiera Ecumenica
Con questo spirito è stata poi vissuta la Preghiera Ecumenica di rappresentanti di varie Chiese. Il dr. Costantino Vacros (della Chiesa Greco-Ortodossa) ha iniziato con la lettura di Genesi 1,26-31, a cui è seguito un apprezzato intervento della Pastora battista Gabriela Lio, Presidente della Federazione delle Donne Evangeliche in Italia. Poi abbiamo pregato con il Pastore Nino Genova (Movimento Nuova Pentecoste) e con diversi esponenti di Movimenti e Comunità cattoliche. Tutti insieme con gioia, sintonia e solennità abbiamo rinnovato il Patto dell’amore scambievole e sigillato questa giornata con il Padre Nostro per ricordarci che siamo UNO e che insieme possiamo realizzare una Nuova Umanità.
“Saluti a tutti voi qui riuniti nel municipio di Graz per il nostro incontro nel Giorno dell’Europa!” Questo il saluto che avevamo programmato per sabato 9 maggio 2020. Il coronavirus ha contrastato questi piani.
E così, già alla fine di marzo, il team regionale di Insieme per l’Europa della Stiria ha deciso di rimandare l’incontro all’anno prossimo e di offrire ora un semplice programma di sostituzione via Skype.
La videoconferenza di Insieme per l’Europa di sabato 9 maggio 2020
La “soluzione di ripiego” si è trasformata alla fine in un incontro online di un’ora con circa 100 partecipanti attivi e con ospiti provenienti dall’Austria e da cinque Paesi limitrofi del sud e dell’est, a cui il team della Stiria si sente particolarmente legato. All’incontro online hanno partecipato cristiani della Chiesa cattolica romana, della Chiesa protestante, della Chiesa ortodossa romenae di comunità di Chiese libere.
Brevi contributi da Slovacchia, Ungheria, Slovenia, Croazia, Italia e Carinzia hanno offerto una visione aggiornata e autentica della vita quotidiana in tempi di crisi per il corona-virus. Tutti i partecipanti erano grati di potersi scambiare reciprocamente le esperienze e di venire a conoscenza di ciò che stanno vivendo le persone nei singoli Paesi. In questo modo si può pregare ora ancora meglio gli uni per gli altri.
Anche il vescovo diocesano Wilhelm Krautwaschl ha partecipato a questo incontro online. Ha ringraziato per la comunione transfrontaliera e ha concluso con le parole: “Attraverso la croce siamo uniti l’uno con l’altro nonostante tutte le nostre differenze e distanze.”
Prospettive per l’8 maggio 2021…
Naturalmente, una videoconferenza non può sostituire una Giornata di incontro. Ma in quest’ora, in questa Giornata dell’Europa 2020, l’Insieme è stato vissuto e rafforzato. Ed è stata una riuscita preparazione per la Giornata d’incontro dell’8 maggio 2021, quando potremmo, speriamo, davvero dire: “Grüß Gott hier im Rathaus Graz …!” – Benvenuti nel municipio di Graz!”
Da sei settimane siamo in viaggio insieme. Durante un percorso comune di preghiera ci siamo ispirati alla Parola di Dio e alla nostra riflessione sull’Europa (2016) – e abbiamo ricordato nella preghiera tutti i Paesi d’Europa. In primo piano c’era il desiderio di essere tutti uno e di plasmare l’Europa con la forza della preghiera.
9 maggio – Festa dell’Europa
Ed ora il nostro percorso porta al 9 maggio 2020, Giornata dell’Europa. Questa giornata dovrebbe essere una giornata di incontro tra Comunità, Movimenti e Paesi. Ma quest’anno la pandemia di Covid 19 ci impedisce di incontrarci concretamente in chiesa, nelle piazze delle città, in ritrovi conviviali, per conferenze e per preghiere.
Ciò non significa che le attività di questa giornata siano annullate, al contrario: molta creatività si esprime in conferenze digitali, preghiere, gruppi di discussione e dialoghi online tra Comunità, Movimenti e rappresentanti politici, che partono, ad esempio, da Utrecht, Graz, Roma, Lione o Esslingen. Qui si superano le frontiere linguistiche e nazionali, per riflettere insieme sull’Europa e per porre il continente in preghiera.
Lettera di Papa Francesco
Gli eventi del 9 maggio saranno sotto la benedizione papale, poiché il 22 aprile 2020 è arrivata alla Segreteria di Insieme per l’Europa a Roma una lettera di Papa Francesco. Qui il Papa ringrazia per la nostra lettera del 12 aprile 2020 e ci esorta al servizio per il bene comune, ispirato dai comunivalori di solidarietà, pace e giustizia. Egli prega per noi e di cuore invia a tutti la benedizione apostolica.
Questa volta le regioni italiane solennizano INSIEME la festa dell’Europa!
Quest’anno per la Festa dell’Europa, sulla scia del Team di Insieme per l’Europa a Graz/Austria, i Comitati di Insieme per l’Europa d’Italia hanno promosso e organizzato un evento online dedicato al Sì al Creato difendendo la natura e l’ambiente, dal titolo “Ecologia integrale: utopia sostenibile per l’Europa”.
Attraverso le riflessioni di Stefania Papa, docente ed esperta di ecologia, e Luca Fiorani, fisico esperto di clima, e del video sintesi dei tre messaggi di Papa Francesco, del Patriarca Bartolomeo I e di Antonio Guterres (ONU) per la 50a Giornata mondiale della Terra, saremo aiutati a prendere consapevolezza di come possiamo insieme operare per un presente e futuro migliori, rispettando la nostra Terra, in una cultura del rispetto, della cooperazione e della reciprocità. Antonia Testa e Donato Falmi del Movimento dei focolari, modereranno gli interventi.
Seguirà un momento di grande comunione, con la Preghiera Ecumenica di rappresentanti delle Chiese Cristiane, presentati da Giuseppe Del Coiro di V Dimensione.
Saranno presenti Costantino Vacros (rappresentante della Chiesa Ortodossa), il Pastore Giovanni Traettino (Fondatore della Chiesa Pentecostale della Riconciliazione), Pastore Mauro Adragna (Chiesa Pentecostale della Riconciliazione) e Nino Genova (Chiesa Pentecostale Condividere Gesù-Movimento Nuova Pentecoste) e Gabriela Lio, Presidente della Federazione delle Donne Evangeliche in Italia (FDEI).
Invierà un messaggio Luca Negro (Pastore della Comunità Ecumenica Battista di Albano, nonché Presidente della FCEI) che sarà letto da Stefano e Cristina Empler di Équipe Nôtre Dame.
Tutti insieme rinnoveremo poi il Patto dell’amore scambievole, fondamento dello spirito di Insieme per l’Europa.
Dopo 70 anni dalla Dichiarazione di Schuman e 75 anni di pace in Europa: qual’ è il futuro?
Nella giornata della Festa dell’Europa,
9 maggio 2020
dalle ore 14 alle 16,
da Utrecht (Paesi Bassi) un “Dialogo Europa online”
Dopo la registrazione su //www.utrechtindialoog.nl/bijeenkomsten/europa/ riceverete una e-mail contenente un link con un codice di accesso per la partecipazione. La partecipazione è gratuita.
Lingue: olandese e inglese
L’Unione Europea, con 513 milioni di abitanti e una grande diversità di Paesi, culture e identità, è un progetto unico nella storia del mondo. È il più grande progetto ed esperienza di pace dopo la seconda guerra mondiale. Una delle citazioni di Robert Schuman: “La cooperazione e l’integrazione europea non può e non deve diventare un’impresa economica e tecnica: ha bisogno di un’anima, della conoscenza delle sue radici storiche e della sua responsabilità nel presente e nel futuro, e di una volontà politica che serva lo stesso ideale umano”. Trent’anni fa, con la caduta del Muro di Berlino nel 1989 (un evento promettente che ha sorpreso tutti noi, sia dell’Europa orientale che occidentale), cera stata un’euforia diffusa in Europa: pace in Europa, per tutti!
Nel 2020, 70 anni dopo la Dichiarazione di Schuman, discuteremo come si è sviluppato questo progetto umano e, soprattutto, come vogliamo portarlo avanti e come possiamo migliorare. E parleremo sulla cultura e sui valori in Europa: come affrontiamo le nostre differenze e cosa abbiamo in comune? Quali sono le nostre radici storiche? Quale futuro vogliamo per l’Europa? Quali sono le principali sfide che l’Europa deve affrontare? Come possiamo lavorare insieme per una pace stabile in Europa e quali valori sono indispensabili per questo? Risponderemo a queste domande durante il dialogo in piccoli gruppi di discussione.
Programma
14:00 Introduzione interattiva all’argomento
14:15 Video da PAX: quattro scenari futuri per l’Europa 2040
14:20 Dialogo ai “tavoli” (sessione parallela con discussioni di gruppo)
15:20 Sessione plenaria per raccogliere i risultati del dialogo
Insieme per l’Europa nei Paesi Bassi sostiene attivamente questa’iniziativa che è organizzata da Pax voor vrede en Comité Europadag Utrecht. Vi aspettiamo!
Insieme per l’Europa in contatto con l’U.E. ed il Vaticano
È un momento cruciale nella storia dell’Europa e dell’Unione Europea, che richiede la coesione di tutti gli interessati. Per questo motivo Insieme per l’Europa ha scritto ai rispettivi Presidenti del Parlamento europeo, della Commissione europea e del Consiglio europeo (David Sassoli, Ursula von der Leyen, Charles Michel) per ringraziarli del loro lavoro e per sostenerli nelle loro decisioni nella lotta contro Covid-19.
Tra l’altro, le lettere uguali ai tre responsabili affermano: ” …Tuttavia, soprattutto in questo momento, vogliamo impegnarci e pregare per l’insieme e per la solidarietà in Europa. Siamo convinti che il futuro dell’Europa – e del mondo – sia nell’INSIEME. Anche ora l’Europa può darne l’esempio. E nel mezzo delle enormi sfide poste dalla pandemia Covid-19, Le chiediamo di non dimenticare i rifugiati e i richiedenti asilo ai confini dell’Unione Europea. La preghiamo di adottare tempestivamente misure generose per aiutare e – per quanto possibile – accogliere quelle persone. ”
Un’altra lettera è stata inviata a Papa Francesco. La domenica di Pasqua, aveva espressamente invitato il mondo ad affrontare insieme la pandemia. Il Comitato d’Orientamento di Insieme per l’Europa ha assicurato al Santo Padre il suo sostegno e il suo impegno. „In particolare ci sentiamo interpellati dal Suo appello speciale rivolto all’Unione Europea a trovare una via buona in questa sfida epocale e ben sapendo che da ciò potrebbero dipendere non solo il suo futuro, ma quello del mondo intero”. E ancora: “Il Suo richiamo a «dare ulteriore prova di solidarietà anche ricorrendo a soluzioni alternative» trova non solo la nostra profonda adesione, ma pure il nostro impegno in tanti Paesi europei.”
Covid-19 si propaga a velocità supersonica. E una fine della pandemia non è ancora in vista. È un difficile momento nelle famiglie, nei luoghi di lavoro, nelle comunità e nelle chiese, nelle città. Tanti si trovano in mezzo al dolore e alla sofferenza, nell’incertezza e nell’isolamento.
Non abbiate paura
Il richiamo a mettersi in pausa interiore è giunto a segno. Dio ci toglie la fattibilità dalle mani. Chiama alla conversione, alla penitenza, al digiuno e alla preghiera.
D’altra parte, in queste settimane è diventato più chiaro del solito quanto siano importanti la coesione e le reti tra le persone! In risposta alla diffusione del coronavirus il mondo sta vivendo in un flusso di vita e creatività che lascia un unico messaggio: Coraggio – Sono con voi – Non abbiate paura – Insieme ce la faremo!
Reagire
Il 28 marzo Insieme per l’Europa è iniziato un cammino di preghiera che avvicina a Dio e aiuta ad approfondire un “Credo” corale in vista dell’Europa. Inoltre, come si può usare ancora questo tempo per uscirne più maturi e più consapevoli dei doni che Dio ha dato ai Movimenti con e per gli altri? I carismi dei Movimenti e delle Comunità ci sono dati per rispondere alle sfide della società in Europa e per l’Europa.
Coscienza cristiana ‘sociale’
Chiara Lubich incoraggiava già nel 2004 a Stoccarda: “Gesù sottolinea più di tutto: ‘Amatevi gli uni gli altri come io vi ho amato’ (Gv 13,34); è il comandamento che egli dice suo e ‘nuovo’. A questo amore reciproco non sono chiamati solo i singoli, ma anche i gruppi, i Movimenti, le città, le regioni e gli Stati. I tempi attuali domandano, infatti, ai discepoli di Gesù di acquistare una coscienza ‘sociale’ del cristianesimo. E’ più che mai urgente e necessario che si ami la patria altrui come la propria”.
Online verso il 9 maggio
Gli amici di Insieme per l’Europa colgono l’occasione straordinaria per rimanere online come alleati, per percorrere insieme il cammino e offrire i frutti dei loro carismi all’Europa. Condividono eventi e testimonianze di ciò che vivono nelle loro città in vista del 9 maggio (vedi per es. l’iniziativa di Graz/Austria>>).
In questa maniera festeggeranno online un 9 maggio ‘esteso’, la Giornata dell’Europa. Sarà il giorno dello stare insieme per l’Europa in una rete virtuale, ma incredibilmente reale.
La Segreteria internazionale di Insieme per l’Europa
Il 27 febbraio avevamo riferito con quale intensità il team locale di Insieme per l’Europa si stava preparando per un evento internazionale a Graz (Austria), in occasione della Festa dell’Europa. Anche se la pandemia richiede ora un “Piano B”, ciò non impedisce a queste persone di continuare “l’insieme” e di prepararsi per il 2021. Anche attraverso una conferenza Skype il 9 maggio.
“Abbiamo preparato l’evento per la Festa dell’Europa del 9 maggio 2020, “Insieme per l’Europa – Incontro a Graz”, per favorire un incontro tra i popoli austriaco, italiano, sloveno, croato e ungherese.Vedi articolo>>.
Era in programma di approfondire il tema del dialogo, scambiare esperienze con i “7 Sì” di Insieme per l’Europa, offrire visite guidate a Graz e concludere con una preghiera ecumenica. Ma nella pandemia COVID-19 questo non è possibile. Ciononostante, vorremmo continuare il nostro cammino insieme che in questo periodo era già cresciuto. Per questo stiamo cercando di realizzare questo incontro nel 2021″, scrive Theresia Fürpass del team organizzativo.
“Lasciar passare la Festa dell’Europa di quest’anno senza un segno sarebbe un peccato! Invitiamo quindi tutti coloro che sarebbero venuti all’incontro “Insieme per l’Europa – incontro a Graz” a una conferenza su Skype il 9 maggio 2020 dalle 10 alle 11. Molti hanno già confermato la loro partecipazione. Alcuni di noi parleranno della situazione attuale del loro Paese e infine vorremmo pregare insieme il “Padre nostro”.
Siamo fiduciosi che Dio ci mostrerà come andare avanti. Finora ci ha guidato in modo impressionante e ha reso possibile molto più di quanto avremmo potuto immaginare”.
Con la newsletter di fine febbraio avevamo chiesto di mandarci notizie di eventi ed iniziative che si stanno preparando – come negli anni passati – intorno alla Festa dell’Europa il 9 maggio 2020. Speravamo che tanti incontri si potessero svolgere in pubblico per trasmettere lo spirito che li anima: quello cristiano, quello che effonde speranza e unisce nella diversità. Ma il fatto del Covid-19 ci interpella ora tutti in modo nuovo, inatteso.
Chi si sarebbe immaginato lo scenario che si sta espandendo in tante parti del mondo e che ha colpito fortemente l’Europa?
Eppure, anche dietro a questa triste realtà si può scorgere un’opportunità. L’ha espresso bene l’economista e giornalista Luigino Bruni, persona legata alla rete Insieme per l’Europa fin dal suo nascere: “Stiamo vivendo un forte momento di sospensione che da un lato all’altro del mondo ci sta accomunando tutti e ancora non si può prevedere quando si potrà tornare alla normalità. In isolamento forzoso, è il momento di fare ancora più rete, è il momento di comunicare fra noi, di rassicurarci a vicenda che “ci siamo” e viviamo questi momenti gli uni con nel cuore gli altri.”
Una rete di preghiera, di esperienze condivise, di solidarietà, di amore reciproco… non può essere compromessa da nessun virus! La vera minaccia è quanto ci porterebbe lontani gli uni dagli altri. Prevenzione, adesione piena a quanto le autorità ci chiedono, sì – ma senza dimenticare che l’altro è sempre nostro fratello, nostra sorella.
I Social network sono già pieni di incoraggiamenti e voglia di reagire positivamente a questa sfida globale per trasformarla in un’opportunità. Riuscirà la nostra creatività a “inventare” modi di festeggiare il 9 maggio insieme in modo nuovo?
Con queste righe abbiamo introdotto la pagina web di quest’anno, dedicata alla “Giornata dell’Europa 2020”. Sarà online dalla fine di marzo e vi si troveranno altre informazioni e notizie.
“Visitarsi l’un l’altro, parlarsi, farsi dono l’un per l’altro, pregare insieme”. I preparativi per la Festa dell’Europa del 9 maggio 2020 nella città austriaca di Graz sono in corso da mesi. Il team di Insieme per l‘Europa della Stiria invita a un incontro aperto e internazionale.
In occasione della Giornata dell’Europa, il 9.5.2020, amici di Insieme per l‘Europa provenienti da Austria, Italia, Slovenia, Croazia e Ungheria si incontreranno nel Municipio di Graz. La giornata offre l’opportunità di incontrarsi tra persone provenienti dall’Europa orientale e occidentale. Al fine di promuovere lo scambio tra i partecipanti, è previsto un tema sul dialogo con una successiva conversazione.
Alcuni Movimenti e Comunità di Insieme condivideranno le loro esperienze come cristiani negli ambiti del matrimonio e della famiglia, dell’economia, della tutela della vita e del creato, della responsabilità nella società ecc., indicando vie per un’Europa sempre più vivibile.
Le visite guidate nella città serviranno ad approfondire l’incontro con l’Austria e dei partecipanti tra di loro. Nella preghiera ecumenica conclusiva nel Landhaushof, le questioni dell’Europa con ringraziamenti e preghiere, saranno affidate a Dio.
Il programma della giornata sarà accompagnato da contributi musicali.
Il programma nel dettaglio:
Ore 8.30 Arrivo, caffè con dolci
Ore 9.00 Saluti del sindaco Dr. Siegfried Nagl, della dott.ssa Anna Hollwäger, del sovrintendente Wolfgang Rehner e altri
Ore 9.30 Docente dott.ssa Petra Seinmair-Pösel: “Una conversazione che ci unisce tutti”. L’importanza del dialogo per l’Europa
Ore 10.30 Pausa
Ore 11.00 Esperienze sugli ambiti seguenti:
– Matrimonio e famiglia
– Solidarietà con i poveri
– Responsabilità nella società
– Tutela della vita
– Salvaguardia del creato
– Impegno per la pace
– Economia al servizio delle persone
Ore 12.00 Pranzo su invito della città di Graz
Ore 13.30 Visite guidate alla città, nelle lingue: tedesco, italiano, croato, sloveno, ungherese
Ore 15.30 – 16.00 Preghiera ecumenica conclusiva nel cortile del palazzo “Landhaushof”
Conleth Burns, giovane irlandese, impegnato nel progetto “United World Project”, ha partecipato ad Ottmaring / Augsburg al Convegno di Insieme per l’Europa. Riportiamo qui l’articolo che ha pubblicato al suo rientro per il sito del proprio progetto.
Chiese e Movimenti cristiani si uniscono per essere: “Insieme per l’Europa”
Il mese scorso ho avuto la possibilità di recarmi a Ottmaring e Augsburg, nel sud della Germania, per partecipare a un incontro di tre giorni di una rete di Chiese e movimenti cristiani chiamata Insieme per l’Europa: 180 persone provenienti da 55 movimenti, comunità e Chiese diverse hanno vissuto tre giorni insieme nella condivisione. Tutto veniva tradotto simultaneamente in 5 lingue e la rete festeggiava 20 anni di attività. Io rappresentavo il United World Project ed ero lì per cercare di capire come le comunità di fede stanno realmente lavorando insieme per l’unità e per unire il continente europeo.
Abbiamo ascoltato le presentazioni sul percorso ventennale in cui un gruppo di persone, provenienti da tutto il continente europeo, si sono riunite, nella loro comune identità cristiana, per stare insieme per l’intera Europa. Abbiamo percorso il continente attraverso la condivisione di esperienze di incontro, di preghiera e di speranza dalla Scozia all’Ucraina, dalla Francia alla Repubblica Ceca. In quei giorni, mentre compivamo quel “viaggio”, mi giravano in testa due domande in particolare: che aspetto concreto assume questo essere insieme? Cosa significa stare insieme “per qualcosa”?
Che aspetto concreto assume questo essere insieme?
Ho capito questo essere insieme, quando li ho sentiti sfidarsi a vicenda per essere attraversatori di frontiera proattivi, ambasciatori di riconciliazione e “segni profetici per un essere insieme credibile in Europa”.
Ho capito questo essere insieme, quando ci siamo riuniti in una piazza ad Augsburg, tenendo in mano ognuno una candela e pronunciando preghiere per un popolo europeo più unito.
Ho capito questo essere insieme, quando ascoltavamo un gruppo eterogeneo di cristiani che parlavano di un percorso che avevano compiuto nell’arco di più di vent’anni riunendo migliaia di persone.
Ho capito questo essere insieme, quando ogni giorno a colazione, a pranzo e a cena, nel momento in cui una persona nuova si sedeva per mangiare, c’era sempre qualcuno che prima verificava se aveva bisogno di traduzione, o quale lingua fosse meglio usare a tavola. C’era la chiara volontà che le persone fossero in grado di comprendere ed essere comprese, di ascoltare ed essere ascoltate.
Essere insieme, per questa rete, consiste nell’abbracciare la diversità reciproca. Essere insieme per loro non è sempre facile; occorre affrontare sfide a livello geografico, teologico e culturale. Eppure, a distanza di vent’anni, questa rete rimane insieme. Secondo la loro stessa visione, la loro struttura è quella di una rete, non di una gerarchia. La loro è una vera e propria unione, di cui si prendono cura da oltre 20 anni. Vent’anni di una costruzione di relazioni onesta e laboriosa.
Per cosa?
La missione di Insieme per l’Europa’ non consiste soltanto nel fatto di stare insieme per il gusto di stare insieme, ma vogliono davvero essere portatori di un messaggio positivo per un’Europa più unita in tutte le sue diversità. Vogliono dare un’anima al continente, sottolineandone le radici storicamente cristiane. Durante quei tre giorni, hanno raccontato principalmente la storia dei loro incontri insieme negli ultimi vent’anni. Ma la storia non raccontata, è spesso la più interessante. Durante i pasti e gli intervalli, c’è stata l’opportunità di conoscere i momenti in cui le persone che frequentano Insieme per l’Europa sono state ispirate ad incontrare nuove persone, abbracciare nuove idee e riconciliare la diversità come risultato degli incontri da loro organizzati. In un certo senso, Insieme per l’Europa inizia quando si va via da uno dei loro incontri intracontinentali o nazionali.
Seamus Heaney, il poeta irlandese che ha ricevuto il Premio Nobel, conclude una famosa poesia tratta dalla sua opera ‘Scaffolding’ (‘Ponteggi’) con questi versi: “Possiamo lasciar cadere le impalcature. Fiduciosi che abbiamo costruito il nostro muro.”
Insieme per l’Europa significa costruire ponti, non muri. Con lo smantellamento del ponteggio che compie vent’anni, questa rete può essere certa che i ponti sono stati costruiti, le persone sono state collegate tra loro e che tutti loro continueranno questo cammino.
All’ultimo incontro degli Amici di Insieme per l’Europa (Ottmaring-Augsburg 7-9 novembre), caratterizzato da un’impressionante varietà di partecipanti, altrettanto vari sono stati gli echi raccolti. Ne condividiamo alcuni:
“Siamo grati a Dio per questo “fenomeno dell’Insieme”, che in tutti questi anni si è sviluppato in un laboratorio di conoscenza reciproca, di comunione, di unità, di speranza per il nostro Continente.”
“Ho sperimentato una forte azione in controtendenza ai moltissimi rischi di frammentazione e nuove divisioni.”
“Il fatto che il municipio di Augsburg ci abbia accolto, ha dato una nuova visibilità a Insieme per l’Europa che si impegna nel sociale, nella vita civile di una città, dando le ali per una nuova politica, via di pace fra tutti i popoli.”
“Non ho visto ancora gente così, che scruta i segni dei tempi e cerca, insieme e concretamente, che cosa fare per gli altri, per i propri e per gli altri Paesi in Europa.”
“Ho visto che non c’è un PER se non c’è prima un INSIEME.”
“Imparando dagli evangelici, ho sentito come cattolico di convertirmi alla preghiera.”
“Mi affascina l’immagine di diventare “mediatore evanescente” (v. Relazione di Herbert Lauenroth in Programma e materiale 20°esimo IpE) sulle frontiere dei rapporti. Insieme per l’Europa’mi è parso un incontro di grande unità fra 55 Movimenti di varie confessioni, di 23 Paesi presenti, in cui è emersa anche l’anima politica di un’Europa che si rinnova, dove le nazioni cercano l’unità nella distinzione, nella libertà, oltre ogni nazionalismo.”
“Essendoci a Roma pochi cristiani di altre confessioni, ho ricevuto l’apertura alla dimensione ecumenica, attraverso la concreta esperienza di contatto con persone di identica fede, pur se appartenenti a tradizioni diverse (…) Si è prodotta in me l’evidenza del valore culturale del nostro impegno per i 7 SI’ che pronunciamo, in vista del miglioramento della società civile, secondo l’intuizione originaria dei fondatori dell’Europa unita, che miravano non solo alla pace, ma alla solidarietà sociale e alla fratellanza tra i popoli.”
“Mi viene la voglia di portare “l’Insieme” nella vita quotidiana incominciando con le mie vicine di casa di un altro Paese.”
“Ho imparato qui quanto sia bello essere diversi. La differenza è voluta da Dio. Più siamo diversi, più Dio è presente. Scoprire questo è una vera sfida.”
“Insieme per l’Europa è diventato per me un luogo di speranza, dove l’incontro e la riconciliazione preparano il futuro, dove i vari popoli saranno pronti a conoscersi, con le loro storie e tradizioni. Costruire ponti invece che muri.”
“Lavorando insieme, cristiani di varie Chiese, da una parte sperimento la bellezza della Chiesa di Cristo, nel suo respiro più ampio e sento accresciuta la mia identità cristiana. Nel contesto politico e religioso in cui viviamo in Europa, sento di darne testimonianza, anche attraverso il mio servizio per i profughi.”
Non sono forse questi alcuni semi, frutto di 20 anni di esperienza, che possono germogliare nuovamente e segnare ulteriori tappe di fraternità in Europa ed oltre?
Larisa Musina, cristiana ortodossa di Mosca, pro-rettrice dell’Istituto di Educazione San Filaret, ha partecipato alla celebrazione del 20° di Insieme per l’Europa ad Augsburg/Germania nel novembre scorso, in rappresentanza della “Orthodoxe Transfiguration Brotherhood.”
Durante il convegno è stata ricordata la storica firma della “Dichiarazione congiunta sulla Dottrina della Giustificazione” del 31.10.1999, giorno in cui è nata la rete ecumenica IpE, una delle risposte concrete alla sete d’unità del popolo cristiano. E’ proprio il giorno della celebrazione nel Municipio di Augsburg, il 9 novembre, si ricordavail 30° anniversario della caduta del Muro di Berlino, svolta radicale nelle relazioni Est-Ovest.
Al suo entro in Russia, Larisa ha condiviso con la sua Comunità le sue impressioni sull’evento. Eccone alcune:
“All’incontro di quest’anno ha partecipato il vescovo luterano Christian Krause, uno dei due firmatari della Dichiarazione nel 1999. Allora era il Presidente della Federazione Mondiale Luterana. Lui ha detto due cose importanti. In primo luogo, la strada verso la Dichiarazione non è stata facile. Ci sono voluti molti sforzi per terminare il ventesimo secolo senza lasciare una divisione così significativa alle generazioni future. In secondo luogo, il vescovo Krause ha testimoniato di apprezzare molto il lavoro dei Movimenti e delle Comunità ecclesiali.”
“Questo dialogo e i processi ad esso associati hanno avuto origine e si stanno sviluppando nella logica del rinnovamento della vita ecclesiastica.” Si tratta di mantenere l’autenticità della Chiesa cristiana, sviluppando la sua capacità di realizzare la propria vocazione nel mondo. “È interessante notare che questa iniziativa è stata presa in primo luogo dai Movimenti ecclesiastici.”
Larisa così si esprime sulla solenne serata di conclusione dell’incontro: “La sera abbiamo pregato insieme nella chiesa luterana di Sant’Anna, la stessa chiesa dove è stata firmata la Dichiarazione. Poi, con le candele accese siamo andati nella piazza accanto alla chiesa. Abbiamo ringraziato Dio per i suoi doni, compreso il dono dell’unità dei cristiani, di cui molte persone hanno dato testimonianza. Poi, sempre con le candele accese, tutti ci siamo incamminati verso la città. Era come la Pasqua.”
Con la luce del Risorto nei cuori, i partecipanti sono tornati nei loro Paesi, per portare Dio ai popoli.
Stralci di un articolo-intervista di Oleg Glogolev a Larisa Musina (Istituto ortodosso San Filaret, Fratellanza della Trasfigurazione, Russia), a cura di Beatriz Lauenroth
Ambasciatori di riconciliazione e segni di speranza. Insieme per l’Europa festeggia l’anniversario nel Municipio di Augsburg
La sala del municipio di Augsburg è stata riempita fino alla capienza – 300 membri di 55 Comunità cristiane e Movimenti di varie Chiese di 25 diversi Paesi europei si sono riuniti questo sabato per celebrare insieme alcuni anniversari memorabili: Il muro di Berlino è caduto 30 anni fa e per l’Europa è iniziata una nuova era di incontro tra Est e Ovest. Vent’anni fa, ad Augsburg, è stata firmata la “Dichiarazione congiunta sulla giustificazione” dai rappresentanti della Federazione mondiale luterana e della Chiesa cattolica, e, nel pomeriggio dello stesso giorno, a Ottmaring, si è riunito il primo gruppo di responsabili di diversi gruppi ecclesiali: lì è nata la rete Insieme per l’Europa. Per i presenti i tre eventi sono stati strettamente collegati tra loro e hanno plasmato lo “spirito fondante” dell’iniziativa.
“Voi siete ambasciatori della riconciliazione”, ha incoraggiato i presenti il vescovo protestante emerito Christian Krause. Nel 1999, in quanto allora presidente della Federazione Mondiale Luterana, era stato uno dei due firmatari della “Dichiarazione Congiunta” e come testimone, i ha ricordato i molti passi incoraggianti che da allora sono stati compiuti nell’ecumenismo. Nell’attuale clima di crescente euroscetticismo e polarizzazione politica, è proprio l’esperienza di diversità riconciliata fra Movimenti e Comunità spirituali la cosa necessaria.
Bertram Meier, attuale amministratore diocesano di Augsburg, ha sottolineato l’importanza di questa capacità di riconciliazione in un dialogo con il suo collega protestante, il vescovo regionale Axel Piper. “L’unità nella diversità è anche una sfida all’interno della Chiesa. Si tratta di imparare a capirsi, non solo con la mente, ma anche col cuore. Piper ha confermato che proprio questo sforzo forma anche le relazioni ecumeniche ad Augsburg: “Ma dobbiamo rimanere curiosi l’uno dell’altro, dobbiamo essere interessati l’uno all’altro, perché possiamo imparare molto l’uno dall’altro!”
Gerhard Pross, moderatore della Rete Ecumenica, ha poi delineato le prospettive per il futuro affermando che si tratta di resistere alla tentazione di sviluppare nuove strutture organizzative e di approfondire invece il tema della riconciliazione: “In tempi difficili noi vogliamo essere un segno profetico per una convivenza credibile in Europa.”
Nel pomeriggio il senatore della Repubblica Ceca Pavel Fischer ha dato un’ importante contributo alla dimensione socio-politica di Insieme per l’Europa. Ha descritto un quadro attuale dell’impegno per la libertà e la dignità umana nel contesto di una società europea fortemente influenzata dai media e ha invitato il pubblico:. “Dobbiamo diventare cittadini attivi, avere il coraggio di difendere gli altri, i deboli, di parlare a favore della giustizia.”
Alla fine della giornata P. Heinrich Walter, del Movimento di Schoenstatt, ha fatto un bilancio: “L’Europa ha bisogno di questo spirito positivo, perché ci sono già abbastanza messaggeri del disastro!” Il gruppo ha poi lasciato il municipio per la chiesa evangelica di Sant’Anna, dove nel 1999 è stata firmata la dichiarazione congiunta sulla dottrina della giustificazione. Lì la giornata si è conclusa con una preghiera ecumenica e una processione di candele accese, in ricordo della svolta pacifica della caduta del muro. Sul piazzale antistante la chiesa il giubileo è terminato con canti e una benedizione.
180 partecipanti provenienti da 20 Paesi (traduzione live in 5 lingue) e 55 diversi Movimenti e Comunità di varie Chiese insieme a Ottmaring, dove Insieme per l’Europa è iniziato 20 anni fa
Un partecipante, che solo di recente è venuto in contatto con questa iniziativa, ha affermato: “Qui si risveglia il meglio di ciascuno.”
All’inizio della giornata, Andy Pettman accompagna i partecipanti in un momento di riflessione che porta ad una “risposta di gratitudine”. “Riconoscere il seme nei frutti” – questo diventa tangibile per tutti quando Thomas Roemer invita a riempire dei piccoli sacchetti di carta con dei semi come simbolo di ciò che è nato in 20 anni di cammino Insieme: ora si tratta di diffondere nuovamente questi semi, pieni di fiducia e speranza.
I contributi che seguono sono particolarmente intensi: Sr. Nicole Grochowina spiega l’efficacia del “profetico nella precarietà” e Herbert Lauenroth la necessità di diventare “frontalieri” viventi “Accross all borders”.
Numerosi momenti di scambio – a volte in piccoli gruppi spontanei nella sala, a volte per lingua – permettono che l’atmosfera densa e familiare tra i presenti continui a crescere.
Il pomeriggio inizia con un momento di conoscenza della “Casa di preghiera” di Augsburg attraverso la presenza di Johannes Hartl. Si continua con intensi dialoghi e discussioni in plenaria per riflettere insieme su ciò che si è ascoltato e sperimentato e per intuire i prossimi passi per il futuro.
La sera i partecipanti al Congresso si recano ad Augsburg, dove il sindaco li attende per un ricevimento nella “Sala d’Oro” del Municipio. Una visita al centro città conclude la giornata ricca di nuove esperienze.
Augusta vanta più di 2000 anni di storia (la fondazione risale al 15 a.C.). La città fu fondata come accampamento militare romano. Il cristianesimo era arrivato con i Romani, cosicché la vita cristiana era presente in città fin quasi dai suoi inizi.
Confessio Augustana
Nel XVI secolo Augusta divenne un importante luogo della Riforma, teatro di colloqui tra Martin Lutero e l’inviato pontificio, il cardinale Cajetano, che , come conclusione, portarono alla rottura con la Chiesa di Roma.
Con le “Diete imperiali” (Reichstage), Augusta era diventata una delle città più importanti del Sacro Romano Impero. Nel 1530 i Principi della Germania presentarono all’imperatore la confessio augustana, che divenne la base della dottrina luterana. Questa “Confessione di Augusta”, scritta da Filippo Melantone, può essere vista come un tentativo di ricostruire l’unità religiosa spezzata.
Pace religiosa di Augusta
Dopo 10 anni, la città di Augusta divenne luogo di pace religiosa: la “Dieta” del 1555 sancì “la pace di Augusta”, che doveva regolare dal punto di vista politico, la parità, la pacifica ed eguale coesistenza delle due denominazioni. Tutti gli uffici comunali sono stati distribuiti equamente tra le confessioni. Questo ha protetto le denominazioni minoritarie. Anche se ci sarebbero voluti altri 100 anni (con una terribile “Guerra dei Trent’anni” fino alla “Pace di Westfalia” del 1648), per avere la parità e la pace, la “Pace di Augusta” fu comunque il primo e decisivo passo verso la tolleranza religiosa.
Festa della Pace
L’8 agosto 1650, Augusta festeggiò per la prima volta la Grande Festa della Pace, inizialmente una festa dei cristiani protestanti, come ringraziamento perché ora – dopo lunghe lotte di potere – avevano riacquistato le loro chiese e potevano celebrare nuovamente il loro servizio religioso. Si celebra ancora oggi, e da molti decenni è una festa della pace che tutta la città, con i suoi leader politici, con le sue chiese, con i suoi cittadini , celebra in solidarietà ecumenica ben oltre i confini delle confessioni. Oggi, alla vigilia della Grande Festa della Pace, la “Tavola Rotonda delle Religioni” celebra una preghiera multi-religiosa per la pace. Dal 1950, l’8 agosto è diventato un giorno festivo per tutti i cittadini di Augusta.
20 anni Insieme per l’Europa dal 7 al 9.11.2019 a Ottmaring e Augsburg
Nel 2019, Insieme per l’Europa ritorna in Germania, al Centro ecumenico di Ottmaring / Augsburg, dove la sua storia ha avuto l’inizio nel 1999. Leader e rappresentanti di vari Movimenti e Comunità cattolici, protestanti, anglicani, delle Chiese libere e ortodossi si riuniscono a livello europeo per fare il punto della situazione e guardare al futuro.
Venerdì 8.11.2019, è previsto nel Municipio di Augsburg un ricevimento ufficiale per gli “Amici di Insieme per l’Europa”. In questo luogo storico, la città vuole onorare l’iniziativa internazionale.
La “Sala d’oro”
Il cuore del Municipio di Augsburg è la “Sala d’oro”, costruita tra il 1615 e il 1620 da Elias Holl. Con i suoi imponenti portali, gli affreschi e il magnifico soffitto a cassettoni, la “Sala d’oro” era già al momento della sua costruzione un top del disegno artistico d’interni. La sala prende il nome dai ricchi ornamenti d’oro che ne adornano l’interno.
Premio Pace augustana – Vincitori del premio interconfessionale
In questa sala Chiara Lubich è stata insignita del Premio per la Pace circa 30 anni fa, nel giorno della Festa della Pace augustana, l’8 agosto 1988, per il suo impegno a livello mondiale nel campo dell’ecumenismo. Il premio, che esiste dal 1985, onora le personalità che hanno dato un contributo singolare alla convivenza aperta e pacifica di culture e religioni. Fu tra gli altri il rabbino Levinson, papa Schenuda III della Chiesa Copta, l’ex-presidente federale tedesco Richard von Weizsäcker e l’ex capo di Stato dell’URSS, Mikhail Gorbachev. Nel 2017, il prestigioso riconoscimento è stato consegnato al Segretario generale della Federazione luterana mondiale, Martin Junge.
“Oberer Fletz”
Un piano sotto la “Sala d’oro”, nello storico “Oberer Fletz” – sala in stile caratteristico – dove il consiglio comunale di Augusta si riunisce nei giorni feriali, si raduneranno il 9.11.2019 i partecipanti del convegno annuale degli “Amici di Insieme per l’Europa“.
La celebrazione dell’anniversario del 20° di Insieme per l’Europa (IpE) coinvolge storia, Chiese e società in una triplice festa. Gli Amici di IpE si incontrano ad Ottmaring, in Germania, dal 7 al 9 novembre 2019. In programma anche un ricevimento nel Municipio di Augsburg ed una giornata in vari luoghi significativi della città, come la chiesa di Sant’Anna. Si tratta di un nuovo, promettente appuntamento dei popoli in Europa.
Come mai si celebra questo “compleanno” in Germania? Le date parlano da sé! Il 31 Ottobre 2019 sarà ad Augsburg l’anniversario della storica firma della Dichiarazione Congiunta sulla Dottrina della Giustificazione tra la Chiesa Cattolica e la Federazione Luterana Mondiale; lo stesso giorno ricorrerà ad Ottmaring il 20° del primo incontro tra Comunità e Movimenti evangelici e cattolici, che avrebbe segnato l’inizio di Insiemeper l’Europa e il 9 novembre 2019 si ricorderà il 30° della caduta del Muro di Berlino.
Gli anniversari ci invitano sempre a rendere grazie e nello stesso momento a guardare avanti. Il programma del convegno, che vuole esprimere ambedue le cose, si svolgerà nel Centro Ecumenico di Ottmaring, nel Municipio e nella chiesa di Sant’Anna di Augsburg.
Dopo i passi fatti insieme a Praga nel novembre 2018>> e la “Festa dell’Europa 2019”>>si vuole che l’incontro in Germania diventi un ulteriore laboratorio per progetti concreti in favore del nostro Continente.
La prima parte del programma si svolgerà nel Centro ecumenico di Ottmaring, iniziando da uno sguardo retrospettivo: immagini, testimonianze, scambi sulle esperienze dei 20 anni di cammino insieme, cogliendo da lì le nuove prospettive: “Riconoscere i semi nei frutti”. Ci saranno riflessioni in gruppi e in plenaria, momenti di preghiera e ringraziamento, approfondimenti delle linee di IpE, per cogliere maggiormente il contributo che è chiamato a dare all’Europa.
Attraverso alcuni esperti e nel dialogo con loro, si guarderà poi ad alcune delle odierne sfide: paura, confini, muri.
La sera di venerdì, 8 novembre, nei pressi della Sala d’Oro del Municipio il Sindaco della Città di Augsburg offrirà un ricevimento ufficiale.
Sabato, 9 novembre, il Convegno continuerà nel Municipio di Augsburg:
20 anni Dichiarazione congiunta sulla Giustificazione con un intervento del vescovo evangelico Christian Krause: Storia e conseguenze: quale significato oggi?
Insieme per l’Europa: frutto della Dichiarazione congiunta, l’esperienza dell’unità, prospettive, sviluppi nei singoli Paesi;
Passi sulla via dell’unica Chiesa di Gesù Cristo: Visioni per un unico popolo di Dio;
30 anni caduta del Muro di Berlino e della Cortina di ferro in tutto il Continente;
Sfide attuali per l‘Europa e per l‘unità: Pavel Fischer (Praga).
Nella chiesa di St. Anna si pregherà per l‘Europa in diverse lingue; successivamente, nella Piazza della stessa chiesa, si ringrazierà con candele accese, canti, preghiere e brevi testimonianze.
Da tempo sono in corso i preparativi per la celebrazione dei “20 anni Insieme per l’Europa”. La scintilla di questo originale cammino ecumenico–europeo è partita nella Centro ecumenico di Ottmaring, dopo la storica firma della Dichiarazione congiunta sulla dottrina della giustificazione ad Augsburg (Germania).
Severin Schmid ha visto nascere e ha collaborato allo sviluppo di questa comunione, di cui “lo spartito è scritto in cielo”. Abbiamo chiesto a lui come sono andate le cose.
Ilona Toth, ungherese, membro dell’attuale Comitato d’Orientamento di Insieme per l’Europa, ha partecipato nel 2018 alla festa del 50° di Ottmaring. Che impressione le ha fatto questo Centro ecumenico nei pressi di Augsburg?
In occasione dell’elezione di David-Maria Sassoli a presidente del Parlamento Europeo, riproponiamo stralci dell’intervista del 24 marzo 2017 – alla vigilia del 60° dei Trattati di Roma – quando aveva partecipato alla Veglia ecumenica ed internazionale promossa da Insieme per l’Europa.
Il servizio è della giornalista Claudia Di Lorenzi:
“Far vedere al mondo che la fraternità e l’unità, nonostante le differenze culturali e confessionali, sono possibili”. È con questo obiettivo che si è tenuta a Roma, nella Basilica dei XII Apostoli, una veglia di preghiera ecumenica per l’Europa>>. Un’occasione che ha visto insieme membri della rete internazionale IpE con la presenza di rappresentanti delle Istituzioni italiane ed europee, e che si svolgeva in contemporanea ad altre 56 città in tutta Europa.
Tra i presenti all’evento a Roma, anche l’On. David Sassoli, Europarlamentare italiano del Partito Democratico. Lo abbiamo intervistato:
Onorevole Sassoli, alla vigilia del 60° anniversario dei Trattati di Roma, che hanno segnato la nascita dell’Unione Europea, da più parti si osserva come l’Europa abbia smarrito le sue radici cristiane, concentrata com’è su finanza, burocrazia e interessi nazionali, incapace di solidarietà e accoglienza, e di progettare uno sviluppo centrato sulla persona. Cosa ne pensa?
“Bisogna innanzitutto che i cristiani si facciano sentire un po’ di più e devono esserci reti nel mondo cristiano che diano il testimone ad altri. Perché ci sono valori condivisi, come la pace, la convivenza, la solidarietà, la giustizia che hanno certo una matrice cristiana, ma oggi sono assunti come paradigma di impegno politico, culturale, morale da parte anche di cittadini che cristiani non sono. Sono questi gli elementi che fanno l’identità europea: ecco perché i cristiani devono essere molto contenti perché nell’identità europea si ritrovano valori che sono propri del mondo cristiano. Ma in questo momento abbiamo la necessità di spiegarlo bene ai nostri cittadini, perché l’Europa fa paura, mette ansia, sembra un peso, e invece abbiamo bisogno di fare dell’unità degli europei il valore per giocare la grande scommessa di questo secolo, che sarà dare forma al mercato globale. La globalizzazione senza regole diventa marginalizzazione, povertà, miseria, può essere catastrofica per tante aree del pianeta. La grande scommessa dell’Europa è dare regole e valori al mondo. Perché le regole del mercato senza la difesa dei diritti umani, il senso della libertà e della democrazia, sarebbero soltanto delle leggi economiche che fanno prevalere il più forte e questo non lo vogliamo. Allora, la scommessa è questa: i valori cristiani che sono all’origine dell’identità europea oggi sono l’elemento per giocare la grande sfida mondiale”.
Insieme per l’Europa 1999-2019 – A colloquio con Pál Tóth
L’iniziativa compie 20 anni. Per l’occasione, due domande a Pál Tóth, docente all’Istituto Universitario Sophia, Loppiano (Firenze), sullo specifico della rete e come Insieme per l’Europa risponda alle sfide di oggi.
Nel 1999 è nato Insieme per l’Europa. Come si distingue questo libero convergere di Comunità e Movimenti cristiani da altri gruppi che lavorano oggi per l’Europa? Quale è la sua caratteristica?
Il riconoscimento delle alterità e di conseguenza del pluralismo è una conquista della cultura occidentale. Questa convinzione è radicata nella fede biblica che ognuno di noi è una creatura irripetibile di Dio, che ha un piano d’amore su ognuno di noi. Con questa evoluzione nasce, però, anche una nuova sfida per le società di radice cristiana: Come gestire questa ricca diversità? Come arrivare all’unità necessaria all’azione? Questa domanda diventa oggi, nell’epoca delle sfide globali, davvero pressante. Attualmente i problemi non sono più soltanto locali, ma abbiamo a che fare con delle sfide trasversali come il cambiamento climatico, le migrazioni, la povertà, il capitalismo sfrenato, ecc. Per rispondere a queste sfide adeguatamente, ci vuole, su scala mondiale, una collaborazione molto più efficace. A mio avviso l’Europa, per il suo ruolo nell’elaborare pensieri innovativi attraverso i secoli, potrebbe e dovrebbe avere un ruolo determinante in questo processo.
Sono convinto che le Chiese cristiane hanno una risorsa speciale da offrire nella realizzazione di un’unità che non opprime, ma valorizza le diversità. Questa capacità diventa visibile nell’iniziativa Insieme per l’Europa. Anche nelle Chiese è presente il pluralismo, che è, però, un pluralismo dei vari carismi e doni, e questo pluralismo è capace di unità. Perché? Perché alla base di ogni vero Carisma troviamo una Parola di Dio. I carismi sono diversi tra di loro, ma la radice di tutti è il Verbo di Dio, in ultima analisi il Comandamento nuovo: Amatevi a vicenda. Questo è il loro fondamento comune, che assicura una base per l’unità e per la collaborazione. Infatti, Insieme per l’Europa fonda le sue attività su un “Patto d’amore scambievole” fra rappresentanti di diversi Movimenti e Comunità cristiani del nostro Continente.
Poi, non dobbiamo dimenticare le donne e gli uomini “della prima ora” di Insieme. Da 20 anni loro si dedicano con anima e corpo a questa iniziativa. Certo, già da un punto di vista umano, sono persone capaci e fedeli ad un impegno preso. Ma direi di più: in quell’ormai lontano 1999 la loro anima è stata toccata da una forte luce, dal Divino. Hanno capito con il cuore che nell’unità vissuta si realizzerà un mondo diverso, un’Europa nuova. E questo momento di “fondazione” ha lasciato in loro una sicurezza nell’unità nella diversità, che oggi vogliono tramandare ad altri. Loro sanno che i loro sogni ed aspirazioni di una volta ormai sono diventati oggi necessità di sopravvivenza. “Sui carismi poggia tutto. Bisogna scoprirli”. Così Chiara Lubich, co-fondatrice di Insieme per l’Europa.
2. Cosa deve fare Insieme per l’Europa per ottenere sempre più visibilità?
I più di 300 Movimenti e Carismi coinvolti in Insieme per l’Europa sono già tra di loro una testimonianza visibile di collaborazione e di unità. Oltre la dichiarazione di valori comuni, oltre i momenti di preghiera comune in particolari occasioni, emerge ciò che i Movimenti già fanno insieme nel rispondere alle sopraddette sfide. Oggi attengono visibilità le azioni comuni, raccontate in storie che creano adesione e condivisione. In questa prospettiva Insieme per l’Europa potrebbe sviluppare, gradualmente, più progetti d’azione comuni.
Uno dei progetti potrebbe essere una piattaforma permanente di dialogo tra i Paesi dell’Est e quelli dell’Ovest. Con l’incontro 2017 a Vienna Insieme ha fatto un primo passo. Rappresentanti di Slovacchia, Cechia, Ungheria, Slovenia, Russia sono entrati in dialogo con i Paesi dell’Ovest. Si vedeva l’impegno (e la fatica) di andare oltre le differenze e le criticità, che spesso ostacolano una comprensione tra Est ed Ovest. Su questa pista vedrei per il futuro una collaborazione su diverse tematiche, come il concetto di nazione, il rapporto Chiesa-Stato, i diritti umani, le esigenze di unità e di verità ecc.
Con dei progetti vari a livello ecclesiale, politico, economico, civile Insieme per l’Europa sta formando una crescente rete di cittadini impegnati per una “rinascita cristiana dell’Europa”, dove si supera la critica e si parla delle criticità in prospettiva della crescita di tutti, insieme.
Un’equipe internazionale di professionisti sta preparando un videoclip in occasione del 20° di Insieme per l’Europa, che si celebrerà a novembre a Ottmaring (Germania).
„Gli ultimi eventi di Insieme per l’Europa ci hanno portato a Klagenfurt, a Ottmaring e a Monaco, dove abbiamo cominciato a scoprire la sua identità oggi e il significato dell’esperienza di questi 20 anni di cammino. Attraverso interviste e videoriprese racconteremo in novembre – puntuale per l’anniversario – come questa rete si presenta ed opera. Lavorando con le varie persone, abbiamo visto come è possibile vivere l’unita nella diversità, come i vari carismi possono essere delle risposte ai problemi e perche l’Europa ha fortemente bisogno di saper entrare in un costruttivo dialogo tra diverse Chiese, Comunità, Movimenti, popoli…” Così Dalma Timár, ungherese, esperta in montaggi video, che insieme a Vera Bohus, camerawoman, pure lei ungherese, e Cinzia Panero, italiana e regista, si sono immerse nella realtà di questa originale esperienza europea.
Ci anticipano qualche immagine e qualche frase delle loro numerose interviste.
L’amicizia è un tema molto importante in Insieme per l’Europa. E l’idea dell’amicizia che effettivamente ci unisce è quella di diventare amici di Cristo in mezzo a noi. (Sr. Nicole Grochovina – Selbitz)
Per noi la cultura della reciprocità è molto importante. Tutti lo sentiamo dentro, non è una cosa che qualcuno ci impone. (Pavel Snoj – Ljubljana)
Insieme per l’Europa ha cambiato la mia vita dal primo momento in cui ho sentito come lo Spirito di Dio ci prende e ci porta avanti. (Gerhard Pross – Esslingen)
InInsieme per l’Europatrovo un laboratorio, dove uomini e donne, membri di vari Movimenti e Comunità, chierici e laici di varie Chiese, cerchiamo di trovare insieme quel cammino che vuol dire oggi vivere da cristiani in Europa. (Ilona Tóth – Budapest)
Secondo me bisognerebbe proprio partire dal basso, dalla comunità, dalla vita in famiglia, tra le Comunità. (Matteo Fanni Canelles – Trieste)
Il 9 maggio, Festa dell’Europa, ha mobilitato anche la gente di Insieme per l’Europa: ecco i tasselli di un mosaico che disegna un volto promettente dell’Europa. I gruppi organizzatori degli avvenimenti, tra Associazioni, Movimenti e Comunità di varie Chiese, ne erano la manifestazione.
Che cosa può legare persone di Praga, Zurigo e Roma con quelle di Milano, Toulouse, Esslingen e Ljubljana con quelle di Padova, Bruxelles, Selbitz e Palermo? Come pure quelle di Lyon, Viterbo e Strasburgo con quelle di Trento, Parigi, Trieste e Klagenfurt? Lingue, storie, etnie e culture così diverse?! Solo un unico desiderio. Vivere la ‘beatitudine’ dei popoli: “Beato il popolo che appartiene al Signore” (cf. Sal 33,12). Gente che, mentre ha le proprie caratteristiche, la sua forte identità, la sua storia e cultura unica, sa di far parte prima di tutto di quel popolo che il “Signore ha scelto come sua eredità”. La celebrazione del 9 maggio ha mostrato il bozzetto di questo ‘Popolo del Signore’ in Europa.
Ne fanno parte quelli che prima di tutto sentono di dover pregare insieme, dando così l’occasione anche ai responsabili di varie Chiese di incontrarsi tra di loro e con i fedeli. Ci sono coloro che nelle proprie città vogliono collaborare nelle azioni concrete. Ci sono altri che privilegiano i rapporti e, oltre le proprie frontiere, organizzano incontri di riconciliazione tra etnie, spesso in tensione tra loro per situazioni storiche. C’è chi è particolarmente sensibile ai problemi sociali e, coinvolgendo anche politici, testimonia il proprio impegno negli ospedali, tra i migranti, nelle famiglie o con i giovani. Alcuni si sentono interpellati in modo speciale dalle sfide culturali e organizzano tavole rotonde sul dialogo tra Est e Ovest in Europa o cercano di sensibilizzare l’opinione pubblica all’economia equa e al disarmo nucleare. Ci sono ancora quelli che ritengono importante la visibilità e organizzano marce, mentre altri invitano esperti per suscitare riflessioni. E si potrebbe continuare… Ma non è bella e dinamica questa ricca diversità di un ‘Popolo’ dove ciascuno si nutre del proprio carisma, e ne condivide i frutti per il bene di tanti?
Anche la stampa raccoglie le loro voci: il quotidiano la Repubblica, edizione di Roma, provoca: “L’Europa potrà essere fedele alla sua vocazione, che è quella di mettere in rapporto tradizioni, visioni e religioni? Sì, se ciò avviene sulla base delle sue radici cristiane, che portano all’incontro di persone, gruppi, etnie e popoli e valorizzano il positivo di ogni cultura. Questo è il suo contributo all’intera umanità, nel realizzare un‘unità delle diversità riconciliate, che si arricchiscono reciprocamente.” Vita Trentina, settimanale diocesano di Trento, sottolinea: “Insieme per l’Europa ribadisce che il futuro dell’Europa sta in una cultura dell’Insieme.” La Cronaca di Palermo elenca le forti testimonianze, raccontate davanti a 1.600 persone, di come membri di varie Chiese stanno trasformando insieme il quotidiano delle loro città. L’Avvenire, quotidiano cattolico, nella pagina di Milano annuncia: “Accoglienza e unità nella diversità. Ecco l’Europa secondo i cristiani.” Nel settimanale della diocesi di Padova si legge: “Padova percepisce l’urgenza della situazione europea e la volontà di unire la parte civile all’afflato cristiano e religioso.”
Ecco solo alcuni flash della Storia odierna dell’Europa. Le sei manifestazioni in Austria, le quattro serate a Vienna con esponenti politici, parlavano di un “Europa viva, in vocazione”. In Germania, in varie città della Francia, a Bruxelles nella ‘cappella per l’Europa’, a Praga, a Klagenfurt e a Ljubljana si testimonia che “Tutto nasce, cresce, fiorisce dall’Insieme!”
Grazie, “Festa dell’Europa”, che hai mobilitato energie, messo in luce le potenzialità del nostro Continente e ravvivato la speranza del futuro.
A Strasburgo Conferenza con Tavola rotonda e Preghiera ecumenica
9 maggio nella Casa dello studente – Conferenza e dibattito
Il 9 maggio si è tenuta una serata nella Casa dello studente a Strasburgo, luogo simbolico come diceva, quasi commosso, l’oratore, ricordando che Robert Schumann aveva regolarmente frequentato questi luoghi, quando era a Strasburgo.
Insieme all’ACI (azione cattolica indipendente), a Terre Solidaire (comitato contro la fame e per lo sviluppo), a DECERE (cristiani per l’Europa, moderati dai domenicani), a Pax Christi e al Movimento dei focolari abbiamo organizzato questa serata-dibattito.
Circa 100 persone hanno ascoltato con grande interesse il discorso di François Brunagel, già capo di protocollo del Parlamento Europeo, che ha parlato in termini molto chiari delle sfide dell’Europa. Lui ci ha fatto intravvedere quanto la fondazione dell’Europa, proprio dopo la Seconda Guerra Mondiale, si poteva qualificare come miracolo. Diceva che ora è necessario un soffio nuovo per portare avanti l’Europa e descriveva le sue caratteristiche più rilevanti: pace, prosperità, rispetto dei diritti umani. Poi due testimonianze: la prima di un giovane che aveva usufruito del programma Erasmus; l’altra di una profuga camerunense con esperienze positive e negative, che illustravano i benefici ed i limiti dell’Europa. Nel dibattito che ne è seguito si sono chiariti tanti punti, si è capito meglio che cosa l’Europa può realizzare e che cosa non è di sua competenza in quanto compito dei Paesi a livello nazionale. Il dibattito era moderato dalla direttrice della radio delle Chiese dell’Alsazia e non sarebbe più finito.
10 maggio nel “Temple Neuf” – Preghiera ecumenica
Venerdì 10 maggio circa 200 persone si sono ritrovate nel “Temple Neuf”, chiesa protestante al centro di Strasburgo, per un momento di preghiera e per rinforzare l’impegno per l’Europa.
Questa preghiera ecumenica si svolge ogni venerdì. Per l’occasione era arricchita da intercessioni per l’Europa e da due commenti sulla beatitudine dell’amore ai nemici. L’amore ai nemici è stato, infatti, determinante in occasione della fondazione dell’Unione Europea dopo la Seconda Guerra Mondiale, che ha reso possibili 70 anni di pace e che continua ad essere essenziale, se vogliamo un’”Europa cristiana”. Un momento forte è stato quello della preghiera del popolo. I presenti hanno ricevuto una stella dorata e per gruppi di 2-3 persone hanno scritto un augurio, una richiesta per l’Europa. Le stelle sono state portate sull’altare coperto da una tovaglia blu raffigurante la bandiera europea, il che faceva fortemente pensare ad un cielo stellato. La benedizione è stata pronunciata, nelle loro lingue rispettive, da 7 persone provenienti da Polonia, Cipro, Francia, Germania, Italia, Inghilterra e Alsazia.
E’ seguito un ricevimento con formaggi e vini dai Paesi dell’Unione Europea, decorati da bandierine dei rispettivi Paesi. I rappresentanti di Movimenti e Associazioni ecclesiali erano contenti di essersi conosciuti meglio e di aver guadagnato insieme più visibilità. Si è messo in moto un processo dinamico, che certamente proseguirà.
L’11 maggio 2019 a Tolosa 60 persone si sono ritrovate nello spirito di Insieme per l’Europa, presenti anche Gérard Testard del Comitato europeo e due membri del Comitato nazionale.
Oltre a rappresentanti dei Movimenti sono venute anche altre persone interessate al tema dell’Europa.
Gérard Testard ha presentato un discorso illuminante, facendo capire l’importanza dell’Europa, l’influenza delle decisioni europee sulla nostra vita quotidiana e il possibile contributo dei cristiani per il futuro del Continente con valori quali l’unità, il bene comune, la solidarietà, la cooperazione. Ha anche parlato della missione dell’Europa nel mondo. Lo scambio che è seguito ha dato chiarezza a tutti.
Alla fine si è pronunciato il Patto dell’amore reciproco e si è fatta una preghiera per l’Europa, scritta da Gérard Testard (vedi in fondo testo in francese da scaricare).
Abbiamo sperimentato un bel momento di fraternità vissuta insieme. Qualcuno diceva: “Non intendevo andare a votare, ma dopo questo intervento ho cambiato idea”; “Sono stata molto toccata ed interpellata dal Patto dell’amore reciproco come base per portare insieme il Cristo all’Europa di oggi”.
Raccogliendo un suggerimento partito da Praga (incontro degli Amici dello scorso novembre), il gruppo romano di Insieme per l’Europa (in cui sono attivi 13 Movimenti*), dal 25 marzo al 9 maggio ha animato celebrazioni e preghiere per il nostro Continente in 5 Basiliche legate ai Santi patroni d’Europa, coinvolgendo le rispettive comunità.
Nei mesi precedenti l’evento commemorativo della Festa dell’Europa, il gruppo romano ha preparato, in più tappe, con iniziative ispirate ad alcuni dei“7 Sì” programmatici del messaggio di Stoccarda 2007, diverse manifestazioni.
Cosi, per sostenere il “Sì” alla vita e alla famiglia, ci si è inseriti nel programma del ‘Villaggio per la Terra’, che a Villa Borghese ha visto un approfondimento di Gianluigi de Palo (Presidente Nazionale Forum Associazioni Familiari) sul tema “Più forte la famiglia più forte l’Europa”, approfondimento moderato da Alessandra Balsamo (Presidente Forum Associazioni Familiari Lazio) e con l’intervento, ricco di testimonianze personali, di Vincenzo Bassi (Vicepresidente FAFCE). Per affermare il “Sì” al Creato, il gruppo ha sostenuto il Convegno promosso dall’Associazione ‘La Civiltà dell’Amore’ su “Pace nucleare e sfide ambientali”, svoltosi in Vaticano la mattina dell’8 maggio, vigilia della Festa dell’Europa.
Nel pomeriggio dello stesso giorno, l’evento relativo alla Festa dell’Europa è entrato nel vivo. Nella Sala “Spazio Europa” (gestita dall’ufficio in Italia del Parlamento europeo e dalla Rappresentanza della Commissione Europea), si è tenuto un incontro culturale dal titolo “Nello spirito dei Padri Fondatori, una nuova economia per l’Europa”, introdotto e approfondito da una intensa relazione del Prof. Leonardo Becchetti (docente di Economia politica all’Università Tor Vergata di Roma) alla quale ha fatto seguito un dibattito molto partecipato e sentito. La conferenza è stata definita di alto contenuto scientifico e di grande interesse da tutti i 100 partecipanti i quali hanno apprezzato la passione ‘didattica’ del relatore: esprimendo un deciso plauso per quella che, più che una lezione di economia sostenibile, è stata una riflessione profonda e ricca di spunti originali e illuminanti.
Dopo l’incontro culturale, nella bellissima Basilica dei Santi XII Apostoli, si è svolta una Veglia Ecumenica per l’Europa ispirata alla Parola “… e ciascuno li sentiva parlare la propria lingua” (At 2,6). Davanti a quasi 400 persone, sull’altare, con il parroco francescano fra’ Agnello, Gabriela Lio (Pastora Battista), Luca Maria Negro (Presidente della FCEI), Padre Federico Lombardi (Gesuita), l’Archimandrita Simeon Katsinas (del Patriarcato ortodosso di Costantinopoli), il Vescovo ausiliare e Segretario Generale del Vicariato di Roma Mons. Gianrico Ruzza, P. Gheorghe Militaru (in rappresentanza del Vescovo Siluan, del Patriarcato romeno-ortodosso), si sono alternati nelle letture e nelle riflessioni di passi biblici.
Interessanti e di importante contenuto tutti gli interventi: l’analisi dell’odierna Europa del giornalista Enzo Romeo; la presentazione delle ‘madri dell’Europa’ accompagnata dalla lettura di passi significativi del loro pensiero, la testimonianza della ventenne Rola, siriana proveniente da Homs, giunta a Roma dal Libano grazie ai corridoi umanitari attivati dalla Comunità di Sant’Egidio, dalla Fcei, e dalla Chiesa Valdese. È stata soprattutto apprezzata la partecipazione di esponenti di altre confessioni cristiane che ha conferito all’evento un’impronta ecumenica importante e significativa, mostrando coi fatti che l’amore scambievole è più forte delle diversità.
Molto affiatato e apprezzato il “coro” formato, per l’occasione, da 28 coristi provenienti da 5 Comunità e Movimenti diversi, che ha favorito il clima di unità. È stata proprio una bella esperienza di comunione cristiana, ci si conosce e si collabora, si prega e si serve insieme.
* Anima Europae, Associazione Internazionale dei Caterinati, Comunità della Quinta Dimensione, Comunità di Sant’Egidio, Comunità Gesù Risorto, Comunità Papa Giovanni XXIII, Comunità Vittoria di Dio, Istituzione Teresiana, La civiltà dell’Amore, Movimento dei Focolari, Movimento Équipes Notre Dame, Movimento per un Mondo Migliore, Rinnovamento nello Spirito Santo
Il 2 aprile ci siamo incontrati per un momento di preghiera ecumenica nella bellissima cappella delle diaconesse di Reuilly a Parigi, preghiera organizzata e portata avanti dal gruppo di Insieme per l’Europa (IpE) e dalla comunità locale.
“Buona sera a tutti e grazie di essere venuti questa sera. Siamo a pochi giorni dalle elezioni europee e vogliamo offrire a Dio tutti i dibattiti, le idee che invadono i nostri spiriti e i nostri cuori. E vogliamo pregare insieme per l’Europa”. Così ci siamo accolti a vicenda.
Dopo una presentazione dell’iniziativa di IpE, si sono susseguiti canti, meditazioni, tempi di silenzio… Il momento culminante è stato quando – dopo la meditazione sui “7 Sì’” del messaggio di IpE a Stuttgart nel 2007 – ognuno ha potuto scrivere, leggere a tutti ed attaccare la sua preghiera su una cartina dell’Europa. La nostra preghiera si è poi aperta sul mondo intero, più specificamente sull’Africa, con l’aiuto di un cantante che ha vissuto tanti anni in quel Continente. Alla fine della serata era difficile lasciarsi, tanto i rapporti di unità erano diventati profondi.
Il 4 maggio eravamo presenti come l’anno scorso sulla piazza del Municipio di Parigi per festeggiare l’Europa. Con 40 altre associazioni che lavorano per l’Europa avevamo allestito uno stand nel “Village Européen”. E’ stata l’occasione di tantissimi contatti con persone di Parigi, europei di passaggio … Quest’anno abbiamo centrato la presentazione sui “7 Sì”. Varie persone ci hanno detto quanto essi corrispondevano alle loro attese.
Il 14 maggio la comunità Emmanuel ha preso l’iniziativa di una Veglia di preghiera per l’Europa in una bella chiesa à Longjumeau, nella regione di Parigi. Dopo una presentazione di Insieme per l’Europa, ci sono stati bellissimi canti di lode con molte intenzioni di preghiera per l’Europa, sulla base dei “7 Sì” proposti come meditazione. Le impressioni e gli echi dopo la Veglia ci hanno fatto capire che, essendo alla vigilia delle Elezioni europee, questo momento di preghiera era un’occasione privilegiata, più che necessaria per affidare tutto allo Spirito Santo.
Il 9 maggio, nella chiesa Pentecostale “Parola della Grazia”, la Festa per l’Europa a Palermo, con circa 1300 persone presenti e seguita da oltre 4000 attraverso youtube e Facebook, ha presentato un ventaglio di iniziative sociali realizzate insieme da più Movimenti e da membri di Chiese diverse.
Alcune di queste iniziative erano presentate anche in video, come l’esperienza, a Lecce, di Don Carlo Santoro, e del Pastore Tommaso Carpino della Chiesa Internazionale, che, nell’aiutare alcuni pentecostali bisognosi, hanno visto cadere i muri della diffidenza, maturando invece una vera amicizia in spirito di collaborazione.
Si respirava un clima di fraternità, una cultura di ‘insieme’, visibile nel rapporto fra i presentatori di 4 Movimenti e Chiese diverse, e dall’intercalare degli interventi introduttivi, affidati all’apostolo Lirio Porrello della Parola della Grazia, alla rappresentante del Comitato d’Orientamento, Ilona Toth (ungherese, venuta da Roma) e da Mons Alerio Montalbano, vicario del Vescovo.
Come segno di comunione e di amore scambievole ha colpito il gesto dell’Apostolo Lirio al termine del convegno nel momento della preghiera finale, scritta da lui stesso, che ha ceduto il microfono al pastore Nino Genova, della Chiesa Condividere Gesù di Agrigento (Movimento Nuova Pentecoste), perché leggesse lui la preghiera.
Solo un titolo delle varie e ricche attività presentate: l’aiuto ai carcerati e alle loro famiglie, dato dai fratelli pentecostali in collaborazione con fra Loris, cappellano cattolico; l’impegno comune di assistenza sanitaria da parte di medici cristiani appartenenti a diverse associazioni; e per perseguire un’equa fiscalità familiare (lavoro fatto insieme da PdG, Eben Ezer, Forum associazioni Familiari, Movimento dei Focolari); e ancora la casa di accoglienza e promozione “Granello di Senape”, sostenuta dalle Chiese Valdese, Luterana e Battista.
E poi altre iniziative: l’esperienza della Caritas che aiuta le famiglie senza casa; dell’Azione Cattolica che ha avviato un progetto per aiutare a riflettere i giovani delle scuole sul pericolo dell’azzardo; della Fondazione Adventum della chiesa Avventista che aiuta le famiglie a rischio di usura; dell’attività della Parola della Grazia a favore di chi vive per strada; e della Missione di Biagio Conte che accoglie più di mille persone, ecc.. Si è visto dai fatti che i Cristiani sono una realtà viva della società, operando nella carità
Non sono mancate esperienze personali nel campo dell’onestà, dell’amore al nemico, dell’accoglienza della malattia grazie alla vicinanza di Dio.
I giovani sono stati parte attiva con un mimo su “Gesù che spezza le catene”, significativo ballo di gruppo (eseguito dai giovani della chiesa Eben Ezer – Movimento Nuova Pentecoste- e dai giovani del Movimento dei focolari) e con un’esperienza del gruppo di giovani di varie Chiese pentecostali dell’associazione “I am Rev” (Io sono rivoluzione) che agisce nelle scuole per aiutare i giovani a vincere le paure e le priprie fragilità. I loro contributi hanno testimoniato un cristianesimo giovane, fresco, pieno di iniziative e di forte, autentico amore a Gesù.
Una partecipante ha riassunto così la serata: “Ciò che ci unisce è vivere il Vangelo”.
Il comitato organizzatore di IpE a Palermo (Video e foto con l’autorizzazione di Biagio Pittaresi)
A Trento, il 3 maggio, un momento culturale nell’aula magna del Vigilianum e una veglia di preghiera ecumenica.
A Trento l’iniziativa per la Festa dell’Europa, pensata dai sei movimenti impegnati da anni nel cammino di Insieme per l’Europa (Alleanza Dives in Misericordia, Cammino neocatecumenale, Cursillo, Focolari , Nuovi Orizzonti e Via Pacis), ha trovato un immediato consenso ed appoggio nel delegato diocesano per l’Ecumenismo e il Dialogo interreligioso, don Cristiano Bettega.
La manifestazione, fissata per il 3 maggio, si è articolata in due momenti distinti: uno culturale al Vigilianum e poi una Veglia di preghiera ecumenica. L’aula magna del Vigilianum, che contiene un centinaio di persone, era al completo. Erano presenti P. Joan Catalin con alcuni della sua comunità ortodossa rumena, la coordinatrice luterana sig.ra Berbel con una signora della sua comunità e il sindaco di Trento Alessandro Andreatta.
Lo stesso don Bettega che ha fatto da moderatore, ha introdotto dicendo che i Paesi europei sono come vicini di casa che appartengono ad una casa comune, ma stanno stretti e, accanto ad enormi potenzialità d’incontro e dialogo, sono venuti a galla profondi contrasti, come muri culturali, religiosi, politici; ma, come cristiani portiamo un elemento al DNA europeo che lo arricchisce: la comunione.
Sono seguiti gli interventi della teologa Milena Mariani – Docente di Teologia sistematica e di Storia della teologia del XX secolo presso l’ISSR “Romano Guardini” di Trento e di Mariologia presso l’ISSR di Bolzano – con un importante, lungimirante, contributo di pensiero su Europa e confessioni cristiane verso il futuro, e di Lucia Fronza Crepaz – membro della Scuola di Preparazione Sociale di Trento – con una riflessione di respiro socio-politico su “Europa: incontro di popoli, costruzione di pace!” (vedi in fondo i due testi da scaricare).
Come intermezzo musicale: due giovani neocatecumenali hanno suonato l’Inno alla gioia di Beethoven. Il buffet che è seguito in una sala attigua, è stato molto apprezzato e occasione di scambio e conoscenza reciproca.
La manifestazione è proseguita con la Veglia di preghiera ecumenica, presso il Santuario dell’Immacolata sede dell’ Alleanza Dives in Misericordia, con un susseguirsi di preghiere, canti (fra cui due della comunità ortodossa) e riflessioni, in un clima di profondo raccoglimento. Sono stati letti, in particolare, i messaggi di Papa Francesco, del Patriarca Bartolomeo I e del vescovo luterano Bedford-Strohm al convegno di Monaco 2016. Significativi anche gli interventi di P. Joan e della coordinatrice luterana Berbel. Il primo ha sottolineato positivamente la correlazione tra gli interventi “culturali” precedenti e il momento di preghiera proposto dalla Veglia, esprimendo l’ impellente necessità oggi di un tale tipo di formazione “umano-divina”; la seconda ha messo in evidenza i comuni obiettivi delle confessioni cristiane che possono e devono essere incrementate, come la riconciliazione e la pace, la salvaguardia del creato, la solidarietà con i poveri e gli emarginati.
Don Bettega ha auspicato che l’iniziativa possa ripetersi, allargando la partecipazione e collaborazione ad altri soggetti presenti sul territorio. Come segno concerto di condivisione, le offerte raccolte sono state devolute ai profughi presenti a Trento.
9 maggio 2019: Per la prima volta insieme in una Veglia ecumenica di preghiera e di testimonianza
La “Festa dell’Europa” è stata l’occasione per vivere una nuova esperienza di comunione con la Chiesa locale e di essere inseriti nel “Festival Biblico” di Padova. Dopo una serie di incontri, in questi ultimi mesi, che ci hanno permesso di conoscere più da vicino alcune straordinarie realtà (il Consiglio delle Chiese Cristiane, la Pastorale Migrantes, il Centro Universitario, la Consulta delle Aggregazioni laicali, la Comunità dei Frati Minori Conventuali della Basilica del Santo)… finalmente, con un lavoro intenso ma molto proficuo, si è stesa la versione definitiva della Veglia di preghiera e testimonianza. La continua ricerca di comunione fra tutti è stata la cosa più importante perché ognuno ha sperimentato un rapporto sempre più vero.
I contributi delle Chiese con i brani tratti dalla Carta Oecumenica, alternati ai testi biblici declamati in varie lingue, hanno offerto un esempio della ricchezza del patrimonio spirituale e culturale presente nel cammino ecumenico.
La chiesa di S. Sofia era gremita giovedì 9 maggio di circa 300 persone, nel 69° anniversario della Dichiarazione sull’Europa.
Ad aprire la serata è il tema “l’Europa in cammino”, col racconto di una giovane polacca, Joanna, sulla sua esperienza di accoglienza e incontro in Italia. Si passa poi all’”Europa alla prova: sfide di oggi e di sempre”, con la testimonianza di Stefan, un giovane siriano, giunto qui grazie ai corridoi umanitari. Infine, nella terza parte “I cristiani e l’Europa: sale e luce”: dopo un canto della Comunità ucraina, ha parlato Ansamma, pediatra indiana, rappresentante in Diocesi della Pastorale dei Migranti. La serata è stata accompagnata con canti in varie lingue, eseguiti con delicatezza dal coro Shalom, ispirato a Taizé.
Dato che uno dei compiti di Insieme per l’Europa è lo sviluppo del continente africano e che la città di Padova è gemellata con la città di Beira, alla fine della veglia si è proposto di raccogliere fondi per la popolazione del Mozambico, colpita da una disastrosa alluvione. Quanto ricevuto è stata un’ulteriore conferma che il messaggio di fraternità proposto è stato accolto e servirà per finanziare due progetti.
Un momento di convivialità ha concluso l’evento: occasione per uno stare insieme fraterno e per allacciare nuove importanti relazioni in città.
La rete Insieme per l’Europa a Padova (Comunità di S. Egidio, Comunità Frati Minori Conventuali della Basilica del Santo, Comunità Papa Giovanni XXIII, Centro Universitario Padovano, Coro Shalom Abano Terme, Movimento dei Focolari)
Sabato 4 maggio 2019: Giornata porte aperte delle Istituzioni europee a Bruxelles. Visitatori di tutte le nazionalità affluiscono verso il quartiere europeo della capitale.
Al cuore di quel quartiere si trova la cappella per l’Europa, un luogo di preghiera ecumenica, di incontro e di formazione. Il comitato belga di Insieme per l’Europa vi accoglie numerose persone di vari Movimento e Comunità cristiane e anche qualche visitatore.
L’incontro comincia con una preghiera di lode attorno a Cristo Risorto e all’ascolto e l’interpretazione della sua Parola “voi siete il sale della terra, la luce, il lievito…”, seguito da una bellissima preghiera d’intercessione per un’Europa di pace, di dialogo e di solidarietà con il mondo intero.
Poi un intervento appassionante di Padre Xavier Dijon, S.J., su “Il contributo della religione al progetto politico dell’Europa”. Dopo aver passato in rassegna un quadro di duemila anni di storia, ci ha fatto riflettere sul cristianesimo come sorgente d’ispirazione per rispondere ad alcune delle sfide più attuali dell’Europa: la famiglia come luogo d’apprendimento della fraternità (e dunque dei diritti umani); la natura come dono affidato all’essere umano per il bene di tutti; l’accoglienza del rifugiato che va di pari passo con l’affezione per il bene del suo Paese; il dialogo tra persone diverse come un modo di rapportarsi al mondo.
Alla fine dell’incontro abbiamo avuto l’occasione di uno scambio informale, caloroso e profondo. Tutti esprimevano il desiderio di rispondere con un impegno rinnovato alla nostra vocazione d’essere lievito nella pasta della costruzione europea.
Isabelle De Moffarts a nome di tutto il gruppo di Insieme per l’Europa a Bruxelles
Veglia di preghiera per la concordia e l’unità dei popoli europei
Giovedì 9 maggio 2019 si è svolta nella Chiesa di S. Leonardo Murialdo a Viterbo la Veglia di preghiera ecumenica per la concordia e l’unità dei popoli europei, organizzata da varie aggregazioni laicali viterbesi che aderiscono ad Insieme per l’Europa. E’ stato letto il saluto di Diego Goller del Comitato di Orientamento di Insieme per l’Europa, e poi consegnato al vescovo Mons. Lino Fumagalli e al pope Padre Vasile Stefan Bobita, parroco della parrocchia Romeno ortodossa di Viterbo. La sala allestita con cura dal parroco padre Angelo Bissoni, con tutte le bandiere degli stati dell’Unione Europea e dell’Europa, ha accolto i numerosi partecipanti alla veglia.
Nella prima parte dedicata a ‘padri’ e ‘madri’ dell’Europa, il Pastore Evangelico ha letto un testo di D. Bonhoeffer, alcuni cattolici testi di R. Schumann, di A. De Gasperi e della Fondatrice del Movimento dei Focolari, Chiara Lubich. E’ seguita la parte liturgica con letture bibliche e stralci del Patriarca di Costantinopoli Bartolomeo I e di Papa Franscesco. Hanno donato la loro testimonianza un giovane sulla partecipazione al progetto Erasmus ed una ragazza evangelica sul progetto di co-housing della Caritas diocesana ‘AbitiAmo’, vissuto con giovani italiane, francesi e moldave.
Il Vescovo, Mons. Fumagalli, ha ricordato le comuni radici cristiane ed il valore della solidarietà. Importante la partecipazione della comunità Ortodossa che con alcuni canti ha reso più ecumenica la veglia. C’è stato anche il contributo della corale della parrocchia e di una violoncellista. La recita del Padre nostro, col saluto di Pace e la Benedizione finale hanno concluso una serata vissuta nello spirito di fraterna preghiera.
Per tutti i presenti è stata un’occasione di riflessione ed approfondimento dell’ideale di fraternità e di pace. Alcuni partecipanti alla veglia erano stati colpiti dall’armonia della serata: uno dei frutti del clima vissuto fra i rappresentanti dei vari movimenti negli incontri preparatori.
Milano il 9 maggio 2019 ha visto una marcia insolita: variopinta e propositiva
Partiti da un’idea semplice, il condividere la programmazione via via con più forze (alcune associazioni cattoliche: Agesci, Azione Cattolica, Comunità di Sant’Egidio, CVX, Institut Saint Benoît, Movimento dei Focolari, Rinascita Cristiana, Scout d’Europa, e inoltre la Chiesa Anglicana, Battista, Metodista ed Ortodossa Romena, con l’adesione di tutte le Chiese componenti il CCCM, e con il pieno appoggio di organismi della Diocesi) ha fatto assumere all’iniziativa proporzioni che hanno ottenuto la collaborazione del Comune di Milano, della Commissione Europea e il Patrocinio del Parlamento Europeo. Nel percorso di organizzazione si è profilato un evento in piazza, per parlare alla gente, con inviti al largo e preceduto da incontri di sensibilizzazione nelle scuole e nelle parrocchie.
E così il 9 maggio si è realizzata una marcia con partenza da Piazza Sant’Eustorgio fino alla chiesa di S. Lorenzo. Il bel sole che riscaldava la città, dopo la pioggia dei giorni precedenti, era un segno di buon auspicio. Per la descrizione del corteo e i contenuti degli interventi (Padre Traian Valdman, della Chiesa Ortodossa Romena, Dorothee Mack, pastora della Chiesa evangelica metodista e, a conclusione l’Arcivescovo, Mons. Delpini) si rimanda all’articolo di Avvenire, pagina di Milano, del 10 maggio, a firma di Lorenzo Rosoli (vedi in fondo articolo da scaricare).
Durante la manifestazione hanno trovato spazio anche due testimonianze toccanti: quella di una giovane di Sant’Egidio, che ha espresso la sua visione dell’Europa, e quella di Alessandra e Antonio Beltrami, che hanno raccontato la loro esperienza di accoglienza nella rete di famiglie legate ad Azione per un Mondo Unito e Azione per Famiglie Nuove, all’interno del progetto “Fare sistema oltre l’accoglienza”. Tutti hanno espresso grande apprezzamento sia per la cornice sia per i contenuti dell’evento. Lo stesso Arcivescovo si è mostrato sinceramente compiaciuto: “Siete stati proprio bravi” ha detto al presentatore.
Gli attori, Irene Quartana e Stefano Orlandi, che hanno dato solennità ed enfasi ai testi, sono stati contagiati dall’atmosfera. Ci scrive Stefano: “Grazie mille per la bella opportunità di partecipare a un momento così significativo e importante in questi tempi di chiusura e individualismo”.
Il frutto più grande ci sembra il rapporto consolidato con tutti i membri della commissione. Alcuni commenti. “Ringrazio il Signore di aver scoperto nuovi fratelli e sorelle” (pastora D. Mack); “La cosa più importante è stata lavorare con belle persone” (Anna Boccardi, Agesci); “Desideravate fare un evento ecumenico e ci siete riusciti pienamente” (Sara Comparetti, Chiesa Battista). Tutti hanno espresso il desiderio di andare avanti insieme.
Dalle 21 abbiamo pregato per una buona ora per l’Europa. Sulla base del discorso di Hermann van Rompuy pronunciato nel 2012 come Presidente del Consiglio europeo, in occasione del premio Nobel per la Pace ricevuto dall’Unione Europea, abbiamo ringraziato per le molte cose che distinguono l’Europa. In seguito abbiamo portato davanti a Dio le molteplici sfide del Continente. In una terza parte abbiamo proclamato il nome di Gesù su tutti i Paesi europei; ogni Paese è stato nominato – e per ognuno dei 47 Paesi d’Europa abbiamo acceso una candela vicino all’altare. E’ stata una serata di preghiera molto suggestiva!
Il gruppo “Insieme per Zurigo” invita tutti: Giovedì 9 maggio, alle ore 19.00 alla fine del percorso di preghiera a Zurigo,nella Chiesa francese. Preghiamo per i Paesi del continente europeo, per l’Europa (vedi volantino sotto). Che la nostra preghiera apra le porte e i cuori e muova l’Europa!
Dopo la preghiera ci sarà un momento di scambio per incoraggiarci a vicenda!
V Praze, v srdci Evropy, u příležitosti Dne pro Evropu, pořádají křesťanská hnutí a společenství z různých církví modlitby za Evropu, na které bude navazovat panelová diskuze se zástupci politického života.
A Praga, nel cuore dell’Europa, in occasione della Giornata per l’Europa, i Movimenti e le Comunità di diverse Chiese organizzano preghiere per l’Europa, seguite da una Tavola rotonda con rappresentanti della vita politica. Il tema: “Quale visione per l’Europa del futuro?”
Trento, Milano, Viterbo, Palermo e Castel Gandolfo: come celebrano la Giornata dell’Europa
DopoRoma>> e Padova>> sono arrivati inviti, notizie, locandine di queste città, che rispecchiano la creatività e l’impegno locale (vedi in fondo inviti / locandine scaricabili in pdf).
TRENTO – 3 maggio 2019
La Giornata di IpE prevede un momento culturale con inizio alle ore 17.30 presso il complesso culturale diocesano VIGILIANUM di Trento, con interventi sulle Confessioni cristiane europee e sull’incontro di popoli per la pace. Dopo il buffet, seguirà la Veglia ecumenica di preghiera presso la Chiesa dell’Immacolata di via Endrici a Trento.
Per l’11 maggio, alcuni Movimenti che si incontrano regolarmente con il loro vescovo, Msgr Le Gall, organizzano un incontro aperto per approfondire gli obiettivi di Insieme per l’Europa.
LIONE:
Dopo aver condotto un’indagine per le strade di Lione sui temi più scottanti per i cittadini, il comitato locale prevede per l’11 maggio una serata culturale con questi temi emersi: “pace, cultura ed economia”. Seguirà una preghiera per l’Europa e per le imminenti elezioni.
STRASBURGO:
9 maggio, Casa dello studente: Conferenza sull’Europa con François Brunagel, già moderatore del Parlamento Europeo, con testimonianze di una profuga camerunese e di un universitario del programma Erasmus. Il dialogo seguente sarà tenuto da una moderatrice della radio delle Chiese della regione;
10 maggio, in una chiesa evangelica: preghiera ecumenica per l’Europa, con rappresentanti di quattro Chiese, seguita da un momento conviviale con vino e formaggi di vari Paesi europei;
La pubblicità per questi eventi si farà insieme e sarà diffusa nelle chiese cattoliche e protestanti, università ed edifici pubblici, distribuendo di persona i manifesti.
PARIGI:
2 aprile: nella cappella delle diaconesse protestanti della ‘Maison d’unite’ per “in cammino verso il 9 maggio” si sono riunite circa 60 persone per una preghiera ecumenica organizzata da vari Movimenti. Oggetto di una riflessione e intenzioni di preghiera sono stati i “7 Sì”.
4 maggio: sulla piazza del Municipio si prevede di allestire uno stand nel contesto del “Village Européen”, organizzato per la Festa dell’Europa dalla Casa dell’Europa e dal Comune di Parigi.
14 maggio, ore 20.30: serata di preghiera per l’Europa nella chiesa di Longjumeau, alla periferia di Parigi, promossa dal Movimento dei Focolari e dalla comunità Emmanuel.
LONGJUMEAU
Martedì, 14 maggio ore 20.30 Preghiera per l’Europa
Il gruppo di Movimenti e Comunità di Roma ha accolto in pieno l’invito a seguire un “Cammino di Preghiera” di sei settimane per l’Europa, dal 25 marzo al 9 maggio 2019. Sono state coinvolte le comunità di 5 importanti Basiliche legate ai SS. Patroni d’Europa in una preghiera quotidiana per l’Europa, animata a rotazione un giorno della settimana dai Movimenti di Insieme per l’Europa.
Inoltre, per approfondire alcuni dei nostri 7 Sì, si sosterranno alcune iniziative:
Intervento di Gigi De Palo sulla ‘Famiglia’ e dibattito con universitari, il 28aprile 2019, ore 15.30, nella tenda convegni al Galoppatoio di Villa Borghese, nel contesto del “Villaggio per la terra” (www.villaggioperlaterra.it);
Convegno di aggiornamento su “Pace Nucleare e Sfide Ambientali” nell’Europa da Cristiani, 8 maggio 2019 ore 9,00-16,00, c/o Istituto Maria SS. Bambina – Città del Vaticano, (www.nuclearforpeace.org).
Alla vigilia della Festa dell’Europa, 8 maggio 2019:
16.30, nello ‘Spazio Europa’ (gestito dall’Ufficio in Italia del Parlamento europeo e dalla Rappresentanza in Italia della Commissione) un incontro culturale “Nello spirito dei Padri Fondatori, una nuova economia per l’Europa”, con il Prof. Leonardo Becchetti (docente di Economia politica all’l’Università Tor Vergata), seguito da un dibattito;
18.30, nella Basilica dei XII Apostoli (Piazza SS. Apostoli), una Veglia ecumenica per l’Europa col motto: “… e ciascuno li sentiva parlare la propria lingua” (At 2,6).
All’ incontro di febbraio di quest’anno, con quasi tutti i Movimenti e Comunità della Slovenia impegnati in Insieme per l’Europa, abbiamo preso sul serio l’idea nata a Praga nel novembre scorso, di organizzare il 9 maggio, Festa dell’Europa, come un evento che lasci un forte timbro in tutto il popolo sloveno, presentando i valori di Insieme per l’Europa.
Inoltre, il 3 maggio andremo in gran numero a Klagenfurt/Carinzia in Austria per festeggiare il giorno dell’Europa anche con alcuni nostri vicini dell’Italia.
Il 4 maggio invece saremo a Brezje nel più conosciuto santuario mariano in Slovenia, dove l’arcivescovo Stanislav Zore celebrerà la Messa, e insieme pregheremo per un’Europa unita. Subito dopo è previsto un momento di incontro tra noi di diversi Movimenti e Comunità; sarà una bellissima occasione per approfondire l’unità e l’amicizia che ci lega da tempo.
Per cogliere l’invito di dare voce a questo evento e di portare l’idea della Festa dell’Europa in tutti i posti della Slovenia, usiamo anche tutti i mezzi di comunicazione. Nei vari appuntamenti vogliamo invitare pure quest’anno varie personalità e anche la stampa, dove ormai esistono diversi contatti.
Parteciperemo pure alla rete di preghiera che si svolge in Europa dal 25 marzo fino al 9 maggio. Inoltre, abbiamo deciso di fare cose concrete per la Riconciliazione in Slovenia.
Marjana e Pavel Snoj, a nome del Team di Insieme per l’Europa in Slovenia
Siamo un gruppo di Movimenti di diverse Chiese in Carinzia. Pregando insieme e dialogando tra noi, abbiamo riflettuto su come celebrare la “Giornata dell’Europa 2019”.
Attraverso il contatto con l’Europahaus (Casa dell’Europa) a Klagenfurt abbiamo trovato un posto adatto e questo ci ha permesso di delineare il nostro progetto.
La tematica centrale sarà “Europa senza Cristo?” Con la presentazione dei nostri 7 SÌ vorremmo ispirare riflessioni su come possiamo contribuire ad un’Europa sostenibile.
Viviamo qui in Carinzia, ad un crocevia dell’Europa, dove tre popoli sono di casa. Per secoli vi si sono stabiliti romani, slavi e tribù germaniche. Per questo motivo abbiamo invitato ospiti da Lubiana, Trieste e Graz per incontrarci e scambiarci le nostre esperienze.
Il 3 maggio 2019 avremo l’opportunità di celebrare un cammino di rapporti e concordia e di 70 anni di pace. Insieme possiamo valorizzare ciò che ci viene donato dalla diversità dei popoli in Europa.
Celebrando la nostra “Giornata dell’Europa” vogliamo ringraziare per tutto questo ed esprimere la nostra speranza per un futuro di pace.
Manfred e Fini Wieser, gruppo di Insieme per l’Europa della Carinzia
Quanti avevano partecipato nel novembre scorso all’incontro degli Amici di Insieme per l’Europa ci hanno coinvolti nell’esperienza vissuta e nei progetti per il 9 maggio 2019.
Tutti abbiamo dato la nostra disponibilità ad organizzare una Veglia di preghiera. Già dai primi contatti ci ha sorpreso trovare tanto interesse per l’argomento: infatti, ci venivano segnalati nuovi gruppi interessati e si è aperto un ventaglio di rapporti.
Il primo passo è stato rivolgerci alla Chiesa locale per creare in sinergia l’evento del 9 maggio. Siamo andati poi dal sacerdote responsabile del Centro Universitario e coordinatore di un ‘Festival biblico’, che si svolgerà proprio dal 10 al 12 maggio. Abbiamo trovato piena accoglienza, anche perché questo evento ha come tema “la Città e la Cittadinanza”; l’Europa era un argomento già in calendario e così abbiamo proposto l’inserimento della Veglia di Insieme per l’Europa nel programma del Festival.
Ci è stato chiesto, inoltre, di far parlare un esperto dell’Europa ad un evento con i giovani che consiste in un concorso fotografico a premi, rivolto a studenti della scuola secondaria di Padova e provincia, dal tema: “Mai senza l’altro”. Il responsabile del Festival ci ha pure chiesto di inserire nella serata dedicata all’Europa un breve video sulla storia di Insieme per l’Europa.
Abbiamo parlato con il responsabile della Pastorale per i Migrantes, che ci ha aperto un mondo sconosciuto: nella Diocesi di Padova sono presenti 110.000 immigrati, più della metà cristiani, seguiti da alcuni sacerdoti originari dei loro stessi Paesi. Ci siamo trovati poi con 12 sacerdoti della pastorale per i Migrantes da India, Sri Lanka, Cina e Europa dell’Est, che hanno accolto la proposta della Veglia e della serata. Mai ci saremmo immaginati di parlare, in una povera canonica, a una rappresentanza così mondiale!
Inoltre abbiamo conosciuto il responsabile del Consiglio ecumenico delle Chiese, un prete ortodosso-rumeno: l’essere inserito in un ‘Festival biblico’ è per lui fonte di gioia, perché “è la Bibbia che ci unisce tutti”.
Successivamente abbiamo incontrato il Consiglio ecumenico quasi al completo: presenti i responsabili delle Chiese Greco-ortodossa, Rumeno-ortodossa, Metodista e Luterana. Con loro abbiamo deciso di tenere la Veglia proprio il 9 maggio, come apertura del Festival, nella chiesa di S. Sofia, una bellissima chiesa romanica a Padova.
Tutte le componenti contattate sono inserite nella commissione preparatoria della Veglia (ora internazionale ed ecumenica), Veglia che sarà conclusa da un momento conviviale con pietanze del proprio Paese.
20 anni Insieme per l’Europa dal 7-9.11.2019 a Ottmaring e Augsburg / Germania. La visita del vescovo regionale Axel Piper
A fine febbraio si sono incontrati 16 rappresentanti di Insieme per l’Europa ad Ottmaring, per preparare l’incontro degli “Amici” dal 7 al 9 Novembre 2019. Questa rete internazionale è nata 20 anni fa, motivo sufficiente per ricordare gli inizi e sviluppare prospettive per il futuro.
Axel Piper, dal 1 gennaio 2019 vescovo regionale della Chiesa evangelica luterana di Augusta e Svevia, ha incontrato, durante la sua prima visita al Centro Ecumenico di Ottmaring, Gerhard Pross, Ilona Toth, Herbert Lauenroth e Diego Goller, membri della commissione preparatoria di Insieme per l’Europa, per conoscere da più vicino l’iniziativa.
L’esperienza del vescovo Piper e la sua visione della Chiesa: non strutture, ma “persone che stanno cercando insieme”. Allo stesso tempo, dice Piper, “è sufficiente essere curiosi – nel senso migliore del termine”. Attende quindi con impazienza il nuovo compito, “per conoscere nuove persone, nuove sfide e per contribuire a dare forma ad un nuovo inizio nella Chiesa e nella società”. Quindi, l’iniziativa Insieme per l’Europa gli é “molto simpatica”.
Pertanto, l’incontro degli “Amici di Insieme per l’Europa” dal 7 al 9 Novembre 2019 è già programmato nella sua agenda.
Clarita e Edgardo Fandino, responsabili mondiali del Movimento “Equipes Notre-Dame”, vivono a Bogotá in Colombia. Hanno partecipato al recente incontro degli Amici di Insieme per l’Europa a Praga. Abbiamo voluto conoscere più da vicino la loro esperienza.
1) Qual è stata la vostra esperienza con gli “Amici di Insieme per l’Europa” a Praga?
È stato commovente essere testimoni diretti di questa iniziativa che, partendo dalle sinergie tra molti Movimenti, cerca di dare risposte di speranza ad un mondo secolarizzato invitando tutti ad assumersi le proprie responsabilità di fronte alla società e al mondo senza isolarsi, ma condividendo le proprie ricchezze evangeliche. Personalmente avremmo voluto conoscere più da vicino i carismi specifici dei vari Movimenti presenti, ma supponiamo che da un lato fosse già stato fatto in precedenti incontri e dall’altro il tempo limitato del programma non l’abbia permesso. Durante questi due giorni di incontro, nei momenti liberi e nelle conversazioni, abbiamo potuto condividere esperienze con molti dei presenti. Abbiamo notato un’atmosfera di rispetto, fraternità e apertura che deve essere estesa ai vari ambienti di vita, per essere veri agenti di trasformazione come il lievito nella pasta.
2) Come colombiani, come vedete l’Europa attuale?
Non abbiamo partecipato a questa riunione di Insieme per l’Europa come colombiani, ma come responsabili mondiali del Movimento “Equipes Notre-Dame”, che ha avuto origine in Francia e che oggi è presente in 92 Paesi dei cinque continenti. Come colombiani, abbiamo notato grandi differenze tra l’Europa e l’America di oggi e, naturalmente, con la nostra nativa Colombia. L’Europa di oggi sta vivendo un processo di secolarizzazione molto più pronunciato che in America ed è influenzato dai venti di crisi e di disgregazione con tendenze separatiste che minano le istituzioni e i regimi in atto. Le tendenze populiste con gli agitatori che polarizzano e raccolgono il malcontento sono un problema che ha già raggiunto dimensioni universali. Oggi più che mai, è indispensabile che noi, che professiamo valori di fede, siamo più attivi nel promuovere iniziative di cambiamento che portino valori trascendenti. Come ha detto Ernesto Sabato, questo scrittore meraviglioso e osservatore critico delle realtà del mondo: “Una cosa certa è la convinzione che solo i valori spirituali saranno in grado di salvare la condizione umana da una catastrofe annunciata.”
3) Siete i responsabili mondiali del Movimento “Equipes Notre-Dame” e avete appena concluso un importante incontro internazionale a Parigi. Alla fine di questo incontro, quali sono i vostri progetti e le prospettive per il futuro?
Abbiamo assunto la responsabilità internazionale del Movimento “Equipes Notre-Dame” lo scorso luglio a Fatima, in Portogallo, dove, insieme a circa 9000 presenti da più di 70 Paesi, tra cui 400 sacerdoti e vescovi, 4000 coppie e 200 vedovi, abbiamo vissuto una settimana di incontro che aveva come tema la parabola del figliol prodigo, con il motto: “Riconciliazione, segno d’amore”. Al termine di questo incontro, sotto forma di mandato, abbiamo stabilito gli orientamenti di vita per i membri del Movimento nei prossimi sei anni. Come linea guida il nostro motto é: “Non abbiate paura, andiamo avanti”; è un invito ad agire, a concretizzare la nostra vocazione e la nostra missione, partendo dallo specifico del nostro carisma: la spiritualità coniugale.
L’incontro che abbiamo avuto di recente a Parigi, con il gruppo di responsabili internazionale, il primo dei 3 incontri annuali, aveva come scopo di stabilire la strada da percorrere per portare a ciascuno dei membri del Movimento il motto di Fatima, perché lo possano concretizzare nella loro vita. Ecco perché abbiamo stabilito molte linee di azione per le sfide all’interno e all’esterno del Movimento, sempre in conformità con l’invito della Chiesa, e soprattutto di Papa Francesco, di andare verso le periferie, come agenti di Misericordia. Questo appello è ben espresso dal Papa nella sua recente Esortazione Apostolica “Gaudete et exultate ” (GE 26) “Non è sano amare il silenzio ed evitare l’incontro con l’altro, desiderare il riposo e respingere l’attività, ricercare la preghiera e sottovalutare il servizio. Tutto può essere accettato e integrato come parte della propria esistenza in questo mondo, ed entra a far parte del cammino di santificazione. Siamo chiamati a vivere la contemplazione anche in mezzo all’azione, e ci santifichiamo nell’esercizio responsabile e generoso della nostra missione.”
Tra le tante linee di azione per le quali lavoriamo, ci sono: l’arte di accompagnare i vedovi e le vedove, la preparazione e l’accompagnamento dei giovani al matrimonio e nei loro primi anni di vita coniugale, il lavoro su altre realtà della vita coniugale come l’accompagnamento degli adulti, l’ascolto dei giovani… ecc.
4) Potreste dirci qualcosa su di voi, della vostra famiglia, dove vivete, il vostro lavoro…?
Siamo una coppia colombiana, sposata da 32 anni, 2 figli, uno di 26 anni che si è appena sposato e una figlia di 24 anni che vive ancora con noi. Viviamo a Bogotà, una città cosmopolita con circa 8 milioni abitanti. Clarita insegna musica e catechismo e Edgardo lavora tuttora come ingegnere civile. Noi apparteniamo da 22 anni al Movimento “Equipes Notre-Dame”, che ha nutrito la nostra spiritualità coniugale; abbiamo svolto compiti di servizio in diversi ambiti di responsabilità. Al presente siamo responsabili internazionali del Movimento per i prossimi sei anni. La nostra vita è suddivisa tra il lavoro professionale di Edgardo, il lavoro delle nostre “Equipes Notre-Dame” e i frequenti viaggi che questo incarico impone. Siamo convinti che ognuno di noi ha una missione e una responsabilità in questo mondo, essere portatori di speranza e riflettere l’amore di Cristo sull’umanità, rendendolo presente nel nostro ambiente e nelle periferie in cui dobbiamo addentrarci.
Intervento di Pavel Fischer, senatore, Republica Ceca, all’incontro degli Amici di Insieme per l’Europa, Praga 16/11/2018. – “LE TRE SFIDE”
Cari amici,
siete convenuti a Praga per lavorare insieme, riflettendo sul tema come vivere e come impegnarsi “Insieme per l’Europa“. In quale Paese venite? E in quale stato si trova oggi l’Europa, a cento anni dal fine della Prima Guerra Mondiale? Siete venuti nella Repubblica Ceca, in un Paese che cento anni fa ha dichiarato la Repubblica.
Durante le celebrazioni di questo anniversario sono rimasto colpito dalle idee del Presidente della Corte costituzionale. Si tratta dell’istituzione il cui compito è quello di assicurare che nel Paese siano osservate le regole più basilari. Il suo Presidente, Pavel Rychetský, ha cercato di diagnosticare lo stato della società di oggi. Lasciatemi parafrasare liberamente la sua tesi di base.
A suo avviso, la globalizzazione ha approfondito la sensazione di solitudine e di disperazione delle persone. Le persone sentono che si stanno perdendo nel mondo globale. I contorni della loro identità si sciolgono, loro entrano in ansia e paura. Proprio la paura è diventata un terreno fertile per coloro che offrono l’immagine di un nemico. Il nemico può essere un vicino più ricco, un immigrato, una persona di diverso colore della pelle. Da noi, a volte, il colpevole è indicato addirittura nell’Unione Europea stessa. Nella loro disperazione le persone ora cercano il cambiamento e, soprattutto, un messia, perché la rappresentanza politica tradizionale non le rappresenta più efficacemente. È possibile interrompere questo sviluppo tossico? E come correggere un sistema distorto di valori?
Il Presidente della Corte costituzionale vede la speranza in un maggior grado di emancipazione della società civile, risvegliando la sua fiducia in sé stessa e ripristinando il principio di sovranità del cittadino. Un cittadino che sa affermarsi, perché la rappresentanza politica deve servire il bene comune o deve andarsene.
Sto rileggendo i concetti chiave usati nel suo discorso: solitudine, disperazione, identità, paura, nemico, bene comune, fiducia in sé stessi, cittadino sovrano. In ognuno di essi possiamo trovare una dimensione spirituale, vista alla luce della migliore eredità del pensiero europeo, basato sulla saggezza degli studiosi ebrei, dei mistici cristiani e dei pensatori razionali; questa dimensione spirituale potrebbe metterli in una luce diversa.
La diagnosi della società di oggi, vista così, ha un grande valore di comunicazione. Ma credo che possiamo vedere tutti questi fenomeni anche alla luce della speranza; e che noi stessi possiamo provare a fare qualcosa. Quindi dove dovremmo iniziare? Cosa fare per primo e cosa lasciar stare? Lasciatemi brevemente dedicare l’attenzione alle tre sfide che vediamo nell’Europa di oggi.
La prima sfida: le emozioni
L’uomo è fatto per provare emozioni. E non solo separatamente, ma per vivere emotivamente con gli altri. Quindi, anche se possiamo ripeterci insieme che una persona è una creatura ragionevole e razionale, alla fine vedremo su un certo numero di esempi quanto spesso ci comportiamo in modo non razionale. E questa è davvero una buona cosa. Per capire alcune situazioni della politica europea, dobbiamo ammettere che proprio le emozioni sono cruciali. Ricordiamoci soltanto della lotta per risolvere la crisi della Eurozona, che si è mostrata nello sforzo di fare il bilancio dello Stato della Grecia in una condizione economicamente critica.
Partendo dal fatto che l’uomo non è solo un homo economicus, non è solo un consumatore o un attore di mercato, ma anche un cittadino dotato dalla propria dignità e libertà, la lotta condotta durante la cosiddetta crisi greca è stata molto significativa.
Mentre i cittadini dovevano stringere la cinghia e non avevano testualmente soldi da risparmiare, alcune banche sono riuscite a salvaguardare i loro guadagni relativamente bene durante l’intera crisi. Mentre Bruxelles doveva prendere le misure di austerità, i cittadini in Grecia hanno visto questo come sfregare il sale sulle loro ferite. Le emozioni si sono scatenate, l’insoddisfazione si è rivolta contro il governo, contro la Commissione Europea o contro i banchieri. Ed anche, per esempio, contro la Germania, e perfino contro la stessa cancelliera Angela Merkel.
Questa atmosfera intensamente emotiva è stata vissuta principalmente dai Greci tra di loro. In termini linguistici era inaccessibile agli altri. Culturalmente era basata sulla loro storia, sulle immagini storiche, e così agli altri in Europa spesso mancavano non solo gli strumenti per la comprensione dei greci e per simpatizzare con loro, ma anche per cercare di capirli e aiutarli in qualche modo: forse, retrospettivamente, avremmo potuto offrire vacanze ai bambini della Grecia nelle nostre case. Così avremmo dato un momento di riposo ai loro genitori, e avremmo creato collegamenti che avrebbero avuto senso anche nel futuro. Allo stesso modo, potremmo ricordare le emozioni vissute dai cittadini di altri Stati membri dell’UE. E’ come se le nostre lotte politiche e sociali rimanessero limitate al territorio in cui si parla la nostra madrelingua. C’è una mancanza di mezzi di comunicazione forti, una mancanza di mediatori e noi con le nostre emozioni rimaniamo un po’ troppo da soli.
E tuttavia, sono convinto che né il miglior giornalista, nemmeno il diplomatico più ambizioso e neanche il politico più interessante, riescono facilmente a trasmettere le sofferenze, le paure o al contrario le speranze e le aspettative che sperimentiamo nelle nostre comunità linguistiche. Infatti, è vero che, se abbiamo una madrelingua comune, possiamo comprenderci molto rapidamente.
Quando ero più giovane, ho suonato il violino e ho viaggiato per molti anni con un’orchestra in Europa. Questa esperienza come musicista l’ho sempre davanti agli occhi. Ancora oggi devo ammettere che musicisti possono essere migliori mediatori tra i nostri popoli che i migliori discorsi politici. L’arte, infatti, lavora mano nella mano con le emozioni, con le immagini ed espressioni, per le quali spesso non abbiamo neanche le parole.
E così il tempo di oggi ha bisogno non solo di nuove istituzioni, ma anche di artisti che ci possano comunicare le questioni che forse stanno alzando la testa solo ora, ma che tuttavia preoccupano con urgenza le menti delle persone e causano loro preoccupazioni. L’artista può sfuggire alla trappola dei traduttori. Gli artisti possono lavorare con ciò che altrimenti sarebbe censurato da chi controlla che le parole siano politicamente corrette.
Guardando indietro ai tristi frutti della grande crisi iniziata nelle banche statunitensi nel 2008, vediamo quante volte dovevano essere tagliati anche i bilanci delle istituzioni culturali.
Ma se il mondo in cui viviamo oggi è così emotivamente sconcertante o inquietante, forse ora è il momento di fare l’esatto contrario: restituire all’arte lo spazio pubblico; aiutare il pubblico a parlare con gli artisti, perché loro aiutino la gente a capire quello che si sta vivendo; e offrire ai bambini le chiavi per capire l’arte. Altrimenti ognuno di noi rimarrà un po’ solo con le sue emozioni, tenendole dentro sé. O tutti rimarranno un po’ soli, se stiamo parlando dell’atmosfera nel Paese nel suo complesso.
La seconda sfida: cittadino o consumatore
Prima o poi dobbiamo chiederci: che cosa intendiamo con il termine “essere umano”? Se lo intendiamo come attore dell’economia, come partecipe al mercato, come consumatore o come cittadino. La cooperazione europea fin dall’inizio ha posto l’accento sulla cooperazione nell’economia, e questa è stata certamente la cosa più efficace e ragionevole da fare. All’epoca ha aiutato a stabilire processi collaborativi, senza dover parlare di alcuni problemi o addirittura averli decisi tramite referendum. Il metodo del fondatore dell’integrazione europea era basato sull’esperienza di vita. Il francese Jean Monet, che ha lavorato a Londra durante la guerra, ha visto con i suoi occhi l’incapacità degli alleati di coordinare l’approvvigionamento delle loro truppe.
L’enfasi sull’economia, però, può essere osservata non solo all’interno dell’UE di oggi, ma anche nei nostri singoli Paesi. Ma ancora una volta dobbiamo chiederci che cosa intendiamo per “essere umano”. Se lo comprendiamo come consumatore, il nostro obiettivo sarà quello di raggiungere la massima qualità ad un prezzo accessibile. Ma l’essere umano possiamo capirlo anche in modo diverso.
Possiamo capirlo come un essere dotato di dignità, come essere libero, come persona con responsabilità individuale che ha bisogno di creare relazioni con altri. Un uomo libero e indipendente che, però, vive da solo non può essere il nostro ideale. D’altronde, la solitudine è uno dei fenomeni odierni che indebolisce enormemente la nostra società. La solitudine significa povertà di relazioni. E ce n’è molta in giro. Se gli individui rimangono soli, possono anche essere vittime di una varietà di predatori, sia dal punto di vista dell’informazione che della disinformazione, sia da predatori economici che vendono loro qualcosa di cui non hanno bisogno.
Senza solidarietà, senza esperienza di comunità, senza compagnia, non si può essere felici. E a livello di società possiamo vedere che sono le società capaci di vivere insieme, impegnate nel dialogo, che si uniscono per trovare soluzioni ai problemi e, a livello locale, creare relazioni di aiuto, di solidarietà e reciprocità. Una tale società è anche più resistente. Di fronte a una minaccia, le persone possono aiutarsi vicendevolmente, trovare il loro posto, fornire assistenza ai più bisognosi.
Ma non permetteremo di essere ingannati. Siamo stati a questo bivio molte altre volte, e non solo durante le elezioni. L’economia è della massima importanza per la gestione dei nostri Paesi. Senza macroeconomisti ragionevoli e responsabili non costruiremo il bilancio dello Stato. Ma chiediamoci anche come coloro che vogliono prendere una decisione capiscono la persona. La si può capire come un consumatore, quindi monouso fino alle prossime elezioni. Ma, al contrario, può essere accettata come socio, come compagno di squadra, come cittadino. È quel tipo di politico che dobbiamo valorizzare e ai quali dobbiamo dare la nostra fiducia.
La terza sfida: comunità o folla
La terza sfida che vediamo oggi nelle nostre società è l’espansione dei social network…. [continua]
Intervento di Jaroslav Šebek, Storico, Repubblica Ceca, all’incontro degli Amici di Insieme per l’Europa, Praga-Vinor, 16.11.2018 – “Le Chiese nella Repubblica Ceca e le sfide dell’oggi turbolento”
Gli avvenimenti dell’autunno del 1989 e la disintegrazione del regime totalitario comunista nella Repubblica Cecoslovacca hanno aperto dopo più di 40 anni un vasto campo d’azione per l’operare delle Chiese e dei cristiani in genere. Questo non ha portato solo dei grandi cambiamenti positivi e nuove possibilità, ma anche problemi e sfide ad essi collegati. Dopo “l’anno miracoloso” del 1989 le Chiese cristiane sono entrate nelle nuove costellazioni politiche con un credito morale grandissimo. Questa valutazione positiva derivava dal ruolo che le Chiese cristiane avevano giocato durante il periodo del regime comunista. Da un lato esse erano state sottoposte ad un’atroce persecuzione e dall’altro erano un’alternativa plausibile all’ideologia marxista imperante.
Inoltre, ciò che dopo l’anno 1989 si può definire come in buona parte riuscito è lo sviluppo dei contatti ecumenici. Così, per esempio, le divisioni riguardanti Giovanni Hus venivano superate. Durante un simposio tenutosi nel 1999 a Roma, rappresentanti delle Chiese ed esperti delle confessioni e del mondo secolare hanno dato una valutazione obiettiva dell’eredità di Giovanni Hus. Durante quel simposio, in occasione dell’apertura dell’Anno Santo del 2000, l’allora Papa Giovanni Paolo II (1920-2005) aveva chiesto pure perdono per le sofferenze inflitte al riformatore Hus, che nel 1415 era stato condannato e bruciato vivo durante il Concilio di Costanza, e per quelle inflitte ai suoi seguaci. Il Papa aveva detto testualmente: „Oggi, alla soglia del grande Anno Giubilare, mi sento in obbligo di esprimere il mio sentimento di profondo rammarico per la crudele morte di M. Giovanni Hus e per la conseguente ferita, fonte di conflitti e di divisioni, inflitta allo spirito ed ai cuori del popolo della Boemia“.
Anche la dichiarazione congiunta da parte dell’allora Arcivescovo di Praga, il Cardinale Miloslav Vlk (1932-2017) e di Pavel Smetana (1937-2018), Moderatore della Chiesa Evangelica dei Fratelli boemi all’inizio di gennaio dell’anno 2000, rispecchia aspetti ecumenici di riflessione e di ulteriore studio del significato del Maestro Giovanni Hus per i cristiani della Repubblica Ceca. Il simposio a Roma è stato anche un ulteriore contributo per trovare delle visioni comuni sul significato della persona di Hus. Ha pure contribuito ad un avvicinamento oltre i confini confessionali. Tutto questo ha reso possibile una preparazione comune coordinata del 600esimo anniversario della morte di Giovanni Hus nell’anno 2015.
Durante il periodo relativamente breve di alcune decine di anni, sono cambiati i punti di vista sul significato di Giovanni Hus. È diminuito il potenziale di conflitto e di impossibilità di riconciliazione. La commemorazione ecumenica del patrimonio del Maestro Giovanni Hus il 15 giugno 2015 in Vaticano ne era ultimamente una conferma. Momento culmine era certamente l’incontro con Papa Francesco. Accanto al Cardinale Miloslav Vlk vi hanno partecipato anche i rappresentanti più alti delle Chiese non-cattoliche più numerose: Il Moderatore della Chiesa Evangelica dei Fratelli della Boemia Joel Ruml (*1953) ed il Patriarca della Chiesa Ussita della Cecoslovacchia Tomáš Butta (*1958). Nel suo discorso per la Delegazione ceca il Papa dichiarava che molte controversie del passato devono essere rivalutate nel nuovo contesto in cui viviamo. Alla luce di questo approccio diviene, inoltre, necessario studiare, liberi da ogni ideologia, la persona ed il lavoro di Giovanni Hus, colui che per tanto tempo è stato oggetto di disputa tra i cristiani, mentre oggi è diventato un movente per il dialogo. L’accento posto da Papa Francesco era molto significativo: durante l’incontro, infatti, ha sottolineato la necessità di una collaborazione che ci unisce. Ha pure espresso un significativo andare incontro alle richieste delle Chiese non cattoliche.
Ma dopo la svolta politica, nell’ambito ecclesiale sono sorte anche le grosse questioni conflittuali. Poco dopo la rivoluzione è rinata l’immagine del cattolicesimo come nemico del progresso e del patriottismo. Era l’immagine rimasta nella memoria collettiva ceca attraverso le opere della letteratura liberale nazionale dell’800; immagine nutrita durante la Prima Repubblica e poi, logicamente, dalla propaganda comunista. E così, passo dopo passo, l’autorità della Chiesa Cattolica nell’ambito pubblico ceco è calata molto rapidamente, il che rimane anche oggi un tratto caratteristico. Uno degli elementi che distingue la Repubblica Ceca dagli altri Paesi post-comunisti dell’Europa Centrale, specialmente Polonia e Ungheria, è proprio il rapporto della società civile con la Chiesa Cattolica. Ma vi sono alcune tendenze di sviluppo comuni. Gli Stati e le società civili dell’ex-blocco sovietico sono confrontati con dei problemi simili ed allo stesso tempo con delle sfide rispetto al passaggio verso sistemi non autoritari: in pratica, con le conseguenze economiche della loro trasformazione, con la costruzione di una nuova cultura politica ed in generale con la creazione di un ambito per il discorso democratico.
Una caratteristica comune degli stati post-comunisti nell’Europa Centrale è anche la decrescente attrattiva dell’appartenenza all’Unione Europea. Dopo la caduta della Cortina di ferro nel 1989 in tutto il blocco socialista, come anche da noi, la maggioranza della popolazione chiedeva spontaneamente di “ritornare in Europa”. Il motivo allettante era il sogno del benessere dell’Occidente, dello stesso standard di vita che vedevamo oltre i nostri confini. La crisi dei rifugiati, però, ha presentato poi un banco di prova fondamentale per il futuro dell’integrazione europea, su cui si scontrano idee diverse e di nuovo si fronteggiano simbolicamente l’Est contro l’Ovest. La crisi dei rifugiati non significa soltanto rischi crescenti per l’economia e la sicurezza, ma apre anche la tematica della difesa dei valori cristiani, e questo soprattutto nell’Est post-comunista.
Ora, il caso della Repubblica Ceca risulta particolarmente interessante. Anche in questo Paese fortemente scristianizzato si è cominciato a parlare di radici cristiane, certamente però soprattutto in forma ideologica. Ma quelli che parlano del dovere di annunciare e di promuovere valori cristiani ed europei non sanno neanche esattamente quali siano quei valori di cui parlano o non li definiscono. La fede nella Repubblica Ceca si è molto allentata e perciò siamo piuttosto di fronte ad un’ideologia dal titolo “promuovere il cristianesimo”, ideologia motivata dalla paura dall’influsso dell’Islam e di altre culture. Tipico degli ambiti ecclesiali rispetto alla presa di posizione sulla questione dei profughi è un’ambiguità tra la solidarietà e la paura chiaramente espressa delle conseguenze culturali. Una delle ragioni più generali di questa crisi è la mancanza di chiare visioni ideali. L’Unione Europea di oggi non si fida più tanto della forza di convinzione delle idee, ma di soluzioni puramente tecnocratiche. La poca autorità dell’Unione Europea viene spesso – ed a ragione – messa in relazione alla poca credibilità dei suoi principali rappresentanti ed alla loro incapacità di fare una forte riflessione ideale sui problemi. Ma nella società ceca esistono ulteriori sfide che secondo me richiedono anche delle risposte cristiane ai segni dei tempi.
Nell’ultima generazione, “l’ira fluida” di una parte della società ed il rifiuto delle élites sociali ha trovato un nuovo mezzo: le reti sociali in internet. Lì, quanti sono frustrati e pieni di ira possono gridare in modo anonimo la loro malizia e rafforzarsi reciprocamente nella loro visione negativa del mondo. In queste acque sporche non sono solo i populisti cechi a pescare i loro seguaci; il loro “momento magico” è venuto negli ultimi anni con la crisi dei rifugiati. Spesso i populisti hanno saputo trasformare i timori comprensibili in un’isteria di paure e di odio e di presentarsi poi come salvatori. Incapsularsi in una sfera propria di comunicazione con le possibilità delle reti sociali, ecco uno dei problemi della nostra epoca. Con ciò nascono aree di filtraggio a sé stanti che non comunicano tra di loro, ma solo all’interno di ogni area; comunità che condividono tra loro uno sguardo stupido o cospirativo sul mondo e vengono perciò facilmente manipolate, perché in preda ad una diffusa propaganda camuffata come verità. Mentre durante il comunismo esisteva da noi un deserto nel campo dell’informazione, oggi ci muoviamo in una giungla dell’informazione. Ma il risultato è lo stesso: perdita di orientamento e maggiore facilità ad essere manipolati, come anche sfiducia verso tutti e verso tutto. Le persone, inoltre, si uniscono virtualmente in piccole comunità con la stessa, condivisa visione del mondo, ma non comunicano più con altri gruppi e vivono – per dirla in modo esagerato – in mondi paralleli.
Nella situazione attuale vediamo un accelerato disfacimento delle certezze che esistevano finora e delle relazioni interpersonali; costatiamo anche un chiudersi in “ghetti di comunicazione”, al quale si accompagna un senso crescente di paura e un tono aggressivo delle discussioni. Questi fattori diventano a loro volta dei catalizzatori di ulteriori opinioni divisorie nella società. In questa situazione diventa quasi un’esigenza esistenziale mettersi alla ricerca di interessi comuni da articolare insieme, sottolineando però l’intero contesto europeo. Ciò è particolarmente importante oggi, dove sembra che tutto il progetto dell’integrazione europea e della creazione di modelli formativi su valori comuni condivisi sia in pericolo. Nella maggioranza dei Paesi del “Vecchio Continente” sono soprattutto le conseguenze della crisi delle migrazioni e della crisi culturale ad essa collegata a favorire il successo di movimenti nazionali populisti.
Secondo me, la forza del populismo dipende da una mancanza di fede nella nostra società. Con il termine “fede” voglio dire qualcosa di molto più profondo che solo il fatto di condividere dei dogmi o frequentare le funzioni religiose. Penso alla fede come orientamento per la vita. Fede viva è terapia contro la paura. Dove c’è poca fede, lì c’é tanta paura; e dove c’è tanta paura, lì si vedono tanta cecità spirituale e tanta aggressività. E dove c’è cecità spirituale ed aggressività, lì vincono i demagoghi. Loro potenziano questa paura, abusano di questa cecità e cercano delle vittime per “l’ira fluida” che esplode. Una volta queste vittime erano gli ebrei, poi i tedeschi, poi sotto il regime comunista i contadini ed i piccoli imprenditori, oggi sono i migranti ed i musulmani. Dopo aver fortemente fomentato la paura e la sensazione di essere minacciati, il populista si offre come salvatore. Allora pare interessante che anche la Chiesa cattolica ed i suoi rappresentanti facciano fatica a trovare orientamento in questa nostra società ceca così divisa. I rappresentanti della Chiesa non trovano neanche una parola chiara da dire sulla nostra appartenenza all’Unione Europea. Criticano soprattutto le cosiddette tendenze neo-marxiste nell’ambito del gender ed il profilo culturale poco sviluppato dell’Europa. Per questo, alcuni vescovi seguono quei politici che – come già detto – a parole confessano valori cristiani, ma di fatto li usano soltanto come parte del loro apparato ideologico. Allora il cristianesimo viene usato soltanto come ideologia e non è in nessun modo parte dell’identità spirituale. In questo tanti porporati nella Repubblica Ceca si differenziano da Papa Francesco, e così i fedeli sono divisi nella loro valutazione del Papa attuale. In confronto con i suoi predecessori, Francesco rappresenta una svolta nel senso che le sue parole suonano credibili e sono un segno della sua generale apertura. I suoi gesti in pubblico – lavare i piedi ai migranti, rinunciare al lusso ed alla pompa sfarzosa – sono la testimonianza di voler cambiare l’immagine del papato e di essere vicino alla “gente normale”. Ciò logicamente aumenta ancora la polarizzazione di come viene percepito nelle proprie file. Nella Chiesa evangelica troviamo una riflessione molto più elaborata dei problemi attuali della società ceca che nella Chiesa cattolica. Lo si vede, per esempio, considerando il recente dibattito sull’eventuale accoglienza di orfani siriani, in cui il Cardinale Duka ha seguito la linea decisa dalla politica, a differenza dei suoi colleghi di spicco della Chiesa evangelica.
Nella lotta contro populismo, paura e pregiudizi e contro l’arroganza di un potere amorale, ci vuole per noi la fede, che riflette i valori etici e umani di base. Il cuore della fede sta in quello che il Vangelo chiama metanoia, cioè la conversione dalla superficialità, dall’essere confusi per lo strepito della propaganda per orientarsi verso la profondità, l’interiorità, verso il tempio della coscienza. Tutto ciò possibilmente combinato con uno sguardo razionale sulle cose. Nell’odierna atmosfera sociale irrequieta le Chiese dovrebbero avere un ruolo importante per migliorare la situazione, in stretta collaborazione con la società civile in tutta l’Europa.
Il gelo secco di Praga stasera quasi sembra sciogliersi vicino alle mille e mille candele, accese dai passanti nei luoghi della «Rivoluzione di velluto» del 17 novembre 1989.
E mentre si va a festeggiare, ascoltare musica sulle piazze o ammirare le luci serali dal ponte Carlo di questa bellissima città, giovani e adulti, ragazzi e bambini in braccio ai genitori, si fermano a ricordare perché non si cancelli la memoria.
Anche noi, un piccolo gruppo rimasto dopo l’incontro degli Amici di Insieme per l’Europa ci siamo immersi in quest’atmosfera di Praga; nella condivisione si moltiplicava la gioia per quanto vissuto in quei giorni.
170 persone sono partite verso altrettante direzioni, portando con sé un’incancellabile esperienza: “se capiamo chi è Gesù, capiremo la verità”; “ho capito la differenza tra l’individuo e la persona: l’individuo porta sempre agli autoritarismi, la persona porta alla comunione”; “siamo cittadini! dobbiamo portare la fraternità nel sociale!”; “tra tante lingue ho imparato la lingua dei cuori per l’unità”; “voi adulti siete d’esempio a noi giovani!”
Risuonano ancora in noi queste impressioni, come anche quella dell’ultimo giorno: “Insieme per l’Europa è una chiamata.” Per esserle fedeli, mentre ci immergiamo nella realtà in cui viviamo, non dobbiamo togliere lo sguardo dagli orizzonti che vogliamo raggiungere. Quali?
La consapevolezza che le nostre Chiese, ciascun Movimento e Comunità, già in sé, è una rete multiculturale, che lega l’Europa oltre confini, lingue e frontiere. Siamo il preludio di un popolo europeo.
Ogni Movimento o Comunità è una espressione del Vangelo, da cui emerge il suo proprio carisma come risposta a qualche sfida dei nostri tempi.
Insieme, sulla base dell’amore reciproco, con Gesù fra noi siamo tutti un laboratorio europeo dell’unità nella diversità riconciliata. In questa società individualista, dove regna la cultura dello slegare, noi guardiamo a Chi in croce ha legato Cielo e terra e lavoriamo per una cultura di ‘insieme per’.
Convinti che siamo figli di un unico Padre, siamo aperti verso qualsiasi persona, per vivere e dare la nostra testimonianza sulla fraternità universale.
Per il bene comune delle nostre Città, Paesi e Continente, Insieme per l’Europa lavora con politici e persone di cultura per la realizzazione di un’Europa: «Casa delle nazioni, Famiglia di popoli».
Si dice che i laici nelle Chiese sono un «gigante addormentato». “La responsabilità è risposta” – come diceva Václav Havel. E noi, prendendoci la responsabilità per la società attorno a noi, con la nostra vita possiamo diventare una risposta!
Qualcuno, salutandoci, ci faceva ricordare la famosa lettera di Diogneto, in cui si dice che i cristiani rappresentano il lievito nel mondo. “Ho pensato: è così! Insieme per l’Europa ha già restituito nel suo piccolo l’anima all’Europa. La pasta madre è già lì e informa la società! C’è speranza per un nuovo pezzo di buon pane! Fantastico!”
Ultimo giorno di incontro per i 170 partecipanti provenienti da 21 Paesi europei e 53 Movimenti e Comunità. La presenza di un numero elevato di giovani ha dato un’impronta all’atmosfera dell’intero incontro.
“In tempi di pluralismo e cosiddetto “raffreddamento religioso” abbiamo l’entusiasmo necessario e sentiamo la responsabilità di fare la nostra parte per costruire un’Europa unita nella politica, nella società e nello spirito” ha spiegato uno dei numerosi giovani presenti.
“Possiamo imparare e ricevere tanto gli uni dagli altri ” diceva un giovane di Ravensburg/Germania. “Praga 2018 per tre giorni è diventata la ‘capitale internazionale nel cuore dell’Europa‘, ha detto uno dei partecipanti e “l’”Insieme” è diventato di nuovo per me e per tanti un’affare di cuore”.
Guardando in avanti
Il 9 maggio 2019, Festa dell’Europa, sarà vissuta e festeggiata come giorno di ”Insieme per”. L’iniziativa è supportata da una catena di preghiera di sei settimane a livello europeo, che inizierà il 25.3.2019, giorno della prevista uscita del Regno Unito dall’UE. “Dalla Brexit alla Giornata dell’Europa rappresenta simbolicamente anche il nostro percorso comune”, è l’impressione finale di un partecipante.
Il prossimo “Incontro degli amici” si svolgerà dal 7 al 9 novembre 2019 a Ottmaring, nei pressi di Augsburg/Germania, dove la storia dell’Insieme” è iniziata 20 anni fa. Sarà la retrospettiva di un cammino con Dio nella reciprocità e uno sguardo in avanti verso un futuro promettente.
La seconda giornata dell’incontro degli “Amici di Insieme per l’Europa” a Praga voleva proporre ai partecipanti un’occhiata più da vicino alla situazione dei credenti e delle Chiese nella Repubblica Ceca. Pertanto, oltre alle numerose opportunità di scambio personale e di confronto in gruppi piccoli e grandi, vi sono stati tre impulsi tematici principali.
Jaroslav Šebek, storico e membro dell’Istituto di storia dell’Accademia delle Scienze della Repubblica Ceca, ha presentato il tema “Le Chiese nella Repubblica Ceca e le sfide del tempo turbolento di oggi”. La crisi dei rifugiati è diventata una pietra miliare per il futuro dell’integrazione europea, dove concetti diversi si scontrano “e ancora una volta è simbolicamente est contro ovest”, ha detto Šebek. Un problema di oggi è l'”incapsulamento della comunicazione” in cui sono coinvolti i social media. “Mentre durante l’era comunista avevamo un deserto di informazioni, oggi siamo in una giungla di informazioni”. Il risultato è lo stesso: “Perdita di orientamento e maggiore suscettibilità alla manipolazione e diffidenza nei confronti di tutto e di tutti.” In una tale situazione anche i rappresentanti della Chiesa stanno cercando di orientarsi.
Anche Pavel Fischer, senatore al Parlamento ceco, ha descritto la situazione attuale della Repubblica ceca e ha presentato le sfide dal punto di vista socio-politico. Ha sottolineato l’importanza dell’identificazione emotiva con un’esperienza sociale personale; essa nasce in uno spazio linguistico ed esperienziale concreto. L’unità dell’Europa può essere raggiunta solo prendendo sul serio tutti i processi di identificazione locale e le singole persone con cui si cammina insieme. La visione di un’Europa unita può emergere solo se le politiche rispettano la sussidiarietà e rispettano e promuovono la diversità dei popoli, delle lingue e delle culture europee.
Tomáš Halík, sociologo ceco, filosofo della religione e sacerdote cattolico romano (Premio Templeton 2014), ha presentato gli sviluppi storici della Chiesa ceca fino ai giorni nostri in un ampio arco di tempo come parte del suo contributo sulla situazione religiosa nel suo Paese d’origine. Divenne chiaro che il tentativo della Chiesa di offrire per il presente e il futuro la fede vissuta ieri, era fallito. La Chiesa popolare tradizionale di oggi non ha più forza, perché la sua biosfera scompare sempre più. La religione oggi non ha alcuna influenza sullo stile di pensiero della generazione di oggi; questa vive nel nuovo cosmo di Internet. “La nuova generazione non è pronta a ricevere la religione senza argomenti. Oggi la Chiesa è sfidata a prendere in considerazione soprattutto coloro che sono in ricerca. Questi sono, per così dire, la diocesi più grande.” Halík ha sottolineato che “Il futuro della Chiesa dipende dalla sua volontà di comunicare con chi è in ricerca, di accompagnare i cercatori”. La fede non dovrebbe essere un’ideologia di risposte precise, ma un modo per camminare con chi è in ricerca. Poiché tutti si pongono la domanda sul significato della vita, la Chiesa deve essere presente anche per tutti, non solo per i devoti. Halík ha invitato il pubblico ad essere coraggioso e a prendere sul serio gli altri che cercano la verità in modi diversi e a dialogare con loro.
Questa ricca giornata si è conclusa con un momento di preghiera in cui tutte le riflessioni e i temi della giornata come pure il futuro dell’Europa sono stati portati davanti a Dio.
E’ seguita una cena festosa con un programma culturale.