Category Archives: Incontri degli Amici

Perché Insieme per l’Europa andrà a Timisoara

Perché Insieme per l’Europa andrà a Timisoara

Tre domande a József-Csaba Pál, vescovo di Timisoara (Romania)

“Questo è il momento in cui, oltre alle iniziative culturali nei musei e nei memoriali, dobbiamo anche aprire le porte delle nostre Chiese, per far vedere le radici cristiane del nostro popolo, del Paese e della città”. Questa la reazione del vescovo romano-cattolico József-Csaba Pál (nato nel 1955) al momento dell’annuncio della nomina di Timisoara come una delle tre capitali europee della cultura per il 2023.

Che cosa significa questo concretamente?

  • Lei è vescovo cattolico di Timisoara dal 2018. Deve essere stata una grande gioia per Lei quando ha saputo che Timisoara ha ottenuto l’ambito titolo di “Capitale europea della cultura” nel 2023. Qual’è secondo Lei la motivazione di una tale decisione?

A Timisoara per secoli molte confessioni e nazionalità diverse hanno vissuto fianco a fianco in pace. Hanno saputo conservare la loro identità e nella convivenza la diversità era vista come un dono reciproco. Nelle famiglie con matrimoni misti e nei quartieri misti hanno imparato a rispettarsi e ad apprezzarsi a vicenda. Ecco perché penso che Timisoara abbia questa esperienza da offrire all’Europa: lo spirito di coesistenza pacifica.

  • Dopo otto mesi di “Capitale europea della cultura”, qual è secondo Lei l’attuale contributo di Timisoara all’Europa di oggi?

Nello spirito del pluriculturalismo sono molti i programmi culturali messi in campo.

Con i giovani, ad esempio, abbiamo organizzato una settimana di Festival ecumenico della gioventù dal 1° al 7 maggio. Nel passato i nostri antenati erano stati spinti a Timisoara dalla disoccupazione o dalla richiesta di professionisti. Oggi diamo un fondamento al nostro insieme anche da un punto di vista cristiano: siamo tutti figli del Padre celeste. Per la Sua gloria vogliamo che i Suoi figli vadano d’accordo tra loro, che si aiutino e si amino. Questo dovrebbe essere il segno visibile che Timisoara dà all’Europa.

Giovani di sette confessioni e di molte lingue diverse hanno lavorato per quattordici mesi per preparare questo festival della gioventù. Nella fase preparatoria si sono detti: il festival deve emanare qualcosa di giovanile, di cristiano e  nello spirito di unità. E ci sono riusciti: circa 30 programmi, tra cui uno spettacolo teatrale messo in scena nella sala dell’Opera di Timisoara, una processione per la città in cui abbiamo visitato diverse chiese, la meditazione durante una gita in barca sul canale Bega, varie conferenze, un concerto del Gen Verde nella sala della Filarmonica di Timisoara, ecc… Si è anche formato un coro ecumenico di 40 giovani, che attualmente partecipa a vari programmi.

  • Perché ha invitato Insieme per l’Europa ad organizzare l’incontro annuale degli Amici a novembre nella Sua città? Che cosa si aspetta da esso?

Nel 2016 ho partecipato ad un evento più ampio di Insieme per l’Europa a Monaco. Mi è piaciuto molto ed ho pensato: queste persone di diverse denominazioni stanno facendo quello che ho sempre sognato: vivono con gioia in unità alla presenza di Dio. Questa è una testimonianza travolgente. Ora devono testimoniare questa unità in Dio anche a Timisoara. Quando verranno a Timisoara, ci rafforzeremo a vicenda proprio in questo  impegno.

Grazie di questa conversazione.

Beatriz Lauenroth

Foto: Vescovo József-Csaba Pál durante il Festival ecumenico dei giovani, Timisoara Maggio 2023

 

Scambio ed ispirazione

Scambio ed ispirazione

Festival ecumenico dei giovani 2023 a Timisoara

Jean Marc Ziadé (27 anni), nato in Libano e cresciuto in Lussemburgo, lavora attualmente come responsabile delle vendite e degli eventi presso un Centro di conferenze nei Paesi Bassi. Dal 4 al 7 maggio ha partecipato al Festival ecumenico dei giovani a Timisoara, in Romania.

Perché hai partecipato all’incontro?

Prima di tutto, mi piace viaggiare e sono interessato in altri Paesi e culture.
È stato molto arricchente per me visitare per la prima volta un Paese dell’Europa orientale: la Romania. Sono rimasto stupito da tutto ciò che Timisoara ha da offrire. Grazie a una guida e al coinvolgimento nella comunità locale, abbiamo potuto comprendere meglio, tra le altre cose, la sanguinosa rivoluzione del 1989 e il modo in cui essa influenza ancora oggi la cultura, la gente e l’economia. Grazie ai numerosi eventi e alle conversazioni, il Festival ecumenico dei giovani mi ha dato molta ispirazione ed è – credo – una sorpresa positiva per il futuro della Chiesa!

Che cosa ti ha ispirato maggiormente?

Mi ha colpito soprattutto la motivazione dei giovani. È incredibile come abbiano utilizzato diverse forme di espressione artistica come la musica e il teatro, i video e le testimonianze di vita, per creare un’esperienza indimenticabile e significativa. Il gruppo musicale internazionale Gen Verde, gli spettacoli teatrali creati in gran parte dai giovani, le belle canzoni, i laboratori sul dialogo e l'”Economia di Francesco” (giovani imprenditori che lavorano per una nuova economia) non sono stati solo divertenti, ma hanno anche portato al festival profondità e riflessione.

Che cosa ti porti via da Timisoara?

Sicuramente la fede viva che ho trovato lì e l’aspetto ecumenico mi hanno lasciato un’impressione duratura. Penso che non tutti capiscano cosa significhi ecumenismo. Questo viaggio mi ha permesso di scoprire le diverse denominazioni e la cooperazione tra le Chiese, da quella greco-ortodossa, a quella serba, a quella greco-cattolica, a quella romano-cattolica e ad altre Chiese, che abbiamo visitato e che non conoscevo prima. Questo festival e il modo in cui le Chiese dell’Europa orientale lavorano insieme dimostrano che l’unità tra le Chiese è possibile! Ora sono le guerre e i pregiudizi che vogliono impedirci di lavorare insieme. Anche se pensiamo che i membri della Chiesa stiano diminuendo di numero, i giovani mi hanno dimostrato che non è così ovunque. Questo è sicuramente un segno di speranza. Questa esperienza continuerà a ispirare me ed altri a lavorare insieme per un futuro più unificante e armonioso per tutti i cristiani.

Grazie, Jean Marc, per questa intervista.

Beatriz Lauenroth

 

Chiamati all’unità

Chiamati all’unità

La rete ecumenica di Insieme per l’Europa a Timisoara

„L’Europa vive a Timisoara” – Così si legge nell’invito ai responsabili di Movimenti e Comunità di varie Chiese, che quest’anno si danno appuntamento nella città rumena. Timisoara, capitale culturale europea 2023, racconta già molte storie di „insieme”, qui si incontrano culture diverse nella fede e nella vita.

L’evento vuole evidenziare la chiamata all’unità della rete ecumenica attraverso interventi e testimonianze a livello locale ed europeo.

Sei workshops offriranno l’occasione di entrare in vivo contatto con le realtà della città: la spiritualità ortodossa, punti caldi sociali, rapporti Est-Ovest, l’impegno dei giovani, passi sulla via della pace sono alcune delle tematiche. Facciamoci garanti di un’Europa che vive dalle sue radici cristiane.

Timisoara è un luogo di speranza. I due giorni sono indirizzati all’attuale ed alla futura leadership di Movimenti e Comunità, che desiderano porre un segno di speranza:

  • Insieme, invece che gli uni contro gli altri!
  • Oriente ed Occidente si incontrano!
  • L‘unità è possibile!

Come Comunità e Movimenti siamo pronti a vivere il nostro carisma dell‘unità in modo nuovo e ad „entrare nuovamente nelle spaccature“ (Ez 22,30) per l‘Europa, le Chiese e la società. Vi aspettiamo!

La Segreteria di Insieme per l’Europa

Flyer con Link per la prenotazione>>

 

L’arte dell’ascolto

L’arte dell’ascolto

Intervista a Herbert Lauenroth [1] in vista del prossimo incontro a Timisoara

Dove vedi i valori principali di Insieme per l’Europa (IpE)?

Basandosi sulle comuni radici cristiane, IpE ha fatto sua la visione di un’Europa di solidarietà, pace, riconciliazione, giustizia e fraternità. IpE vuole riproporre l´ethos cristiano (in riferimento a Gv 15,12: Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io ho amato voi.) alla luce di una “tolleranza all´ambiguità” (per dirla col sociologo polacco Zygmunt Bauman), che sembra sia la base indispensabile per una comunicazione capace di superare le vigenti tendenze di una crescente polarizzazione e frammentazione. È nell´acquistare una “cultura dell´ascolto”, che si aprono vie assai promettenti al dialogo, ad una esperienza di reciprocità, facendo fronte così alle patologie mediatiche di un cosiddetto “post-fattuale” (con le loro notorietà, come la disinformazione, la denunzia, il “hate speech”, la disseminazione di “fake news” ecc.)

Nasce così una maggiore solidarietà?

Penso di sì. Perché la solidarietà nasce alla luce dell´esperienza cristiana, della sua visione di una “fratellanza universale”, che fa uscire dai rispettivi “echo chambers” o “bubbles”, per aprirsi agli spazi (discorsivi) di una “egaliberté” ovvero “egualibertà” (secondo il neologismo del filosofo francese Etienne Balibar). Sono gli spazi in risonanza con quanto afferma Gal 3,28: non c’è più giudeo né greco; non c’è più schiavo né libero; non c’è più uomo né donna). Essere “cristiani” significa, dunque, essere “cittadini”. La democrazia, come progetto secolare, necessita di presupposti ben precisi, e cioè il riferimento al trascendente, alla sfera “religiosa” (basta ricordarsi dell’incontro emblematico a questo riguardo tra il card. Joseph Ratzinger e il rinomato rappresentante tedesco del cosiddetto pensiero post-metafisico, Jürgen Habermas, nel 2004).

E come realizzare questi valori?

Nel passato ci sono state tante occasioni. Ultimamente IpE ha partecipato allo Ecumenical Youth Festival a Timisoara/Romania, per promuovere il dialogo tra giovani di varie Chiese.

Il 5 maggio 2023 abbiamo offerto un workshop sul tema della cittadinanza e della trasformazione delle città, a partire dal brano della scrittura “Cercate il Bene/lo Shalôm della Città” (Ger. 29,7) e un testo – dotato di un inaudito pragmatismo profetico – di Chiara Lubich: “Una città non basta”. Vi hanno partecipato ca. 100 giovani cattolici, ortodossi ed appartenenti ad altre Chiese cristiane. Il workshop si è suddiviso, poi, ancora in vari gruppi tematici, tra cui “The Art of Listening”, “Cristiani=cittadini” e “Idee per un film/storyboard sulla mia città” erano i più seguiti. Da parte dei giovani (dall´etá di 16 fino ai 28 anni) sono stati apprezzati sia la prassi di un “story-telling” che un approccio psico-spirituale alle dinamiche del gruppo e la valorizzazione del versante estetico (oltre a quello diaconico o sociale).

Dal 16 al 18 novembre 2023 ci sarà l’incontro annuale degli “Amici di Insieme per l’Europa” sempre a Timisoara. Perché?

Per il 2023, Eleusi (Grecia), Veszprém (Ungheria) e Timişoara (Romania) hanno vinto il titolo di “Capitale Europea della Cultura”. Per quest’occasione, il vescovo cattolico Pál József Csaba, vescovo di Timişoara, ha invitato all’incontro annuale degli Amici di Insieme per l’Europa nella sua città. Il Comitato d’Orientamento di IpE ha accettato l’invito, inserendolo nel suo programma.

A scadenza annuale l’incontro degli “Amici di IpE” si svolge nei Paesi dell’Est rispettivamente Ovest Europeo (per es.: Praga, Timisoara e Porto) con lo scopo di creare le basi per un dialogo differenziato e proficuo. Si tratta di promuovere un atteggiamento che crei le condizioni per questo stesso dialogo. Si mira ad imparare più in profondità l´”Art-of-Listening”, la disponibilità ad un mutuo “ascolto”, che solo porta ad una conoscenza – solida e sostenibile – della cultura dell´altro.

Per l’incontro degli Amici a novembre, tra l’altro, vorremmo proporre dei work-shop che riprendono su più vasta scala, in maniera approfondita, il tema “Cercate il Bene/lo Shalôm della Città”.

Beatriz Lauenroth

[1] Herbert Lauenroth, storico, fa parte del Comitato di Orientamento di Insieme per l’Europa e sin dal suo inizio accompagna lo sviluppo della rete internazionale.

 

 

 

Insieme per l’Europa va a Timisoara

Insieme per l’Europa va a Timisoara

“Capitale della cultura 2023”

Dal 1° gennaio 2023, la città rumena di Timisoara è “Capitale della cultura 2023”. Il programma ufficiale dei festeggiamenti inizia il 17 febbraio 2023. Nel corso dell’anno, le istituzioni pubbliche locali commemoreranno ripetutamente questo titolo onorifico. Anche le Chiese lo faranno.

Su invito del vescovo cattolico della città, Monsignore Iosif Csaba Pál, quest’anno il gruppo degli Amici di Insieme per l’Europa ha deliberatamente scelto Timisoara, città multiconfessionale, multietnica e multiculturale, come sede del suo incontro annuale di novembre.

La città si trova al confine tra Oriente e Occidente, nel triangolo Romania-Ungheria-Serbia. “Con la vostra presenza mostrate alla Romania la bellezza della fede cristiana”, così il vescovo. Uno degli organizzatori: “I partecipanti dei Paesi occidentali di Insieme per l’Europa  hanno bisogno dell’esperienza degli Amici dell’Europa orientale per scoprire insieme sempre di più le radici cristiane dell’Europa”. Una giovane giornalista ortodosso-rumena dell’équipe interconfessionale di preparazione a Timisoara si esprime così: “Siamo così diversi, eppure interiormente così vicini”. L’unica fede in Cristo deve essere testimoniata. Le tensioni del passato politico passano in secondo piano.

Gérard Testard (Efesia), fino a poco tempo fa membro del Comitato di Orientamento di Insieme per l’Europa, riassume così: “Camminiamo sul sentiero tracciato dai fondatori dell’Europa e da tutti coloro che nel corso della storia non hanno accettato il conflitto come una fatalità, ma si sono impegnati ad abbattere le barriere”.

“Insieme per l’Europa Timisoara 2023″ vuole contribuire affinché la fraternità in Cristo diventi sempre più una realtà visibile.

Beatriz Lauenroth

Foto: Canva

Disarmarsi

Disarmarsi

Amici di Insieme per l’Europa a Porto (Portogallo)

“Quando uno si disarma, se uno si espropria, se uno si apre al Dio Uomo che fa nuove tutte le cose, allora, Lui, cancella il passato cattivo e ci dona un tempo nuovo in cui tutto è possibile.” (1)

Mi sento imbarazzata. Mi chiedono, come è andato l’incontro con i miei amici a Porto e, in fondo: che cosa è questo “Insieme per l’Europa”? Cosa possono fare insieme 166 persone da 19 Paesi diversi, da 45 Movimenti e Comunità di 8 Chiese, quando i “simili attirano i simili” e la diversità è raramente – o forse mai – forza di coesione? Poi non parliamo delle differenti vedute geopolitiche, culturali, storiche, confessionali e in aggiunta: cosa faranno adesso russi e ucraini, anche loro presenti tra noi? L’Europa oggi non va di moda; perché inseguire utopie e sogni inutili in questo mondo polarizzato?

Mentre mi frullavano in mente tali pensieri e possibili risposte, ho pensato a Gesù che non ha cominciato a spiegare come e dove abitava, ma:venite e vedrete (Gv 1,39), questa la sua risposta. Chi era lì personalmente a Porto, “è venuto ed ha visto”.

Ha visto la comunione di 11 Movimenti portoghesi, che con grande impegno hanno creato casa, cibo, tecnica e prima di tutto “famiglia” a tutti i partecipanti.

Ha visto esperti che hanno fatto dono dalle proprie vedute, allargando gli orizzonti di un attento pubblico attraverso i loro talenti.

Ha visto personalità ecclesiali, che con la loro presenza e preghiera volevano dare non solo benedizione, ma anche un forte sostegno a questa rete ecumenica.

Ha visto giovani capaci di scelte serie, che hanno dato una svolta alla loro vita; giovani che con generosità, slancio e poesia parlavano dei futuri progetti concreti nei loro Paesi e città.

Ha visto gratitudine verso quelli che, dopo anni di servizio, partono per altri compiti; e lacrime negli occhi quando, al calore del Patto dell’amore reciproco, si sono aperti i cuori.

In somma: ha visto un piccolo popolo, che, come quello ‘eletto’, continuamente cerca l’acqua nel deserto. Bere e far bere.

La sera della preghiera ecumenica mi sono seduta in disparte nell’ultima fila nella imponente chiesa “Igreja do Cedofeita” di Porto. Un amico mi ha invitato in prima fila; sullo sfondo, oltre l’altare, mi attendeva un’immagine mai vista prima: non un Redentore sofferente sulla croce, nemmeno un Risorto che ha vinto la morte. Ma una grande statua di Cristo “disarmato”, a braccia cadenti, uscito da una base piena di spacchi – icona delle polarizzazioni, delle divisioni che abitano in noi, fra di noi, intorno a noi.

Lo guardavo. Disarmarsi! Ecco il segreto della forza di coesione! Sarà forse questa la “parola-chiave”, che aprirà l’Europa e tutto l'”Insieme” a nuovi orizzonti e promesse?

Ilona Toth

(1) Stralcio da uno scritto di Patriarca Atenagora I di Costantinopoli

Incontro degli Amici europei in Portogallo

Incontro degli Amici europei in Portogallo

Dopo tre anni in cui gli Amici della rete ecumenica Insieme per l’Europa hanno potuto incontrarsi solo online a causa della pandemia, ci sarà nuovamente un incontro in presenza il prossimo autunno. L’incontro si terrà dall’11 al 13 novembre 2022 a Porto, in Portogallo.

Porto si trova all’estremo ovest dell’Europa e siamo molto felici di conoscere la ricchezza e le sfide che i nostri fratelli e le sorelle vivono in questa parte del continente“, si legge nella lettera d’invito inviata dal Comitato di Orientamento. Il Comitato nazionale portoghese, che rappresenta 10 Movimenti, già tre anni fa aveva invitato a questo incontro e ora questo desiderio si sta realizzando. “Sarà senza dubbio una grande scoperta per tutti noi e siamo molto grati ai tanti che stanno lavorando da tempo per accoglierci lì”.

UNA NUOVA MISSIONE PER L’EUROPA

Il motto dell’incontro degli Amici sarà “Una nuova missione per l’Europa!”. Si tratta di pregare insieme ai fratelli e alle sorelle portoghesi, di ascoltare, di riflettere e di farsi raccontare le loro esperienze di unità e riconciliazione.

Nei tempi difficili che stanno attraversando l’Europa in questo momento, vogliamo unirci e vivere l’unità a cui siamo stati chiamati. Questo incontro sarà senza dubbio una scoperta e un’avventura per tutti noi, perché incontreremo la città di Porto e la sua storia, le comunità e i Movimenti dell'”Insieme” portoghese, nonché i molti giovani impegnati in Portogallo“, si legge ancora nella lettera di invito.

Per dare al maggior numero possibile di giovani portoghesi l’opportunità di conoscere la realtà di Insieme per l’Europa, gli organizzatori hanno deciso di tenere l’incontro in cinque lingue: inglese, francese, tedesco, italiano e portoghese. La sede dell’incontro sarà la sala riunioni dell’Associação Católica do Porto.

L’iscrizione all’incontro è ancora possibile fino al 10 ottobre 2022 tramite i responsabili delle singole comunità!

Heinrich Brehm

Coltivare la cultura dell’incontro

Coltivare la cultura dell’incontro

L’incontro annuale degli Amici di Insieme per l’Europa (IpE) 2022 si svolgerà a  Porto in Portogallo

Dal 10 al 12 novembre 2022 l’incontro degli Amici di IpE si svolgerà a Porto, in Portogallo.  Gli amici portoghesi invitano gli Amici dei 45 Movimenti europei coinvolti in IpE nella bellissima città di Porto, un gioiello architettonico, bagnato dal fiume Douro (d’Oro) tra l’Atlantico e le montagne.

Il Paese più occidentale dell’Europa aprirà porte e cuori per accogliere gli Amici di IpE. “Vogliamo promuovere il dialogo per scoprire insieme come riaffermare la solidarietà e la fraternità tra tutti popoli”. Così Clotilde, membro del Movimento di Schönstatt. “E per facilitare la conoscenza reciproca, faremo insieme un tuffo anche nella storia e nella cultura del nostro Paese.”

E perché si va proprio a Porto? “Per i turisti Porto è la città del ben conosciuto vino Porto. Nel 1996 era Capitale del Patrimonio culturale mondiale. Ed è la città dei ponti, simbolo di legame tra i vari Paesi” spiega sorridendo Ana Lúcia della Comunità Emmanuel.

Ma più che altro – e questo interessa in modo particolare gli Amici del IpE – è per il clima ecumenico. “A Porto si  trovano sette Chiese (cattolica romana, anglicana, lusitana, metodista, luterana, russa ortodossa e greco-ortodossa) in dialogo ecumenico.” Altri contatti si trovano con la comunità di Taizé. “Quindi non c’è posto migliore per costruire e sperimentare l’unità.” Così sottolineano José António e Maria Eugénia del Movimento dei Focolari.

I valori da condividere sul posto? Racconta Maria da Conceição del Movimento Cursillos: “Possiamo offrire al resto dell’Europa, per es., un’esperienza di comunità, dove si vive spontaneamente la vicinanza e l’aiuto reciproco, basato sul Vangelo.” La famiglia è il luogo privilegiato di trasmissione della fede. A novembre ci sarà occasione di incontrare anche rappresentanti delle giovani generazioni per uno scambio più approfondito su come loro accolgono oggi le sfide sulla base della loro fede, per es. il problema della migrazione, dell’ecologia ecc.

Liliana (Verbum Dei) e Filomena (Istituzione Teresiana) esprimono il desiderio di tutti: “A novembre vogliamo coltivare con i nostri amici la cultura dell’incontro, caratteristica specifica di IpE. Vogliamo diventare sempre di più, come ha detto Gerhard Pross allo scorso incontro nel novembre 2022, “costruttori di speranza”.  E le sfide stanno nella “diversità riconciliata” (Margart Karram).

A Porto faremo sicuramente un passo avanti in questo.

Beatriz Lauenroth

 

 

Il green pass invisibile

Il green pass invisibile

Affrontare la realtà alla luce della chiamata, per leggere e capire insieme i segni dei tempi e agire di conseguenza – Insieme per l’Europa incontra

Al controllo tutto è a posto: il green pass, la temperatura del polso, la mascherina e le dovute distanze. Ma c’è di più. Qui le persone hanno anche un ’green pass’ invisibile: è il sì alla vocazione per l’Insieme nella fedeltà al ’patto dell’amore scambievole’. E’ evidente che il nostro mondo si trova ad affrontare sfide senza precedenti, allora quasi è un obbligo stare uniti, lavorare insieme e sostenerci l’uno l’altro. Facile ad organizzarsi non è stato per nessuno. Marco Impagliazzo, Presidente della Comunità di Sant’Egidio, lo esplicita: „Grazie di aver bussato con perseveranza alla mia porta; per questo sono qui.” Tutti hanno lasciato qualcosa: impegni, urgenze o preoccupazioni per i tanti viaggi, come P. Juan Pablo Catoggio, alla guida del Presidio di Schönstatt.

Siamo all’incontro del Comitato di Orientamento, finalmente presenziale, al Centro Internazionale del Movimento dei Focolari a Castel Gandolfo, con alcuni dei massimi responsabili delle Comunità e dei Movimenti di varie Chiese – tra loro Hansjörg Kopp (Segretario generale YMCA Germania) e Martin Bühlmann (Vineyard Svizzera e Germania). Dopo una giornata di condivisione e di lavoro, si aspetta la connessione online con i vari punti di ascolto della rete ecumenica, per rinnovare la comune missione per l’Europa, come anche il titolo del convegno suggerisce: dalla polarizzazione alla diversità riconciliata, attraverso la riconciliazione.

Margaret Karram, Presidente del Movimento dei Focolari, arriva a piedi (il traffico!); esprimendo la sua gratitudine, confessa subito che lei è venuta qui ad imparare dagli altri. Lo scambio delle testimonianze in tempo di pandemia, i dubbi condivisi, le sfide da affrontare hanno reso l’incontro una scuola di comunione. Non si ha fretta. Anche Jesús Moran, Co-Presidente dei focolari, rimane per pranzo: è importante conoscersi più a fondo, chiarire idee e punti di vista.

Al mattino dell’atteso 6 novembre, lo ’ZOOM’ da Castel Gandolfo si apre sull’Europa e, dopo un momento di meditazione e preghiera, inizia il viaggio dall’Est all’Ovest, dal Nord al Sud del nostro Continente. Persone col ’green pass’ dell’Insieme in tasca cercano di andare incontro alle necessità fisiche o spirituali, dando così segni di speranza intorno a sè. Sono cornice ai due contributi tematici principali: quello di Gerhard Pross, moderatore di Insieme per l’Europa, e di Margaret Karram. La preghiera serale, scritta a più mani, si snoda in 4 lingue e culmina nel ’patto dell’amore scambievole’, secondo Gv 13,34, rinnovato in molte lingue.

Ecco il testo dei loro contributi:

Gerhard Pross “La missione profetica di Insieme per l’Europa”>>
Margaret Karram “Il Messaggio di riconciliazione in mezzo alla polarizzazione”>>

Le chat si moltiplicano e si fanno portavoce dei ringraziamenti per i temi trattati, per le testimonianze e per l’incoraggiamento: „un messaggio forte ed al tempo stesso denso di speranza con la certezza che il Dio della storia è con noi, in mezzo a noi, se ci mettiamo nella Sua via dell’Unità.” Qualcuno si esprime in forma poetica: Insieme per l’Europa sembra “un fiume carsico che non vedi perché scorre sotto terra, ma lavora sempre, trascina, scava, si unisce ad altri e poi ritorna in superficie, non si sa dove e quando, ma trasforma il territorio che attraversa.”

Gli schermi si oscurano, si parte. Nel 2022 speriamo di rivederci tutti di persona in Portogallo, carichi di nuove esperienze. Il nostro ’green pass’ è validato per stare „su tutti i confini” – come si esprimeva Gerhard Pross – e „fare nostra una prospettiva più ampia e completa del Regno di Dio.”

Salutandoci, Margaret Karram riassume: “La diversità riconciliata in cui crediamo, perché ne abbiamo già fatto esperienza, può segnare il nuovo passo di Insieme per l’Europa per gli anni a venire. Può indicare il programma su cui concentrare il nostro vivere e agire.” È un programma anche oltre l’Europa.

Ilona Tóth                            

 

 

Polarizzazione e diversità riconciliata

Polarizzazione e diversità riconciliata

“Consideriamo la polarizzazione della nostra società come una delle più grandi sfide dell’Europa e del mondo”, spiega il team che prepara l’incontro internazionale degli “Amici” di Insieme per l’Europa, previsto sabato 6 novembre 2021.

“In questo giorno si affronteranno le cause e si cercheranno le soluzioni”, riferisce il team.  Quindi, non c’è da meravigliarsi che l’incontro di quest’anno sia intitolato: “Polarizzazione – Riconciliazione – Diversità riconciliata”.

La questione sarà analizzata e approfondita da contributi provenienti da diverse prospettive.

Un punto di vista extraeuropeo sarà offerto da Margaret Karram, la nuova Presidente del Movimento dei Focolari. Nata ad Haifa (Israele), la sua vita è stata segnata fin dall’inizio dal dialogo in un contesto di diversità religiosa e culturale; nel 2013 ha ricevuto il Premio Monte Sion per la riconciliazione.

Un’altra relazione di base sarà tenuta da Gerhard Pross, YMCA Esslingen (Germania).

I comitati nazionali di alcune nazioni d’Europa riferiranno del loro impegno a livello locale.

Tuttavia, è altrettanto importante che i partecipanti al Convegno contribuiscano con le loro esperienze e idee nelle sessioni di gruppo. Insieme, si sperimentano sempre una luce speciale nella ricerca di nuove vie – questa volta “per passare dalla polarizzazione alla diversità riconciliata in tutta Europa”.

A causa della pandemia, la riunione si svolgerà in forma ibrida. Un piccolo gruppo si incontrerà a Castel Gandolfo (Roma) e accoglierà da lì gli altri partecipanti via Zoom.

Cornelia K. Brand

Foto: Pixabay / Canva

 

 

Iniziative francesi

Iniziative francesi

Durante l’incontro annuale degli Amici di IpE lo scorso novembre, 14 dei gruppi locali hanno condiviso esperienze e progetti nel loro Paese. Riportiamo il contributo offerto dal gruppo IpE attivo in Francia.

Strasburgo

Il gruppo di Strasburgo è molto preoccupato per l’emergenza climatica e per la leva che un’Europa rafforzata rappresenta in questo settore. Ha preparato una conferenza/dibattito con gli interventi di Sven Giegold (eurodeputato verde) e Jacques Muller (ex sindaco di Wattwiller, senatore dell’Haut-Rhin e attivista per il clima) al centro studentesco cattolico, una casa che Schumann aveva regolarmente visitato.

Essendo Strasburgo la città dell’Europa, la gente qui ha una speciale affinità per le questioni dell’Unione Europea. Nel quadro di “Insieme per l’Europa”, i Movimenti e le associazioni ecclesiali trovano una bellissima opportunità per lavorare insieme.

Lione

Per la giornata dell’Europa 2021 il team di IpE di Lione ha proposto uno spettacolo liberamente ispirato alla Lettera Enciclica di Papa Francesco Laudato si’ intitolato “Le vert était dans la pomme!” (Il verde era nella mela!) il 9 maggio 2021. È la fine del mercato, Ish e Isha non hanno venduto molto!  È l’inizio di uno scambio umoristico tra i nostri due personaggi direttamente dalla storia dell’umanità. Attraverso scene di grande forza, con una scenografia di estrema semplicità, il pubblico sarà invitato a prendere posizione su temi fondamentali del mondo di oggi e a scoprire che tutto è collegato.

Parigi

A Parigi, nell’ambito della formazione dei giovani nella Casa dell’Unità, tenuta dalle diaconesse, IpE animerà il 13 aprile 2021 una serata ecumenica di riflessione e preghiera, che farà parte del “Cammino di preghiera” del 2021.

Per la Giornata dell’Europa rimaniamo in contatto con la Casa dell’Europa (Maison de l’Europe) di Parigi e il Comune di Parigi per allestire uno stand al grande evento che organizzano ogni anno in questa occasione. Rimaniamo anche in contatto con i giovani dei Focolari che concluderanno il loro progetto: “dare to care” con un evento festoso a Bruxelles, in occasione del Festival d’Europa dell’8 e 9 maggio 2021.

A livello nazionale

Il nostro Comitato nazionale ha scambiato idee a proposito del Libano e della solidarietà con questo Paese, spesso chiamato Libano-messaggio, (secondo l’espressione di Papa Giovanni Paolo II), il Paese della convivialità e dell’amicizia tra le religioni. Esso vuole sostenere quel Paese con aiuti economici e con preghiere. Tra l’esplosione di Beirut, la crisi economica e la crisi politica, molti libanesi hanno perso la speranza. Il comitato nazionale ha incoraggiato iniziative, portate avanti da diverse associazioni, per pregare per questo Paese e chiedere un sostegno finanziario.

Comitato nazionale IpE Francia

Carismi di fronte al Coronavirus

Carismi di fronte al Coronavirus

Di fronte alla ‘non disponibilità’ della pandemia, sviluppare una nuova disponibilità per l’azione dello Spirito Santo, che ci fa trovare una nuova casa nei nostri carismi, gli spazi interiori della nostra rispettiva spiritualità; una nuova fiducia, per testimoniare che in ogni disperazione si scopre sempre una via orientata al futuro, la via di Dio con noi.

Questa la ‘quintessenza’ di un gruppo durante l’incontro Zoom degli “Amici di Insieme per l’Europa” del 14.11.2020.

 

Si sono presentati cinque dei tanti carismi presenti in Insieme per l’Europa, mostrando come stanno rispondendo alla sfida di oggi: la pandemia.
Nell’armonia delle diverse caratteristiche, si avverte qualcosa della “partitura scritta in Cielo”.

Ecco i testi scaricabili dei diversi contributi:

2020 11 14 1Carismi di fronte al Covid, Introduzione
2020 11 14 2Carismi di fronte al Covid – contributo Comunita Sant’Egidio
2020 11 14 3Carismi di fronte al Covid – contributo Movimento Schoenstatt
2020 11 14 4Carismi di fronte al Covid – contributo Movimento dei Focolari
2020 11 14 5Carismi di fronte al Covid – contributo della rete di preghiera in Germania
2020 11 14 6Carismi di fronte al Covid – contributo Efesia
2020 11 14 7Carismi di fronte al Covid, Conclusione
2020 11 14 Preghiera alla sera, Herbert Lauenroth

Segreteria internazionale di IpE

 

Online eppure pienamente analogico

Online eppure pienamente analogico

“Qui spicca l’anti-virus della fraternità”. Nella giornata del 14.11.2020 si sono riuniti circa 300 Amici di Insieme per l’Europa (IpE) per il loro incontro annuale 2020 nel world wide web. I rappresentanti di circa 40 Movimenti maggiormente impegnati nella rete hanno fatto un’esperienza di intensa comunione e condivisione componendo “un bellissimo mosaico di volti e Comunità” a servizio dei prossimi, nei più vari ambiti. 

“È come se oggi stessimo riscrivendo gli Atti degli Apostoli” si legge in un commento arrivato durante l’evento.

Quest’anno la preparazione era stata più coinvolgente che mai! 14 dei gruppi locali di IpE in Europa occidentale e orientale – dal Portogallo all’Ucraina, dalla Russia all’Irlanda del Nord, dalla Grecia alla Repubblica Ceca – hanno condiviso il proprio vissuto attraverso esperienze, filmati e foto. Dopo questo variegato mix, la “rete invisibile” che lega tutti era più fitta e reale che mai.  “Siamo all’Areopago di oggi, da dove possiamo dare coraggio alla gente”, ha detto un partecipante.

Nel “pregare insieme, vivere insieme ed essere impegnati per gli altri”, tutti i Movimenti e Comunità offrono un contributo visibile ad un mondo più unito.

Attraverso innumerevoli chat, molti hanno partecipato attivamente alla conferenza.

Una sessione della giornata era dedicata alla domanda su come brillano i nostri carismi in questo tempo di coronavirus. Si tratta di ascoltare ciò che Dio vuole dirci oggi. Con la pandemia sta suonando un campanello d’allarme. Nella preghiera i Movimenti si mettono a disposizione di Dio e, in una cultura dell’alleanza, approfondiscono il loro rapporto con Lui. In una cultura dell’incontro imparano a dialogare senza perdere la propria identità e, tra le altre cose attraverso la solidarietà con i poveri, rendono visibile il loro amore per Dio e per gli uomini.

La Comunità di Sant’Egidio, il Movimento di Schoenstatt, l’ancora giovane Movimento Efesia nato in Francia, un rappresentante del Convegno di responsabili in Germania e il Movimento dei Focolari hanno dato una testimonianza di come i loro carismi rispondono con creatività e solidarietà alle sfide della pandemia. “Covid ha rafforzato la nostra unità”“La nuova forma della Chiesa è l’amicizia vissuta”, così alcuni dei presenti hanno espresso quanto avevano sperimentato.

Dopo uno scambio spesso molto personale in più di 40 gruppi di breakout era chiaro che le relazioni tra i partecipanti stessi e con gli altri sono più importanti che mai: “Il Regno di Dio esiste nei rapporti. Condividere anche le difficoltà, perchè l’altro percepisca l’amore di Dio. Guardiamo insieme al futuro e riconosciamoci in questa rete. Insieme c’è più forza, si vede più lontano”.   

“È sorta l’ora dei cristiani in Europa”, afferma Julio alla fine del pomeriggio, invitando a nome del gruppo IpE presente in Portogallo a tenere nella città di Porto il prossimo incontro degli ‘Amici’ del 4-6 novembre 2021.

L’incontro del 2020 si è concluso con un momento solenne di preghiera alla sera. Online – eppure in modo molto reale – i partecipanti provenienti da tutta Europa hanno sentito la presenza di Dio e hanno chiesto insieme la forza e la fiducia per essere sempre più segni di speranza e di aiuto concreto per il mondo. Una partecipante lo esprime così: “Oggi il mondo vive nella paura, nell’incertezza, nella confusione. Sono certa che tutti gli elementi che sono emersi da questo incontro sono un grande antidoto a tutto ciò che è negativo”.

a cura della Segreteria internazionale di IpE

Guarda anche questo articolo preparato per la diocesi di Padova (clicca qui >>)

Grafica: ©Together4Europe

Incontro europeo virtuale degli “Amici” nell’autunno 2020

Dal 12 al 14 novembre 2020 si terrà l’incontro annuale degli “AmIci” di Insieme per l’Europa, che questa volta verrà realizzato in due parti: nazionale ed europea.

Quest’anno, a causa della pandemia del Covid-19, l’incontro internazionale originariamente previsto a Varsavia in Polonia, non si potrà svolgere in forma presenziale.

A livello europeo ci si collegherà con lo Zoom il 14 novembre 2020. Ci saranno diversi spunti di riflessione, occasioni di condivisione (nelle quattro lingue: francese, inglese, tedesco e italiano) e una preghiera comune. Come affrontano la pandemia i singoli carismi, connessi nella rete Insieme per l’Europa? Questo scambio potrà essere per i partecipanti l’occasione per una più profonda conoscenza reciproca.

Incontri nazionali come preparazione

Prima dell’incontro europeo, i membri della rete sono chiamati a partecipare alle riunioni nazionali.  “Questo può avvenire nei giorni immediatamente precedenti al 14 novembre o qualche settimana prima; può essere in presenza o virtuale – a seconda delle possibilità di incontro nei singoli Paesi”, si legge nella lettera d’invito. L’obiettivo degli incontri nazionali è anche quello di preparare i contributi per l’incontro europeo.

Previsione per il 2021

Nella speranza che lo sviluppo della pandemia lo consenta, dal 4 al 7 novembre 2021 si terrà il consueto incontro degli “Amici” a livello europeo in modo presenziale. Il Paese e il luogo preciso sono ancora da decidere.

Segreteria internazionale di IpE

Osservazioni di un giovane irlandese

Conleth Burns, giovane irlandese, impegnato nel progetto “United World Project”, ha partecipato ad Ottmaring / Augsburg al Convegno di Insieme per l’Europa. Riportiamo qui l’articolo che ha pubblicato al suo rientro per il sito del proprio progetto. 

Chiese e Movimenti cristiani si uniscono per essere: “Insieme per l’Europa” 

Il mese scorso ho avuto la possibilità di recarmi a Ottmaring e Augsburg, nel sud della Germania, per partecipare a un incontro di tre giorni di una rete di Chiese e movimenti cristiani chiamata Insieme per l’Europa: 180 persone provenienti da 55 movimenti, comunità e Chiese diverse hanno vissuto tre giorni insieme nella condivisione. Tutto veniva tradotto simultaneamente in 5 lingue e la rete festeggiava 20 anni di attività. Io rappresentavo il United World Project ed ero lì per cercare di capire come le comunità di fede stanno realmente lavorando insieme per l’unità e per unire il continente europeo.

Abbiamo ascoltato le presentazioni sul percorso ventennale in cui un gruppo di persone, provenienti da tutto il continente europeo, si sono riunite, nella loro comune identità cristiana, per stare insieme per l’intera Europa. Abbiamo percorso il continente attraverso la condivisione di esperienze di incontro, di preghiera e di speranza dalla Scozia all’Ucraina, dalla Francia alla Repubblica Ceca. In quei giorni, mentre compivamo quel “viaggio”, mi giravano in testa due domande in particolare: che aspetto concreto assume questo essere insieme? Cosa significa stare insieme “per qualcosa”?

Che aspetto concreto assume questo essere insieme?

Ho capito questo essere insieme, quando li ho sentiti sfidarsi a vicenda per essere attraversatori di frontiera proattivi, ambasciatori di riconciliazione e “segni profetici per un essere insieme credibile in Europa”.

Ho capito questo essere insieme, quando ci siamo riuniti in una piazza ad Augsburg, tenendo in mano ognuno una candela e pronunciando preghiere per un popolo europeo più unito.

Ho capito questo essere insieme, quando ascoltavamo un gruppo eterogeneo di cristiani che parlavano di un percorso che avevano compiuto nell’arco di più di vent’anni riunendo migliaia di persone.

Ho capito questo essere insieme, quando ogni giorno a colazione, a pranzo e a cena, nel momento in cui una persona nuova si sedeva per mangiare, c’era sempre qualcuno che prima verificava se aveva bisogno di traduzione, o quale lingua fosse meglio usare a tavola. C’era la chiara volontà che le persone fossero in grado di comprendere ed essere comprese, di ascoltare ed essere ascoltate.

Essere insieme, per questa rete, consiste nell’abbracciare la diversità reciproca. Essere insieme per loro non è sempre facile; occorre affrontare sfide a livello geografico, teologico e culturale. Eppure, a distanza di vent’anni, questa rete rimane insieme. Secondo la loro stessa visione, la loro struttura è quella di una rete, non di una gerarchia. La loro è una vera e propria unione, di cui si prendono cura da oltre 20 anni. Vent’anni di una costruzione di relazioni onesta e laboriosa.

Per cosa?

La missione di Insieme per l’Europa’ non consiste soltanto nel fatto di stare insieme per il gusto di stare insieme, ma vogliono davvero essere portatori di un messaggio positivo per un’Europa più unita in tutte le sue diversità. Vogliono dare un’anima al continente, sottolineandone le radici storicamente cristiane. Durante quei tre giorni, hanno raccontato principalmente la storia dei loro incontri insieme negli ultimi vent’anni. Ma la storia non raccontata, è spesso la più interessante. Durante i pasti e gli intervalli, c’è stata l’opportunità di conoscere i momenti in cui le persone che frequentano Insieme per l’Europa sono state ispirate ad incontrare nuove persone, abbracciare nuove idee e riconciliare la diversità come risultato degli incontri da loro organizzati. In un certo senso, Insieme per l’Europa inizia quando si va via da uno dei loro incontri intracontinentali o nazionali.

Seamus Heaney, il poeta irlandese che ha ricevuto il Premio Nobel, conclude una famosa poesia tratta dalla sua opera ‘Scaffolding’ (‘Ponteggi’) con questi versi:  “Possiamo lasciar cadere le impalcature. Fiduciosi che abbiamo costruito il nostro muro.”

Insieme per l’Europa significa costruire ponti, non muri. Con lo smantellamento del ponteggio che compie vent’anni, questa rete può essere certa che i ponti sono stati costruiti, le persone sono state collegate tra loro e che tutti loro continueranno questo cammino.

Fonte: //www.unitedworldproject.org/watch/20-anni-di-insieme-per-leuropa

Da Augsburg, semi di una nuova stagione

All’ultimo incontro degli Amici di Insieme per l’Europa (Ottmaring-Augsburg 7-9 novembre), caratterizzato da un’impressionante varietà di partecipanti, altrettanto vari sono stati gli echi raccolti. Ne condividiamo alcuni:

“Siamo grati a Dio per questo “fenomeno dell’Insieme”, che in tutti questi anni si è sviluppato in un laboratorio di conoscenza reciproca, di comunione, di unità, di speranza per il nostro Continente.”

“Ho sperimentato una forte azione in controtendenza ai moltissimi rischi di frammentazione e nuove divisioni.”

“Il fatto che il municipio di Augsburg ci abbia accolto, ha dato una nuova visibilità a Insieme per l’Europa che si impegna nel sociale, nella vita civile di una città, dando le ali per una nuova politica, via di pace fra tutti i popoli.”

“Non ho visto ancora gente così, che scruta i segni dei tempi e cerca, insieme e concretamente, che cosa fare per gli altri, per i propri e per gli altri Paesi in Europa.”

“Ho visto che non c’è un PER se non c’è prima un INSIEME.”

“Imparando dagli evangelici, ho sentito come cattolico di convertirmi alla preghiera.” 

“Mi affascina l’immagine di diventare “mediatore evanescente” (v. Relazione di Herbert Lauenroth in Programma e materiale 20°esimo IpE) sulle frontiere dei rapporti.  Insieme per l’Europa’mi è parso un incontro di grande unità fra 55 Movimenti di varie confessioni, di 23 Paesi presenti, in cui è emersa anche l’anima politica di un’Europa che si rinnova, dove le nazioni cercano l’unità nella distinzione, nella libertà, oltre ogni nazionalismo.”

“Essendoci a Roma pochi cristiani di altre confessioni, ho ricevuto l’apertura alla dimensione ecumenica, attraverso la concreta esperienza di contatto con persone di identica fede, pur se appartenenti a tradizioni diverse (…) Si è prodotta in me l’evidenza del valore culturale del nostro  impegno per i 7 SI’ che pronunciamo, in vista del miglioramento della società civile, secondo l’intuizione originaria dei fondatori dell’Europa unita, che miravano non solo alla pace, ma alla solidarietà sociale e alla fratellanza tra i popoli.” 

“Mi viene la voglia di portare “l’Insieme” nella vita quotidiana incominciando con le mie vicine di casa di un altro Paese.”

“Ho imparato qui quanto sia bello essere diversi. La differenza è voluta da Dio. Più siamo diversi, più Dio è presente. Scoprire questo è una vera sfida.”

Insieme per l’Europa è diventato per me un luogo di speranza, dove l’incontro e la riconciliazione preparano il futuro, dove i vari popoli saranno pronti a conoscersi, con le loro storie e tradizioni. Costruire ponti invece che muri.”

“Lavorando insieme, cristiani di varie Chiese, da una parte sperimento la bellezza della Chiesa di Cristo, nel suo respiro più ampio e sento accresciuta la mia identità cristiana. Nel contesto politico e religioso in cui viviamo in Europa, sento di darne testimonianza, anche attraverso il mio servizio per i profughi.”

Non sono forse questi alcuni semi, frutto di 20 anni di esperienza, che possono germogliare nuovamente e segnare ulteriori tappe di fraternità in Europa ed oltre?

Per informazioni sul Convegno clicca qui>>

La Segreteria internazionale di Insieme per l’Europa

“Era come la Pasqua”

Larisa Musina, cristiana ortodossa di Mosca, pro-rettrice dell’Istituto di Educazione San Filaret, ha partecipato alla celebrazione del 20° di Insieme per l’Europa ad Augsburg/Germania nel novembre scorso, in rappresentanza della “Orthodoxe Transfiguration Brotherhood.”

Durante il convegno è stata ricordata la storica firma della “Dichiarazione congiunta sulla Dottrina della Giustificazione” del 31.10.1999, giorno in cui è nata la rete ecumenica IpE, una delle risposte concrete alla sete d’unità del popolo cristiano. E’ proprio il giorno della celebrazione nel Municipio di Augsburg, il 9 novembre, si ricordava il 30° anniversario della caduta del Muro di Berlino, svolta radicale nelle relazioni Est-Ovest.

Al suo entro in Russia, Larisa ha condiviso con la sua Comunità le sue impressioni sull’evento. Eccone alcune:

“All’incontro di quest’anno ha partecipato il vescovo luterano Christian Krause, uno dei due firmatari della Dichiarazione nel 1999. Allora era il Presidente della Federazione Mondiale Luterana. Lui ha detto due cose importanti. In primo luogo, la strada verso la Dichiarazione non è stata facile. Ci sono voluti molti sforzi per terminare il ventesimo secolo senza lasciare una divisione così significativa alle generazioni future. In secondo luogo, il vescovo Krause ha testimoniato di apprezzare molto il lavoro dei Movimenti e delle Comunità ecclesiali.”

“Questo dialogo e i processi ad esso associati hanno avuto origine e si stanno sviluppando nella logica del rinnovamento della vita ecclesiastica.” Si tratta di mantenere l’autenticità della Chiesa cristiana, sviluppando la sua capacità di realizzare la propria vocazione nel mondo. “È interessante notare che questa iniziativa è stata presa in primo luogo dai Movimenti ecclesiastici.”

Larisa così si esprime sulla solenne serata di conclusione dell’incontro: “La sera abbiamo pregato insieme nella chiesa luterana di Sant’Anna, la stessa chiesa dove è stata firmata la Dichiarazione. Poi, con le candele accese siamo andati nella piazza accanto alla chiesa. Abbiamo ringraziato Dio per i suoi doni, compreso il dono dell’unità dei cristiani, di cui molte persone hanno dato testimonianza. Poi, sempre con le candele accese, tutti ci siamo incamminati verso la città. Era come la Pasqua.”

Con la luce del Risorto nei cuori, i partecipanti sono tornati nei loro Paesi, per portare Dio ai popoli.

Stralci di un articolo-intervista di Oleg Glogolev a Larisa Musina (Istituto ortodosso San Filaret, Fratellanza della Trasfigurazione, Russia), a cura di Beatriz Lauenroth

Fonte: //psmb.ru/a/eto-bylo-kak-na-paskhu.html

 

 

Celebrazione dell’anniversario ad Augsburg

Ambasciatori di riconciliazione e segni di speranza. Insieme per l’Europa festeggia l’anniversario nel Municipio di Augsburg 

La sala del municipio di Augsburg è stata riempita fino alla capienza – 300 membri di 55 Comunità cristiane e Movimenti di varie Chiese di 25 diversi Paesi europei si sono riuniti questo sabato per celebrare insieme alcuni anniversari memorabili: Il muro di Berlino è caduto 30 anni fa e per l’Europa è iniziata una nuova era di incontro tra Est e Ovest. Vent’anni fa, ad Augsburg, è stata firmata la “Dichiarazione congiunta sulla giustificazione” dai rappresentanti della Federazione mondiale luterana e della Chiesa cattolica, e, nel pomeriggio dello stesso giorno, a Ottmaring, si è riunito il primo gruppo di responsabili di diversi gruppi ecclesiali: lì è nata la rete Insieme per l’Europa. Per i presenti i tre eventi sono stati strettamente collegati tra loro e hanno plasmato lo “spirito fondante” dell’iniziativa.

“Voi siete ambasciatori della riconciliazione”, ha incoraggiato i presenti il  vescovo protestante emerito Christian Krause. Nel 1999, in quanto allora presidente della Federazione Mondiale Luterana, era stato uno dei due firmatari della “Dichiarazione Congiunta” e come testimone, i ha ricordato i molti passi incoraggianti che da allora sono stati compiuti nell’ecumenismo. Nell’attuale clima di crescente euroscetticismo e polarizzazione politica, è proprio l’esperienza di diversità riconciliata fra Movimenti e Comunità spirituali la cosa necessaria.

Bertram Meier, attuale amministratore diocesano di Augsburg, ha sottolineato l’importanza di questa capacità di riconciliazione in un dialogo con il suo collega protestante, il vescovo regionale Axel Piper. “L’unità nella diversità è anche una sfida all’interno della Chiesa. Si tratta di imparare a capirsi, non solo  con la mente, ma anche col cuore. Piper ha confermato che proprio questo sforzo forma anche le relazioni ecumeniche ad Augsburg: “Ma dobbiamo rimanere curiosi l’uno dell’altro, dobbiamo essere interessati l’uno all’altro, perché possiamo imparare molto l’uno dall’altro!”

Gerhard Pross, moderatore della Rete Ecumenica, ha poi delineato le prospettive per il futuro affermando che si tratta di resistere alla tentazione di sviluppare nuove strutture organizzative e di approfondire invece il tema della riconciliazione: “In tempi difficili  noi vogliamo essere un segno profetico per una convivenza credibile in Europa.”

Nel pomeriggio il senatore della Repubblica Ceca Pavel Fischer ha dato un’ importante contributo alla dimensione socio-politica di Insieme per l’Europa. Ha descritto un quadro attuale dell’impegno per la libertà e la dignità umana nel contesto di una società europea fortemente influenzata dai media e ha invitato il pubblico:. “Dobbiamo diventare cittadini attivi, avere il coraggio di difendere gli altri, i deboli, di parlare a favore della giustizia.”

Alla fine della giornata P. Heinrich Walter, del Movimento di Schoenstatt, ha fatto un bilancio: “L’Europa ha bisogno di questo spirito positivo, perché ci sono già abbastanza messaggeri del disastro!” Il gruppo ha poi lasciato il municipio per la chiesa evangelica di Sant’Anna, dove nel 1999 è stata firmata la dichiarazione congiunta sulla dottrina della giustificazione. Lì la giornata si è conclusa  con una preghiera ecumenica e una processione di candele accese, in ricordo della svolta pacifica della caduta del muro. Sul piazzale antistante la chiesa il giubileo è terminato con canti e una benedizione.

Secondo giorno di Congresso a Ottmaring

180 partecipanti provenienti da 20 Paesi (traduzione live in 5 lingue) e 55 diversi Movimenti e Comunità di varie Chiese insieme a Ottmaring, dove Insieme per l’Europa  è iniziato 20 anni fa

Un partecipante, che solo di recente è venuto in contatto con questa iniziativa, ha affermato: “Qui si risveglia il meglio di ciascuno.”

All’inizio della giornata, Andy Pettman accompagna i partecipanti in un momento di riflessione che porta ad una “risposta di gratitudine”. “Riconoscere il seme nei frutti” – questo diventa  tangibile per tutti quando Thomas Roemer invita a riempire dei piccoli sacchetti di carta con dei semi come simbolo di ciò che è nato in 20 anni di cammino Insieme: ora si tratta di diffondere nuovamente questi semi, pieni di fiducia e speranza.

I contributi che seguono sono particolarmente intensi:  Sr. Nicole Grochowina spiega l’efficacia del “profetico nella precarietà” e Herbert Lauenroth la necessità di diventare “frontalieri” viventi “Accross all borders”.

Numerosi  momenti di scambio – a volte in piccoli gruppi spontanei nella sala, a volte per lingua – permettono che l’atmosfera densa e familiare tra i presenti continui a crescere.

Il pomeriggio inizia con un momento di conoscenza della “Casa di preghiera” di Augsburg attraverso la presenza di Johannes Hartl. Si continua con intensi dialoghi e discussioni in plenaria per riflettere insieme su ciò che si è ascoltato e sperimentato e per intuire i prossimi passi  per il futuro.

La sera i partecipanti al Congresso si recano ad Augsburg, dove il sindaco li attende per un ricevimento nella “Sala d’Oro” del Municipio. Una visita al centro città conclude la giornata ricca di nuove esperienze.

Vedi anche “20 anni Insieme per l’Europa”>>

20 anni di Insieme!

La celebrazione dell’anniversario del 20° di Insieme per l’Europa (IpE) coinvolge storia, Chiese e società in una triplice festa. Gli Amici di IpE si incontrano ad Ottmaring, in Germania, dal 7 al 9 novembre 2019. In programma anche un ricevimento nel Municipio di Augsburg ed una giornata in vari luoghi significativi della città, come la chiesa di Sant’Anna. Si tratta di un nuovo, promettente appuntamento dei popoli in Europa.

Come mai si celebra questo “compleanno” in Germania? Le date parlano da sé! Il 31 Ottobre 2019 sarà ad Augsburg  l’anniversario della storica firma della Dichiarazione Congiunta sulla Dottrina della Giustificazione tra la Chiesa Cattolica e la Federazione Luterana Mondiale; lo stesso giorno ricorrerà ad Ottmaring il 20° del primo incontro tra Comunità e Movimenti evangelici e cattolici, che avrebbe segnato l’inizio di Insieme per l’Europa e il 9 novembre 2019 si ricorderà il 30° della caduta del Muro di Berlino.

Gli anniversari ci invitano sempre a rendere grazie e nello stesso momento a guardare avanti. Il programma del convegno, che vuole esprimere ambedue le cose, si svolgerà nel Centro Ecumenico di Ottmaring, nel Municipio e nella chiesa di Sant’Anna di Augsburg.

Dopo i passi fatti insieme a Praga nel novembre 2018>>  e la “Festa dell’Europa 2019”>>si vuole che l’incontro in Germania diventi un ulteriore laboratorio per progetti concreti in favore del nostro Continente.

La prima parte del programma si svolgerà nel Centro ecumenico di Ottmaring, iniziando da uno sguardo retrospettivo: immagini, testimonianze, scambi sulle esperienze dei 20 anni di cammino insieme, cogliendo  da lì le nuove prospettive: “Riconoscere i semi nei frutti”. Ci saranno riflessioni in gruppi e in  plenaria, momenti di preghiera e ringraziamento, approfondimenti delle linee di IpE, per cogliere maggiormente il contributo  che è chiamato a dare  all’Europa.

Attraverso alcuni esperti e nel dialogo con loro, si guarderà poi ad alcune delle odierne sfide: paura, confini, muri.

La sera di venerdì, 8 novembre, nei pressi della Sala d’Oro del Municipio il Sindaco della Città di Augsburg offrirà un ricevimento ufficiale.

Sabato, 9 novembre, il Convegno continuerà nel Municipio di Augsburg:

  • 20 anni Dichiarazione congiunta sulla Giustificazione con un intervento del vescovo evangelico Christian Krause:  Storia e conseguenze: quale significato oggi?
  • Insieme per l’Europa: frutto della Dichiarazione congiunta, l’esperienza dell’unità, prospettive, sviluppi nei singoli Paesi;
  • Passi sulla via dell’unica Chiesa di Gesù Cristo: Visioni per un unico popolo di Dio;
  • 30 anni caduta del Muro di Berlino e della Cortina di ferro in tutto il Continente;
  • Sfide attuali per l‘Europa e per l‘unità: Pavel Fischer (Praga).

Nella chiesa di St. Anna si pregherà per l‘Europa in diverse lingue; successivamente, nella Piazza della stessa chiesa, si ringrazierà con candele accese, canti, preghiere e brevi testimonianze.

 

La vocazione di Ottmaring

VIDEO – INTERVISTA 

Da tempo sono in corso i preparativi  per la celebrazione dei “20 anni Insieme per l’Europa”. La scintilla di questo originale cammino ecumenico–europeo è partita nella Centro ecumenico di Ottmaring, dopo la storica firma della Dichiarazione congiunta sulla dottrina della giustificazione ad Augsburg (Germania).

Severin Schmid ha visto nascere e ha collaborato allo sviluppo di questa comunione, di cui “lo spartito è scritto in cielo”. Abbiamo chiesto a lui come sono andate le cose.

Ilona Toth, ungherese, membro dell’attuale Comitato d’Orientamento di Insieme per l’Europa, ha partecipato nel 2018 alla festa del 50° di Ottmaring. Che impressione le ha fatto questo Centro ecumenico nei pressi di Augsburg?

Portatori di speranza

Clarita e Edgardo Fandino, responsabili mondiali del Movimento “Equipes Notre-Dame”, vivono a Bogotá in Colombia. Hanno partecipato al recente incontro degli Amici di Insieme per l’Europa a Praga. Abbiamo voluto conoscere più da vicino la loro esperienza.

1) Qual è stata la vostra esperienza con gli “Amici di Insieme per l’Europa” a Praga?

È stato commovente essere testimoni diretti di questa iniziativa che, partendo dalle sinergie tra molti Movimenti, cerca di dare risposte di speranza ad un mondo secolarizzato invitando tutti ad assumersi le proprie responsabilità di fronte alla società e al mondo senza isolarsi, ma condividendo le proprie ricchezze evangeliche. Personalmente avremmo voluto conoscere più da vicino i carismi specifici dei vari Movimenti presenti, ma supponiamo che da un lato fosse già stato fatto in precedenti incontri e dall’altro il tempo limitato del programma non l’abbia permesso. Durante questi due giorni di incontro, nei momenti liberi e nelle conversazioni, abbiamo potuto condividere esperienze con molti dei presenti. Abbiamo notato un’atmosfera di rispetto, fraternità e apertura che deve essere estesa ai vari ambienti di vita, per essere veri agenti di trasformazione come il lievito nella pasta.

2) Come colombiani, come vedete l’Europa attuale?

Non abbiamo partecipato a questa riunione di Insieme per l’Europa come colombiani, ma come responsabili mondiali del Movimento “Equipes Notre-Dame”, che ha avuto origine in Francia e che oggi è presente in 92 Paesi dei cinque continenti. Come colombiani, abbiamo notato grandi differenze tra l’Europa e l’America di oggi e, naturalmente, con la nostra nativa Colombia. L’Europa di oggi sta vivendo un processo di secolarizzazione molto più pronunciato che in America ed è influenzato dai venti di crisi e di disgregazione con tendenze separatiste che minano le istituzioni e i regimi in atto. Le tendenze populiste con gli agitatori che polarizzano e raccolgono il malcontento sono un problema che ha già raggiunto dimensioni universali. Oggi più che mai, è indispensabile che noi, che professiamo valori di fede, siamo più attivi nel promuovere iniziative di cambiamento che portino valori trascendenti. Come ha detto Ernesto Sabato, questo scrittore meraviglioso e osservatore critico delle realtà del mondo: “Una cosa certa è la convinzione che solo i valori spirituali saranno in grado di salvare la condizione umana da una catastrofe annunciata.”

 3)  Siete i responsabili mondiali del Movimento “Equipes Notre-Dame” e avete appena concluso un importante incontro internazionale a Parigi. Alla fine di questo incontro, quali sono i vostri progetti e le prospettive per il futuro?

Abbiamo assunto la responsabilità internazionale del Movimento “Equipes Notre-Dame” lo scorso luglio a Fatima, in Portogallo, dove, insieme a circa 9000 presenti da più di 70 Paesi, tra cui 400 sacerdoti e vescovi, 4000 coppie e 200 vedovi, abbiamo vissuto una settimana di incontro che aveva come tema la parabola del figliol prodigo, con il motto: “Riconciliazione, segno d’amore”. Al termine di questo incontro, sotto forma di mandato, abbiamo stabilito gli orientamenti di vita per i membri del Movimento nei prossimi sei anni. Come linea guida il nostro motto é: “Non abbiate paura, andiamo avanti”; è un invito ad agire, a concretizzare la nostra vocazione e la nostra missione, partendo dallo specifico del nostro carisma: la spiritualità coniugale.

L’incontro che abbiamo avuto di recente a Parigi, con il gruppo di responsabili internazionale, il primo dei 3 incontri annuali, aveva come scopo di stabilire la strada da percorrere per portare a ciascuno dei membri del Movimento il motto di Fatima, perché lo possano concretizzare nella loro vita. Ecco perché abbiamo stabilito molte linee di azione per le sfide all’interno e all’esterno del Movimento, sempre in conformità con l’invito della Chiesa, e soprattutto di Papa Francesco, di andare verso le periferie, come agenti di Misericordia. Questo appello è ben espresso dal Papa nella sua recente Esortazione Apostolica “Gaudete et exultate ” (GE 26) “Non è sano amare il silenzio ed evitare l’incontro con l’altro, desiderare il riposo e respingere l’attività, ricercare la preghiera e sottovalutare il servizio. Tutto può essere accettato e integrato come parte della propria esistenza in questo mondo, ed entra a far parte del cammino di santificazione. Siamo chiamati a vivere la contemplazione anche in mezzo all’azione, e ci santifichiamo nell’esercizio responsabile e generoso della nostra missione.”

Tra le tante linee di azione per le quali lavoriamo, ci sono: l’arte di accompagnare i vedovi e le vedove, la preparazione e l’accompagnamento dei giovani al matrimonio e nei loro primi anni di vita coniugale, il lavoro su altre realtà della vita coniugale come l’accompagnamento degli adulti, l’ascolto dei giovani… ecc.

4) Potreste dirci qualcosa su di voi, della vostra famiglia, dove vivete, il vostro lavoro…? 

Siamo una coppia colombiana, sposata da 32 anni, 2 figli, uno di 26 anni che si è appena sposato e una figlia di 24 anni che vive ancora con noi. Viviamo a Bogotà, una città cosmopolita con circa 8 milioni abitanti. Clarita insegna musica e catechismo e Edgardo lavora tuttora come ingegnere civile. Noi apparteniamo da 22 anni al Movimento “Equipes Notre-Dame”, che ha nutrito la nostra spiritualità coniugale; abbiamo svolto compiti di servizio in diversi ambiti di responsabilità. Al presente siamo responsabili internazionali del Movimento per i prossimi sei anni. La nostra vita è suddivisa tra il lavoro professionale di Edgardo, il lavoro delle nostre “Equipes Notre-Dame” e i frequenti viaggi che questo incarico impone. Siamo convinti che ognuno di noi ha una missione e una responsabilità in questo mondo, essere portatori di speranza e riflettere l’amore di Cristo sull’umanità, rendendolo presente nel nostro ambiente e nelle periferie in  cui dobbiamo addentrarci.

Clarita e Edgardo Fandino, Bogotá/Colombia

Voci da Praga – 2° parte

Voci da Praga – 2° parte

Brevi interviste ad alcuni partecipanti dell’incontro degli Amici di Insieme per l’Europa a Praga 2018 – 2° parte

“Abbiamo un grande fondamento che ci lega.” Matthias Leineweber, Comunità di Sant’Egidio, Germania

“Identity is something what we desperately need!” Pavel Fischer, Senator in the Czech Parliament

“Pour leur communiquer la beauté”. François Delooz, Communauté de Sant’Egidio, Belgique

“I realised the strength of the Movements.” Pavel Černý, Pastor, Czech Republic

“Europa ist sehr bewegt”. Valerian Grupp, CVJM Esslingen, Deutschland

2° Giornata IpE a Praga

La seconda giornata dell’incontro degli “Amici di Insieme per l’Europa” a Praga voleva proporre ai partecipanti un’occhiata più da vicino alla situazione dei credenti e delle Chiese nella Repubblica Ceca. Pertanto, oltre alle numerose opportunità di scambio personale e di confronto in gruppi piccoli e grandi, vi sono stati tre impulsi tematici principali.

Jaroslav  Šebek, storico e membro dell’Istituto di storia dell’Accademia delle Scienze della Repubblica Ceca, ha presentato il tema “Le Chiese nella Repubblica Ceca e le sfide del tempo turbolento di oggi”. La crisi dei rifugiati è diventata una pietra miliare per il futuro dell’integrazione europea, dove concetti diversi si scontrano “e ancora una volta è simbolicamente est contro ovest”, ha detto Šebek. Un problema di oggi è l'”incapsulamento della comunicazione” in cui sono coinvolti i social media. “Mentre durante l’era comunista avevamo un deserto di informazioni, oggi siamo in una giungla di informazioni”. Il risultato è lo stesso: “Perdita di orientamento e maggiore suscettibilità alla manipolazione e diffidenza nei confronti di tutto e di tutti.” In una tale situazione anche i rappresentanti della Chiesa stanno cercando di orientarsi.

Anche Pavel Fischer, senatore al Parlamento ceco, ha descritto la situazione attuale della Repubblica ceca e ha presentato le sfide dal punto di vista socio-politico. Ha sottolineato l’importanza dell’identificazione emotiva con un’esperienza sociale personale; essa nasce in uno spazio linguistico ed esperienziale concreto. L’unità dell’Europa può essere raggiunta solo prendendo sul serio tutti i processi di identificazione locale e le singole persone con cui si cammina insieme. La visione di un’Europa unita può emergere solo se le politiche rispettano la sussidiarietà e rispettano e promuovono la diversità dei popoli, delle lingue e delle culture europee.

Interview “Identity is something what we desperately need!” Pavel Fischer

Interview “Let’s engage on the very local level!” Pavel Fischer

Tomáš Halík, sociologo ceco, filosofo della religione e sacerdote cattolico romano (Premio Templeton 2014), ha presentato gli sviluppi storici della Chiesa ceca fino ai giorni nostri in un ampio arco di tempo come parte del suo contributo sulla situazione religiosa nel suo Paese d’origine. Divenne chiaro che il tentativo della Chiesa di offrire  per il presente e il futuro la fede vissuta ieri, era fallito. La Chiesa popolare tradizionale di oggi non ha più forza, perché la sua biosfera scompare sempre più. La religione oggi non ha alcuna influenza sullo stile di pensiero della generazione di oggi; questa vive nel nuovo cosmo di Internet. “La nuova generazione non è pronta a ricevere la religione senza argomenti. Oggi la Chiesa è sfidata a prendere in considerazione soprattutto coloro che sono in ricerca. Questi sono, per così dire, la diocesi più grande.” Halík ha sottolineato che “Il futuro della Chiesa dipende dalla sua volontà di comunicare con chi è in ricerca, di accompagnare i cercatori”. La fede non dovrebbe essere un’ideologia di risposte precise, ma un modo per camminare con chi è in ricerca. Poiché tutti si pongono la domanda sul significato della vita, la Chiesa deve essere presente anche per tutti, non solo per i devoti. Halík ha invitato il pubblico ad essere coraggioso e a prendere sul serio gli altri che cercano la verità in  modi diversi e a dialogare con loro.

Questa ricca giornata si è conclusa con un momento di preghiera in cui tutte le riflessioni e i temi della giornata come pure il futuro dell’Europa sono stati portati davanti a Dio.

E’ seguita una cena festosa con un programma culturale.

Heinrich Brehm

Sulle tracce della “Rivoluzione di Velluto”

Insieme per l’Europa 2018 a Praga

Praga, la capitale della Repubblica Ceca, un Paese al cuore dell’incrocio storico e culturale dell’Europa, farà casa dal 15.-17.11.2018 all’incontro annuale degli Amici di Insieme per l’Europa.

Le grandi vicende dell’Europa Centrale – e, in particolare, del popolo ceco – faranno da sfondo a questa nuova tappa nel cammino di Insieme per l’Europa, che promuove la reciproca accoglienza tra diverse identità culturali e politiche.

Nel novembre 2017, l’incontro europeo degli Amici di Insieme per l’Europa si era svolto a Vienna, città ponte tra Est e Ovest. Ora un passo più in là, ci si troverà al Centro-Est Europa, con un desiderio comune: affrontare difficoltà, pregiudizi e paure pesantemente presenti in questo momento, in modo particolare tra i Paesi-membri dell’Unione Europea e oltre. Con la vita del Vangelo, nutrito e illuminato dalla presenza di Cristo nelle e tra le comunità cristiane, si vorrà testimoniare, che il cammino verso un’Europa “casa delle nazioni e famiglia di popoli” non è un’utopia.

Sulle tracce della “Rivoluzione di Velluto”

La Repubblica Ceca, proprio il 17 novembre, ricorderà l’inizio della “sametová revoluce” (rivoluzione pacifica, detta “di velluto”), che ha reso anche questo Paese uno dei protagonisti della riunificazione dell’Europa – processo che dura ancora. E’ una coincidenza che interpella gli Amici di Insieme per l’Europa, per rinnovare il comune impegno: portare nella cultura post-secolare lo spirito dell’umanesimo cristiano, offrendo così il proprio contributo nel dare vita e forma ad un’Europa più unita.

Il rinomato teologo-filosofo ceco Tomas Halik, amico personale di Vaclav Havel, Jaroslav Sebek, membro dell’Istituto Storico dell’Accademia delle Scienze della Repubblica Ceca, e Pavel Fischer, politico ceco emergente, insieme a responsabili e rappresentanti di diversi Movimenti, Comunità e Associazioni, apriranno con riflessioni e testimonianze questo convegno, il cui traguardo è audace assai: ricordare un´altra Europa, l´Europa delle grandi speranze e promesse. Sorgono dal ricco patrimonio di una molteplicità etnica, sociale, culturale, che tende alla comunione e al dialogo.

L’avvenimento a Praga diventa così una tappa importante nella storia di Insieme per l’Europa, che anche questa volta vorrebbe non stancarsi nell´impegno per un´Europa più unita, più giusta, e più fraterna. Sarà anche un’eccellente occasione per prepararsi insieme alle prossime elezioni del Parlamento Europeo.

L’incontro terminerà con una serata aperta assieme ai rappresentanti di Movimenti e Comunità di varie Chiese presenti in Cechia.

Indirizzo: Centro Mariapoli, Mladoboleslavská 667, 190 17 Praga 9 – Vinoř, Repubblica Ceca  – Tel. +420 286 007 711; email: cmpraha@espol.cz  www.centrummariapoli.cz

Beatriz Lauenroth

Foto: Canva

Vince la verità

L’Europa vive di quelle idee dalle quali è nata. 

In preparazione al prossimo incontro degli Amici di Insieme per l’Europa, ecco tre domande a Jiři Kratochvil di Praga, esperto di dialogo fra le varie culture in Europa.

Il prossimo appuntamento con gli Amici di “Insieme per l’Europa” si terrà a Praga, terra degli “hussiti”, della “primavera di Praga”, della “rivoluzione di velluto”. La grande storia del popolo ceco farà da sfondo al dialogo tra i partecipanti. Come capirla di più?

È una storia travagliata, caratterizzata dai grandi risvegli idealistici e spirituali, dalla ricerca della giustizia e della verità, spesso però finiti con disillusioni fortissime. Questo è il caso proprio dei tre momenti menzionati: il movimento hussita si è scatenato dopo la morte del sacerdote Jan Hus, bruciato sul rogo nel 1415, considerato dai suoi seguaci martire della verità; purtroppo le guerre seguenti, nelle quali non si trattava più della verità, ma del potere, hanno completamente devastato il Paese. Così anche, molti secoli dopo, nel 1968, gli attori principali della “Primavera di Praga” con grande sostegno ed entusiasmo di tutta la Nazione – cosa mai vista prima – volevano installare un regime socialista “dal volto umano”, liberato da tutte le menzogne e crudeltà del passato recente; sfortunatamente questa speranza è stata distrutta sotto le ruote dei carri armati ed è sbocciata nella rassegnazione generale, non sospesa neanche dall’eroico sacrificio  di Jan Palach (uno studente che, per protesta, si è bruciato vivo).

E poi la “rivoluzione di velluto” del 1989, che ancora tanti ci ricordiamo molto bene; è stata portata avanti dal motto del protagonista principale, Vaclav Havel: “L’amore e la verità deve vincere sopra la menzogna e l’odio”. Nessuno però si aspettava che sarebbe seguita una lotta così dura: i valori spirituali dei primi mesi, sentiti così fortemente durante le manifestazioni popolari sulle piazze, pian piano si sono spenti, essendo stati sostituiti dal pragmatismo della “tecnologia del potere”.

La bandiera del Presidente della Repubblica ceca porta lo scritto “La verità vince”. Tuttavia dalla versione originale sono state tolte due parole: “di Dio” – “La verità di Dio vince”. Siamo sicuri che la Sua verità vince alla fine della storia. Però prima forse deve subire tante sconfitte, come lo dimostra la storia (non solo quella ceca), ma questo non ci dispensa dal dovere di metterci sempre dalla Sua parte, quella della Verità.

“Insieme per l’Europa” vuol dare un contributo per costruire l’unità tra l’Europa dell’Est e dell’Ovest. Che ruolo ha la Cechia in questo impegno?

 A causa della storia religiosa travagliata la Cechia è un Paese molto secolarizzato. La maggioranza della popolazione non vuole identificarsi con una Chiesa. Ma questo non vuol dire che siano atei. Sorprendentemente, il numero degli atei dichiarati diminuisce. Tra la gente, tra i giovani ed anche tra gli intellettuali, esiste una fortissima sensibilità per i valori spirituali e culturali. Lo ha dimostrato per esempio il modo caloroso con cui, nel 2009, è stato accolto a Praga dal Comune accademico Papa Benedetto XVI. Magari proprio quest’incontro ha suscitato in lui l’idea di creare il cosiddetto “Cortile dei gentili”, una iniziativa di dialogo con il mondo “laico”.

Cercare insieme, come cristiani di diverse denominazioni uniti tra di noi, varie forme di questo dialogo, potrebbe essere una strada per il progetto “Insieme per l’Europa”. I laici secolarizzati, con tratti e lineamenti diversi, si trovano in tutte le parti dell’Europa. La Cechia potrebbe diventare un piccolo “laboratorio” del colloquio con loro. 

Pensando al futuro dell’Europa che ulteriori sfide si presentano per raggiungere la meta, l’unità?

Una domanda difficilissima, ma la risposta, anche se non semplice, mi sembra abbastanza logica. Si dice che ogni Nazione – e questo vale anche per un Continente – vive di quelle idee dalle quali è nata. Basta ricordarsi da dove è nata l’Europa in cui viviamo oggi: da Gerusalemme (fede), da Atene (ragione) e da Roma (diritto). Su queste fondamenta sicure è cresciuta la sua grandezza e ricchezza culturale, spirituale e materiale. Oggi stiamo per affrontare la situazione di una migrazione di popoli, simile a quella dall’inizio del Medioevo: la sfida più grande consiste nel saper convivere con l’alterità dei nuovi arrivati, che sicuramente saranno molti, perché le correnti migratorie continueranno non solo per i motivi politici ed economici, ma prima di tutto climatici.

Non dobbiamo illuderci: l’Europa, come la conosciamo, prima o poi sparisce, anche per i motivi di natalità decrescente. Noi cristiani dobbiamo essere la “minoranza creativa”, tornando a queste radici forti della nostra tradizione e a tutti i valori veri che ne sono nati, senza essere chiusi agli stimoli nuovi. Su questa base spirituale, chiedendo sempre la grazia di Dio, possiamo cercare la nuova unità della nuova Europa.

Jiři Kratochvil, nato nel 1953. laureato in economia a Praga, per tanti anni ha lavorato in varie ditte statali nel dipartimento finanza. Dopo la caduta del comunismo ha aiutato la Caritas a rinnovarsi. Ha vissuto in Canada, in Italia ed in  Germania, oltre che in Cechia e in Slovacchia. Attualmente lavora a Praga come traduttore per la Conferenza episcopale ceca.

Foto: Praga: ©Canva; Jiři Kratochvil: privato

La cattedrale di Vienna al centro dell’Europa

Preghiera ecumenica per l’Europa. Il 9.11.2017, il duomo di Vienna, Stephansdom, era al centro dell’Europa.

Visibile, invitante, europea – così si è presentata stasera la “preghiera ecumenica per l’Europa” nella cattedrale di Vienna, lo Stephansdom.

Nel cuore della capitale austriaca erano arrivati alla vigilia del loro Congresso annuale, appartenenti alla rete ecumenica Insieme per l’Europa, provenienti da numerosi Paesi del Continente, dal Portogallo alla Russia, dall’Inghilterra alla Grecia. Il loro intento: unità e riconciliazione tra le diverse confessioni e culture, nonché la solidarietà e l’integrazione in Europa.

Col Cardinal Christoph Schönborn, a guida di un gruppo ecumenico di autorità ecclesiastiche, si sono radunate centinaia di persone, significativamente sotto la croce di Lettner (Lettnerkreuz): il memoriale delle vittime delle due guerre mondiali. “Non ci si aspetta oggi da noi che dominiamo, ma che serviamo”, ha sottolineato il Cardinale nel suo discorso.

In una forte coesione è risuonata poi la preghiera solenne per un Insieme di culture e generazioni e per la pace.  “La preghiera era un segno di speranza multilingue, visibile e europeo” si è espresso uno dei partecipanti della serata. “Ci dà coraggio per il futuro”.

Video Preghiera ecumenica Cattedrale Vienna (tedesco)>

Durante il ricevimento che è seguito alla celebrazione, Thomas Hennefeld, sovraintendente della Chiesa evangelica riformata  dell’Austria e presidente del Consiglio ecumenico delle Chiese in Austria e Jörg Wojahn, capo della rappresentanza della Commissione Europea in Austria, hanno sottolineato i valori cristiani come base per un’Europa unita. “Abbiamo bisogno di tutti”, ha affermato il rappresentante dell’UE in modo decisivo.

Dopo il 9.11.1938 (Notte dei cristalli), il 9.11.1989 (caduta del muro di Berlino) non potrebbe il 9 novembre 2017,  giorno della preghiera ecumenica, essere una tappa significativa nella strada di Insieme e un segno per l’Europa?

Beatriz Lauenroth;  Foto: Annemarie Baumgarten

555 anni!

“Tesori nascosti” a Vienna 

31.10.2017 = 555 anni! Vi svelo il mistero: 500 anni = Riforma di Lutero; 50 anni = gli anni che ho compiuto proprio quel giorno; 5 anni = il tempo che vivo in Austria.

Mi rendo conto di questa simpatica coincidenza e mi chiedo: come posso festeggiare queste ricorrenze, mettendo in relazione storia personale ed ecumenica?

Sono svizzera, madre riformata e padre cattolico. Noi figli siamo stati battezzati nella Chiesa riformata, ma poi abbiamo prese vie diverse. Da bambina sono entrata nella Chiesa cattolica. Su questo sfondo la passione per l’unità delle Chiese è forte in me. Ora vivo in una comunità del Movimento dei focolari a Vienna.

In un incontro di vita consacrata al Centro ecumenico di Ottmaring, in Germania, insieme al vescovo luterano emerito Herwig Sturm ho presentato „Lutero“ con immagini, parole e danza (di professione sono ballerina). E perché non offrire questa presentazione in occasione dei miei festeggiamenti?

Più di 60 persone sono venute il 29 ottobre 2017 ad Am Spiegeln, nel Centro d’incontri del Movimento dei focolari a Vienna, a farmi gli auguri. Invece di portarmi dei doni, hanno aderito al mio desiderio di donare una somma per le spese di traduzione del prossimo incontro europeo degli Amici di Insieme per l’Europa, previsto pochi giorni dopo nello stesso Centro d’incontri.

E quale gioia aver potuto consegnare personalmente al Comitato di orientamento internazionale la somma raccolta!

Roswitha Oberfeld, Vienna  

Amici di Insieme per l’Europa a Vienna

Dal 9 al 11 novembre 2017, gli “Amici” di Insieme per l’Europa convergono per il loro congresso annuale a Vienna, porta tra Est e Ovest del continente europeo.

Sono attesi 120 partecipanti da ca. 20 Paesi dell’Europa dell’Est e dell’Ovest di 40 Movimenti. Scopo principale è uno scambio su tre tematiche:

  1. Quale cultura nasce dalla storia di Insieme per l‘Europa?
  2. In che cosa consiste il nostro contributo specifico all‘Europa?
  3. Dialogo tra Est e Ovest: un arricchimento reciproco

La rete delle persone che con quest’incontro vogliono rinnovare la comunione tra i loro carismi, si estende dall’Inghilterra alla Russia, dal Portogallo alla Grecia. La loro missione comune: costruire un’Europa unita e multiforme, con una forte coesione sociale nella molteplicità culturale.

Nel giorno d’arrivo, il 9 novembre 2017, nella Cattedrale di Vienna, Stephansdom, si svolgerà una preghiera ecumenica per l‘Europa, a cui sono invitati tutti coloro che desiderano la pace in Europa e in tutto il mondo.

Insieme al Cardinale Christoph Schönborn, Arcivescovo di Vienna, al Vescovo ausiliare em. Helmuth Krätzl, al Vicario vescovile Ivan Petkin, Chiesa bulgara-ortodossa in Austria, al Chorepiskopos Emanuel Aydin, Chiesa siro-ortodossa in Austria, al delegato patriarcale P. Tiran Petrosyan, Chiesa apostolica armena, al Revd. Patrick Curran, Vicario vescovile della diocesi orientale della Chiesa anglicana in Europa, i presenti porteranno davanti a Dio i bisogni e le chance del nostro Continente. L’intenzione della preghiera è più attuale che mai: unità nella molteplicità, pace nella giustizia.

Porgeranno un saluto: Thomas Hennefeld, sovraintendente della Chiesa evangelica riformata  dell’Austria e presidente del Consiglio ecumenico delle Chiese in Austria e  Jörg Wojahn, capo della rappresentanza della Commissione Europea in Austria.

 

Coraggio, Europa!

Amici di Insieme per l’Europa: 129 partecipanti di 13 Paesi europei si sono incontrati dal 10 al 12 novembre 2016 al Centro internazionale di formazione del Movimento dei Focolari a Castel Gandolfo nei pressi di Roma. Otto lingue con quattro traduzioni simultanee: i rappresentanti di 39 Movimenti e Comunità cristiane hanno vissuto – come ha detto uno di loro – un “piccolo miracolo della Pentecoste”.  

Tutti i congressisti – responsabili o rappresentanti dei rispettivi Movimenti – si sono mostrati ancora pieni di gratitudine e di gioia per l’evento di Monaco (giugno-luglio scorsi). E tutti sono convinti: se un anno fa allo stesso incontro tenuto in Olanda ci ha raggiunto la notizia dell’attentato di Parigi, se prima di Monaco è avvenuta la Brexit e in questi giorni la sfida del risultato delle elezioni negli U.S.A., ora più che mai davvero c’è bisogno di Insieme per l’Europa!

In questo momento urge la domanda: come sarà il cammino di Insieme per l’Europa per il futuro? Quali passi concreti saranno da fare per i singoli Movimenti e Comunità, per le Nazioni e per Insieme?

Suggerimenti e proposte a questo proposito hanno caratterizzato l’incontro. In discorsi, colloqui, scambi personali, lavori di gruppo si sono sviluppate delle idee per il 2017. Ne nominiamo soltanto due:

  • Il 25 marzo 2017 ricorrono i 60 anni della firma dei Trattati di Roma, considerati come uno dei momenti storici più significativi del processo di integrazione europea. Importanti politici si incontreranno a Roma in Campidoglio. Insieme per l’Europa vuol farsi presente con una veglia di preghiera la sera precedente, presentando loro in precedenza un documento sulla nostra idea di Europa; ci auguriamo che simili veglie si tengano nelle città europee dove ’Insieme’ è presente.
  • In questi giorni si è sentito, tra altro, il desiderio di “creare luoghi di incontro”. Nel 2017 si vuole incrementare la comunione tra i Movimenti a livello locale e offrire nuovamente un “programma per le città“.

Alcuni echi durante e dopo l’incontro:

Elke Pechmann (Offensive Junger Christen OJC eV.): “Insieme per l’Europa non è un lusso, non è un qualccosa ‘in piú’, ma è un investimento notevole nel presente e nel futuro dell’Europa.”

Larisa Musina (Trasfiguration Fellowship of Minor Orthodox Brotherhoods, St. Philaret, Mosca): “Per essere veri amici bisogna conoscersi bene. Allargheremo il dialogo tra i Paesi dell’Est e quelli dell’Ovest. Insieme a altri Paesi dell’Europa dell’Est anche noi russi possiamo dare tanto all’Ovest.”

Pavel Snoj (Movimento dei focolari, Slovenia): “Al nostro rientro in patria metteremo al corrente tutti gli altri Movimenti in Slovenia del nostro incontro qui. Inviteremo anche due vescovi (uno cattolico e uno luterano), affinché sappiano pure loro che i laici insieme alle Chiese in Europa si organizzano per un futuro migliore del Continente.”

Selomi Zürcher (JAHU, Svizzera), facendosi portavoce dei giovani del suo gruppo di lavoro: “Sentiamo nostro il futuro dell’Europa. Sappiamo apprezzare l’esperienza e la sapienza degli adulti. E chiediamo a loro di avere fiducia in noi e di voler imparare anche da noi. Così l’Europa dei nostri padri può diventare anche l’Europa dei figli.”

Constanze Wolf (Fokolar-Bewegung, Germania): “Vorrei tanto passare il mio entusiasmo per l’Insieme ad altri giovani. Ho incominciato a parlarne in parrocchia, al lavoro e spero che l’anno prossimo – a Vienna, dove è previsto il prossimo incontro – saremo di più.”

Una cosa è certa: più che mai è richiesta l’ esperienza di riconciliazione e di amicizia di persone di Insieme per l’Europa, affinché si scopra – come ha detto Chiara Lubich – lo “spartito scritto in Cielo”.

Il prossimo appuntamento degli Amici di Insieme per l’Europa sarà dal 9 – 11 novembre 2017, a Vienna.

Beatriz Lauenroth

 

Incontro ‘Amici di Insieme per l’Europa’ 2015

Dal 12 al 14 novembre scorso si è svolto l’annuale incontro degli ‘Amici’ al Centro Mariapoli Mariënkroon di Nieuwkuijk (Olanda).

Il lavoro insieme, fra i 101 partecipanti, di 39 Movimenti e Comunità, di 12 Paesi europei, ha contribuito a delineare i vari aspetti dell’Evento ‘Monaco 2016: il Congresso nel Circus Krone-Bau (30 giugno-1 luglio) e la Manifestazione in piazza, sul Karlsplaz-Stachus (2 luglio 2016).

Una presentazione generale si trova nella Brochure, presente su questo sito; informazioni specifiche sul Congresso per rappresentanti di Movimenti e Comunità sono fornite dal Flyer, sempre sul sito. Su di esso verranno inseriti via via anche aggiornamenti e notizie più dettagliate  riguardo alla Manifestazione del 2 luglio.

Le foto della galleria riflettono l’atmosfera, l’impegno, la collaborazione dei giorni a Mariënkroon e la profonda condivisione con gli ‘Amici’ della Francia per gli attentati di Parigi, la cui notizia ci ha raggiunto proprio mentre eravamo lì riuniti.

a cura della segreteria internazionale

A Planina (Slovenia) i Movimenti Amici di Insieme per l’Europa.

A Planina (Slovenia) i Movimenti Amici di Insieme per l’Europa.

Stralci di una lettera per aggiornare sul loro incontro annuale e per promuovere un Evento europeo nel 2016, a Monaco di Baviera

A Planina, in Slovenia, dal 13 al 15 novembre 2014 , 108 rappresentanti di 41 Movimenti e Comunità, provenienti da 14 Nazioni hanno vissuto un incontro intenso e costruttivo, in cui si è sperimentata una rinnovata passione di collaborare ad un progetto per contribuire alla costruzione di un’Europa più unita.

Tema principale dell’incontro, organizzare un Evento a Monaco di Baviera (Germania) dal 30 giugno al 2 luglio 2016,articolato in due momenti: il Congresso nel Zirkus-Krone-Bau e la Manifestazione all’aperto, in una grande piazza. È stata avvertitada tutti l’importanza di impegnarci da subito, affinché la Manifestazione sia frutto della vita nelle città, con una rilevante partecipazione, coinvolgendo e invitando tanti.

Contributo dei gruppi Intervento dalla sala
Focus principale dell’Evento di Monaco vorrebbe essere un atto significativo di riconciliazione, espressione del forte anelito verso l’unità:Insieme per l’Europa può farsi protagonista in questo senso per via delle molteplici esperienze in atto in tutto il Continente e in particolare tra persone di diverse Chiese. Per questo, l’Evento del 2016 potrebbe anche rappresentare una tappa nel cammino verso il 2017 (cinquecentenario della Riforma di Lutero), offrendosi come segno profetico di un’Europa riconciliata e unita.

Il Congresso

Si volgerà da giovedì 30 giugno al 1 luglio 2016 nel Zirkus-Krone-Bau di Monaco. 2.500 i posti disponibili. Sono invitati a partecipare i responsabili dei circa 300 Movimenti aderenti a Insieme per l’Europa.

Il Congresso vuole essere un momento privilegiato perrinnovare tra i nostri Movimenti e Comunità lo slancio a lavorare per un’Europa più concorde e solidale, elaborando progetti da donare ai partecipanti alla Manifestazione in piazza,il 2 luglio.

Il Congresso prevede un programma in plenaria, con circa 15 – 20 forum nei quali si dialogherà fra Movimenti e Comunità su tematiche attuali, e tavole rotonde, nelle quali si affronteranno alcune sfide presenti nelle nostre società, con l’apporto di “esperti” del mondo culturale, politico,sociale, sportivo, artistico….

La manifestazione

Si svolgerà il 2 luglio 2016, in una grandepiazzaal centro di Monaco. Il progetto è di incontrarsi la mattina per gruppi linguistici, in diverse Chiese e Istituti vicini, per poi convergere tutti verso la piazza intorno alle 11.30. Lì ci sarà il programma principale, con brevi discorsi, gesti simbolici, testimonianze (90 minuticirca). Dopo la pausa per il pranzo, si continuerà nella stessa piazza con un “programma creativo” di circa due ore.

Forti dell’esperienza di condivisione e collaborazione vissuta in mezzo alle tendenze nazionalistiche e confessionali che percorrono l’Europa, si desidera offrire un esempio di unità nella molteplicità, donando soprattutto testimonianze di riconciliazione,frutto della vita quotidiana, nelle proprie comunità e insieme con gli altri Movimenti nelle varie città: esperienze di “culture riconciliate” per costruire il futuro in modo responsabile.

Si vorrebbe coinvolgere nel progettotutti i Paesi europei (dal Nord al Sud, dall’Est all’Ovest), le Chiese presenti, le diverse generazioni e con questo obiettivo si invita ciascuno a non lasciar cadere nessuna ”ispirazione”, mettendo a frutto idee e conoscenze personali.

Per poter sviluppare e realizzare queste linee, è imprescindibile che fino al 2016 si intensifichino i rapporti in tutte le città dove Insieme per l’Europa è presente,sostenendoconcretamenteun percorso di riconciliazione, accompagnato da un cammino di preghiera. Importanteproporsi di andare a Monaco non per ricevere, ma per dare. Portando ciascuno il suo contributo, sarà l’insieme che farà recuperare e maturare la coscienza europea. E, in una realtà dinamica, avere la dimensione di un’Europa non chiusa in se stessa, ma aperta agli altri.

Col desiderio di preparare tutto l’Evento insieme, per ricevere informazioni, materiale, ecc.,o mandare suggerimenti su forme e contenuti dell’Evento, rivolgersi alla Segreteria internazionale: admin@together4europe.org

Chi desidera poi contribuire anche alle spese dell’organizzazione, può fare un bonifico sul c/c bancario di Insieme per l’Europa: Banca Prossima italy – intestatario PAMOM – IBAN IT37O0335901600100000113319 – SWIFT (per bonifici dall’estero) BCITITMX771. Causale: contributo per l’Evento Monaco 2016.

E’ in elaborazione una brochure in varie lingue per poter promuovere un’ampia e capillare informazione ed invitare le persone, puntando ad una partecipazione significativa.

Aggiornamenti e informazioni pratiche per la partecipazione alla Manifestazione si troveranno via via su questo sito

A Parigi gli “Amici di Insieme per l’Europa”

A Parigi gli “Amici di Insieme per l’Europa”

Dal 7 al 9 novembre si sono ritrovati a Parigi gli «Amici di “Insieme per l’Europa”» per l’appuntamento annuale. Erano presenti all’incontro, nella storica cornice di Montmartre, 125 responsabili di 46 Movimenti e Comunità di diverse Chiese e 13 Paesi europei – dalla Russia al Portogallo, dalla Danimarca alla Slovenia. Il tema scelto: il “Sì” ai poveri e agli emarginati – espresso nel messaggio di Stoccarda2007. I molti contributi hanno fatto scoprire quanto le Comunità e i Movimenti siano legati all’impegno verso e con i più bisognosi. Non si tratta solo di atti di solidarietà, ma di amicizia e di fraternità.

Un’ora intensa quella con Jean Vanier, fondatore della Comunità dell’Arche. Facendo dono della sua esperienza, inizia con queste parole: «Gesù dice: “Il regno di Dio è come un pranzo di nozze” – ma tutti sono troppo occupati – e il re che ha invitato manda i suoi servi a cercare storpi e zoppi lungo le siepi e ai crocicchi delle strade – è questo che ho cercato di vivere nella mia vita». Jean Vanier si dedica in particolare ai disabili mentali «il popolo più oppresso». «Essi mi hanno cambiato, ho visto che il Regno di Dio è loro». Ora sono 140 le comunità, ecumeniche e interreligiose, in cui «fragili e forti» vivono insieme. Le preghiere dei cattolici e degli evangelici, che hanno avviato i lavori i primi due giorni, sono state seguite da quella dei russi ortodossi con il coro.

Nelle vivaci giornate di scambio sul cammino percorso finora da Insieme per l’Europa, con i grandi eventi di Stoccarda 2004, 2007 e Bruxelles 2012, ci si chiede quale sia il prossimo passo da fare. Ricordando l’espressione di Chiara Lubich «lo spartito è scritto in cielo», si coglie nell’ascolto reciproco che l’esperienza più preziosa di questo cammino insieme è la comunione profonda che si è creata tra Movimenti di Chiese diverse. Ed è proprio questa «testimonianza comune dei cristiani», che ha portato ad iniziative in campo politico e sociale, di cui l’Europa oggi ha bisogno «affinché il mondo creda». E concordemente si prevede di dare un proprio contributo nel 2016, in forma di un congresso, che si svolgerà probabilmente in una città della Germania, per rendere visibile il cammino di comunione percorso finora. C’è un’aria solenne quando nella preghiera si affida a Dio la nuova tappa e si rinnova l’impegno dell’amore reciproco. A maggio 2014 il Comitato d’Orientamento si rivedrà in Germania a Dillingen per ritirare il prestigioso “Premio Europeo St. Ulrich edizione 2014”, assegnato questa volta a “Insieme per l’Europa”.

A Parigi si è vissuto anche la “cultura del visitarsi”: ci si reca alla Cappella della stazione metropolitana di Montparnasse, affidata alla Comunità di Sant’Egidio, per pregare insieme e conoscere la loro azione nel cuore di Parigi. E, ancora prima che avesse inizio l’incontro, c’è chi va a conoscere la Comunità Emmanuël, fondata da Pierre Goursat e Martine Laffitte-Catta, e chi la sede di Acer-Mjo (Azione cristiana studenti russi – Movimento Gioventù Ortodossa)

Gabri Fallacara

La cultura dell’incontro crea comunione

La cultura dell’incontro crea comunione

Dopo la terza manifestazione internazionale di Insieme per l’Europa a Bruxelles, nel maggio 2012, il Comitato d’orientamento tenta un bilancio e riflette sui prossimi passi da fare.

Il Comitato d’orientamento di Insieme per l’Europa con i suoi otto membri – appartenenti alla Chiesa cattolica, ortodossa ed evangelica – si è incontrato nella sede romana della comunità di Sant’Egidio il 4 giugno scorso.

Scopo principale: confrontarsi sui frutti dell’anno trascorso e capire insieme le prossime tappe, cercando di leggere “lo spartito scritto in cielo” come amava dire Chiara Lubich.

In molte delle 152 città collegate il 12 maggio 2012 è iniziata o si è incrementata una dinamica locale di vivace collaborazione tra Movimenti e Comunità di varie Chiese. In vari Paesi esiste, poi, un comitato nazionale di Insieme per l’Europa come una rete che sostiene questa comunione.

Andrea Riccardi (fondatore della comunità di Sant’Egidio), sottolinea la responsabilità di continuare ad uscire fuori senza essere autoreferenziali, citando Papa Francesco.

È la “cultura dell’incontro” – ribadisce la presidente dei Focolari Maria Voce riferendosi ancora a Papa Francesco -, “la cultura di amicizia e di apertura all’altro che sperimentiamo in questo cammino di comunione e che dà speranza al nostro Continente e non solo”. Reduce da un viaggio in Germania, racconta di incontri con varie personalità che vedono in Insieme per l’Europa un esempio capace di unire i cuori.

Gerhard Pross, del Convegno di responsabili/Ymca, racconta di come il 23 maggio 2013, nell’Accademia cattolica di Stuttgart-Hohenheim si sono incontrati rappresentanti della Chiesa evangelica in Germania, della Chiesa cattolica e di altre Chiese, su invito di alcuni Movimenti e Comunità unite nella rete di Insieme per l’Europa. Il presidente della EKD (Evangelischen Kirche in Deutschland) Nikolaus Schneider, l’arcivescovo Robert Zollitsch (Presidente della Conferenza Episcopale Tedesca), il vescovo Gerhard Feige, il vescovo regionale Heinrich Bedford-Strohm e il metropolita rumeno ortodosso Serafim, nei loro interventi, hanno incoraggiato a contribuire ad un intenso e aperto scambio sulle questioni ecumeniche, particolarmente attuali per il 50° del Concilio Vaticano II e in vista del 500° anniversario della Riforma, nel 2017. Alcuni elementi emersi sono: il ritorno a Cristo come centro comune; la comune rielaborazione della storia a livello regionale e nazionale; il porre segni di riconciliazione e la coscientizzazione alle sensibilità della Chiesa dell’altro.

Christophe D’Aloisio (Syndesmos) ha presentato, in un’interessante visione, l’attualità di alcune comunità ortodosse in Europa.

La fitta agenda dell’incontro del 4 giugno prevedeva varie tematiche.

Guardare alle “periferie esistenziali”, alle povertà materiali e spirituali che affliggono l’Europa per contribuire al bene comune con i carismi ricevuti da Dio: è questa una delle priorità.

Il 5 giugno mattina, i responsabili presenti a Roma sono stati ricevuti dal card. Stanislaw Rylko, presidente del Pontificio Consiglio per i Laici che ha incoraggiato i progetti.