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L’Europa nell’«era della paura»

Occorre un impegno rinnovato ed accresciuto per promuovere una «cultura della fiducia», una fiducia nel Dio «secolare», presente in questo mondo.

E’ ancora molto attuale l’intervento di Herbert Lauenroth al Congresso internazionale di “Insieme per l’Europa – Monaco 2016″. Eccone il testo completo. 

Cari amici,

due immagini – una biblica ed una secolare – possono introdurci alle nostre riflessioni sulle varie apparenze della paura, della paura in Europa.

(1) L’immagine biblica: nel libro della Genesi Dio chiama l‘uomo in un momento drammatico: „Adamo, dove sei?“ L‘ appello va a colui, che – portato dalla paura e dalla vergogna – è fuggito nella boscaglia, si nasconde dalla visione di Dio, perché diventato cosciente della sua nudità esistenziale e della sua miseria. Questa immagine descrive la nostra attuale situazione in Europa: il nostro continente si barrica, si trincera nella sua mancanza di vie d’uscita. L’Europa allora si trova in questo sottobosco, in questo coinvolgimento pieno di paure e vergogna nelle proprie limitazioni e storie di colpa. Questo sottobosco è Idomeni, la frontiera della Macedonia, il filo spinato della frontiera tra Ungheria e Serbia, ma sta anche per le tante emarginazioni all´interno delle nostre società.

Se si prende lo scenario biblico con questa chiave di lettura, con lo sguardo sull’Europa che si sta facendo fortezza custodendosi verso i rifugiati, allora questa immagine assume ancora un altro significato e appare di fronte a noi il sovrano europeo come colui che in fondo è veramente: senza tetto, senza patria, il rifugiato nella fuga più fatale: quella da sé stesso.

L’Europa, quindi, deve sentire nuovamente questa chiamata di Dio come punto interrogativo sul suo disegno, sul suo mandato e sulla sua responsabilità per sé e per il mondo: „Europa – dove sei?“

(2) Questa immagine di una ristrettezza esistenziale, dalla quale solo Dio libera, trova una sua analogia nelle visioni di una perdizione cosmica dell’uomo moderno in uno spazio indifferente, inospitale nei suoi riguardi, che trova una sua eco nella famosa esclamazione del filosofo e matematico Blaise Pascal: „Il silenzio eterno di quegli spazi infiniti mi atterrisce.” La consapevolezza di trovarsi spostato o esposto inorridisce l’uomo isolato, ributtato su sé stesso, riecheggia come leitmotiv nella storia dell’Europa, rintracciabile in nozioni come quelle della „perdita del centro“ (“Verlust der Mitte”) oppure dello “essere senza dimora metafisico” (“Metaphysische Obdachlosigkeit”).

(3) Questa paura di perdere sé stessi o il mondo può dischiudere contemporaneamente anche un nuovo spazio di esperienza:

* Il poeta e primo Presidente della Repubblica Federale Ceca e Slovacca, Vaclav Havel, ripassando le rivoluzioni pacifiche degli anni 89/90 nei Paesi dell’Europa centrale, parlava dell´essenza della paura in quanto “paura della libertà”: „Eravamo come dei prigionieri, che si erano abituati alla prigione, e poi, ad un tratto lasciati alla libertà tanto attesa, non sapevano come vivere con essa, disperati, perché dovevano decidere loro stessi, e prendere la responsabilità per la propria vita.“ Si tratta, così Havel, di affrontare questa paura. Perché così “possono scaturire in noi anche nuove capacità. Paura della libertà può insegnarci ad usare in modo giusto questa libertà. E paura del futuro può essere proprio quel movente che ci costringe a far di tutto, perché il futuro diventi migliore.”

* Il grande teologo protestante Paul Tillich colloca la paura come esperienza fondamentale dell‘esistenza umana: “Il coraggio di esistere”, afferma lui, “ha le sue radici in quel Dio che appare, quando Dio è scomparso nella paura del dubbio.” Ciò significa: solo l’esperienza della paura come esperienza della perdita di un’immagine di Dio, dell’uomo e del mondo prima creduto immutabile, libera nel pensiero di Tillich ciò che lui chiama il „coraggio di esistere“ (Mut zum Sein). Il vero Dio – il Dio divino – appare nel cuore della paura e solo Lui opera la liberazione dalla paura. Quest’esperienza porta l’uomo agli orizzonti più profondi del suo essere. Dio si manifesta nella supposta mancanza di volto e di storia del mondo (Gesichts- und Geschichtslosigkeit der Welt) come volto dell’altro (Antlitz des Anderen).

(4) Si tratta quindi di “discendere” in questi spazi interiori di paure e smarrimenti biografici e collettivi, per incontrare lì quel Dio che ci salva.

Due esempi:
(4.1) Yad Vashem: Non dimenticherò mai la mia visita ai luoghi della Shoah nell’autunno scorso: quasi stordito, passo per questa architettura labirintica fino al “monumento per i bambini”, un luogo sotto terra, in cui la luce delle candele viene riflessa negli specchi. In questo buio luogo di risonanza di voci senza corpo, che eternamente recitano i dati di vita delle vittime innocenti, sento una nuova, profonda solidarietà riguardo a questa „proto-paura“, l´angosciante sensazione di non essere minacciato da una morte fisica, ma anche da una “culturale”, essendo cancellato dalla memoria collettiva. La testimonianza di quel luogo diventa la mia esperienza personale: dare un luogo ai nomi perduti, conservare nella memoria il nome di Dio e delle sue creature. Scrivo nel libro degli ospiti una frase del profeta Isaia e con ciò esprimo il mio turbamento, ma anche l’intuizione di una vicinanza imperdibile di un Dio Padre: „Non temere, perchè ti ho redento. Ti ho chiamato col tuo nome, tu sei mio.“

(4.2) E riguardo alle grandi narrazioni europee sulla paura, il filosofo e teologo ceco Tomás Hálík descrive un’esperienza analoga: “Il progetto arduo dell’unità europea non lo stiamo costruendo su terra incognita o incolta. Lo costruiamo su una terra, nella quale riposano tesori dimenticati, frantumi bruciati, dove Dei, eroi e delinquenti sono sepolti, dove campeggiano pensieri arrugginiti e bombe inesplose. Dobbiamo metterci in cammino e guardare nelle profondità dell’Europa, negli inferi, come Orfeo è andato da Euridice, o il Cristo ucciso da Abramo e dai Padri dell’Antico Testamento.“

(5) Nella descrizione del battesimo di Gesù nel Vangelo secondo Matteo si riassumono queste diverse discese negli abissi della paura: „Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui. Ed ecco una voce dal cielo che diceva: Questi è il Figlio mio diletto: in Lui ho posto il mio compiacimento.” Si tratta di scendere con Cristo per arrivare a quel punto-zero, da cui sorprendentemente si apre/dischiude il cielo. Ed è qui che si manifesta la legge della vita divina: „Ciò che viene dall’alto deve germogliare dal basso“. Così, in, con e per Gesù nasce quella comunità solidale, nella quale i singoli si riconoscono non solo in quanto “fratelli e sorelle”, ma innanzitutto come “figli e figlie di Dio”; una comunità, nella quale “dignità umana” e “somiglianza a Dio” formano un’unità inseparabile.

(6) Nei suoi scritti dalla prigione „Resistenza e Resa“, Dietrich Bonhoeffer vede il nucleo dell’identità cristiana nella risposta dei discepoli alla domanda di Gesù nel momento della sua paura di morte nel giardino di Getsemani: „Non potete vegliare un’ora con me?“ E’ questo l’invito alla veglia notturna accanto a Gesù, nella sua presenza rivolta verso il Padre in un mondo secolare, da sembrare senza Dio. Questa presenza di Gesù trasforma i luoghi più diversi in spazi dove si sperimenta (Erfahrungsräume) e si attende (Erwartungsräume) la vita trinitaria.

(7) La „paura“ sembra un punto chiave del Vangelo di Luca, come un primordiale e privilegiato “locus theologicus”, dove le nostre paure diffuse e „cieche“ si trasformano in quell’autentico „timore di Dio“ di Gesù, che dona la vera conoscenza. Perché:

  • In, con e per Gesù si vince la paura nell´esperienza di un auto-trascendersi  dell’uomo verso Dio: il presunto abbandono (Preisgabe) del Figlio si trasforma in donazione (Hingabe) al Padre.
  • L’unità cresce come esperienza della fiducia reciproca, di una sempre più crescente sensibilitá per il mistero di Dio, per l’inviolabile alterità dell’altro. La filosofa ebraica Simone Weil ha trovato una formula accentuata: soltanto l’incondizionato “accondiscendere alla distanza dell’altro“ rende possibile una vicinanza autentica – e la comunione con Dio e tra gli uomini.
  • Si tratta allora di preferire lo sconosciuto, l’estraneo, il marginalizzato, come luogo per imparare la fede – in, con e per Gesù.
  • Questo vale in particolare per i vari carismi e la comunione tra di loro: in un incontro di Insieme per l’Europanel novembre 2013 con Jean Vanier, fondatore dell´”Arche” a Parigi, ci siamo accorti che, in fondo, il compito dei carismi sta anche in questo: ricevere il „carisma del mondo“ e rispecchiarlo a questo stesso mondo. La testimonianza di Vanier ci ha impressionato profondamente: non di vivere in primo luogo con (mit) e per (für) i destinatari delle “beatitudini”, ma di vivere partendo (von) da loro. Loro che sembrerebbero quelli che sono bisognosi di ricevere, sono invece quelli che danno Dio. Sono portatori di un messaggio, di una presenza di Dio, che dalle periferie delle nostre società deve giungere ai rispettivi centri. Il vescovo e filosofo di Aachen, Klaus Hemmerle, formulava con estrema pregnanza: „Lascia che io impari da te il messaggio che devo trasmetterti.“

(8) Forse ci vuole in tanti cristiani una  svolta, una vera metánoia nella comprensione del mondo e di sé stessi, una nuova fede nell’amore di Dio per il mondo, rivelato in Cristo. Ci vuole un impegno rinnovato ed accresciuto per promuovere una „cultura della fiducia“, una fiducia nel Dio „secolare“, presente in questo mondo, che caratterizza la vita di Gesù.

(9) Lo sguardo alzato verso la maestosa cupola del Circus Krone potrebbe farci pensare ai trapezisti come veri artisti di una “liberazione dalla paura“, disponendo di una fiducia incondizionata, pronti all’abbandonarsi ed allungarsi verso un futuro: ognuno di loro un “saltatore nel sospeso” (H. Nouwen); istante artistico tra grazia e gravità, sempre profetico ed anche precario, mai senza rischio. Ecco la “graziosità” di questo singolare passaggio, in cui la creatura – sospesa in aria – si sa sostenuta e custodita, in certa maniera: “sciolta” (er-löst) da sé stessa e liberata verso l’altro.

“Chi salta deve saltare, chi prende deve prendere, e chi salta deve fidarsi con le braccia allungate e le mani aperte che chi lo prende ci sia. … Ricordati che sei il figlio amato da Dio. Lui ci sarà, quando farai il tuo lungo salto. Non cercare di prenderlo. Sarà Lui che ti prende. Allunga le tue braccia e le tue mani – e fidati, fidati, fidati!” (H. Nouwen)

Herbert Lauenroth, Centro Ecumenico di Ottmaring (Germania) a Monaco di Baviera, Circus-Krone-Bau, 01.07.2016

Foto: Artisti trapezio ©Thierry Bissat (MfG); H. Lauenroth: ©Ursula Haaf

Essere “per” l’Europa

“Stupirsi per l’impulso dello Spirito di Dio nel nostro tempo”. Il Cardinal Walter Kasper ha accompagnato e sostenuto fin dagli inizi il cammino di Insieme per l’Europa. Durante l’ultimo Congresso a Monaco, 30 giugno 2016, ha sottolineato quello che gli sta a cuore e condivide. 

 

LO SPIRITO DI DIO AGISCE POTENTEMENTE ANCHE NEI NOSTRI TEMPI  

Carissimi amici, è meraviglioso essere di nuovo con voi, e ancora più meraviglioso è il fatto di vedere che cosa siete diventati da Stoccarda in poi.

Il sogno di allora sembra diventare realtà. Lo Spirito di Dio è potente anche nei nostri tempi. Abbiamo motivi per ringraziare.

Il nostro sogno

Tutto è iniziato il 31 ottobre 1999 ad Augsburg. Congiuntamente, cristiani evangelici e cattolici hanno ufficialmente dichiarato: “Insieme proclamiamo che Gesù Cristo è la salvezza”. Tanti hanno detto: ‘Questa dichiarazione non significa niente, non c’è un seguito.’ No, non è rimasta senza effetto. Voi siete la conseguenza, il vostro movimento [Insieme per l’Europa] è il frutto. Papa Giovanni Paolo II aveva ragione: La dichiarazione era una pietra miliare.

Una pietra miliare è una tappa nel cammino, non è la meta. La prossima tappa è davanti a noi: l’autunno 2016 a Lund, l’ottobre 2017 a Wittenberg. Di nuovo ci  sono gli scettici. Noi invece diciamo che 500 anni di divisione sono abbastanza. Sarebbe un tradimento a Gesù Cristo e uno scandalo per il mondo, se ci fermassimo alle belle parole.

Abbiamo un sogno, perché sappiamo che l’ecumenismo è un passaggio dello Spirito Santo nella Chiesa. Di Lui ci si può fidare. E’ Lui che ha promosso il movimento ecumenico e Lui lo condurrà anche alla meta. Unità in una diversità riconciliata è possibile. Dite agli esperti della divisione che esitano: ‘Noi siamo esperti dell’unità. Abbiamo sperimentato che oggi è già molto più possibile di quanto pensate. Tutti devono muoversi, tutti dobbiamo cambiare il modo di pensare e convertirci.’

Insieme nell’Europa

L’unità delle Chiese è oggi ancora più importante in quanto l’unità europea è in pericolo. Insieme per l’Europa è più importante che mai. Quando ero giovane, dopo la catastrofe della seconda guerra mondiale, per noi giovani l’Europa era un progetto di pace. I nemici sarebbero dovuti diventare amici è così è stato. Ci sono stati donati 70 anni di pace, il periodo più lungo nella storia d’Europa. Viviamo nella pace e nel benessere come i nostri antenati non se lo sarebbero neanche sognato. Non è un sogno, è una realtà. Questo è il nostro futuro.

Per questo l’Europa ha bisogno di un’economia prosperosa e questo nessuno lo contesta. L’economia è una base indispensabile della vita e della sopravvivenza. L’economia è una base, ma non è il senso della vita. Per questo l’Europa ha bisogno di qualcosa di più dell’economia. L’Europa non è soltanto un’unione economica, l’Europa è un’unione di valori. Si fonda su valori cristiani senza i quali l’Europa non sarebbe l’Europa. Questo è dimenticato da tanti; farsi garanti di questo è il nostro compito.

Non è possibile che i fantasmi di un egoismo nazionale, che credevamo ormai morti da tempo, risorgano dai loro tumuli e diffondano paura e spavento.  Ognuno di noi ama la sua patria, la sua lingua e la sua cultura. Noi non vogliamo un’uniformità. La diversità dell’Europa è la sua ricchezza. L’amore per la propria patria non ha niente a che vedere con un nazionalismo che costruisce muri e recinti o che pensa che potremmo ritirarci su un’isola nazionale come dei ‘beati’. L’amore per la patria è aperto, si lascia arricchire e vuole arricchire gli altri. Chi invece tira su i ponti levatoi, morirà presto lui stesso di fame.

Papa Francesco ha detto di recente: l’Europa è ‘Work in progress’. L’Europa non era mai semplicemente conclusa, era da sempre ‘in progresso’. Da sempre la sua forza è stata quella di integrare altre culture come i celti, i germanici, i normanni, gli slavi e anche i musulmani non li incontriamo per la prima volta.

Dopo il crollo del muro di Berlino eravamo entusiasti e abbiamo sperato in una comunicazione senza frontiere, in una democrazia universale e nei diritti universali dell’uomo. Ora però arrivano da noi i problemi di un mondo che si sta unificando. Essi non arrivano come numeri astratti, ma come persone concrete, hanno un volto. Sono figli di Dio. Essi ci mettono davanti a nuovi compiti: il nostro esempio dovrebbe essere quello di un cristianesimo vissuto che attira. Far vedere nella pratica che l’essere cristiano è una cosa buona. Ma questo lo possiamo fare solo insieme come cattolici ed evangelici, quando superiamo i fossati che esistano tra noi cristiani.

E’ possibile? Sì, è possibile. Come cristiani crediamo nella resurrezione e nell’operare dello Spirito di Dio. Crediamo che la vita è più forte della morte e l’amore più forte dell’odio. Gesù Cristo è in mezzo a noi, Egli ci precede. Come cristiani siamo testimoni della speranza per un nuovo ‘Insieme’ dei cristiani e per un nuovo ‘Insieme’ dell’Europa. Oggi non ci vuole la paura, occorre la speranza. Non dobbiamo essere portatori di scrupoli, ma costruttori di ponti e portatori della speranza.

Cardinale Walter Kasper, già presidente del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani

Scarica qui: TfE Monaco – Spunti per un dialogo sul discorso di Card W. Kasper del 30 giugno 2016, Sr. Nicole Grochowina>>

 

Ha un futuro la speranza?

Ormai non si contano le ricerche ecclesiali, sociali, culturali per il futuro del Continente su cui getta un ampio sguardo anche l’anno europeo del patrimonio culturale. I Movimenti e le Comunità hanno un loro contributo specifico?

Dall’intervento di Michael Hochschild  “Sulla riconciliazione col futuro”,  Insieme per l’Europa Monaco, 1.7.2016

Ha un futuro la speranza o il nostro mondo è coinvolto in crisi e problemi senza speranza? Se il futuro ha ancora una possibilità, come dovremmo chiamarlo questo nuovo mondo? E non ha forse esso bisogno di sostegno da forze creative di carattere sociale, se non addirittura religioso?

  1. Il futuro ha bisogno di speranza, se non vogliamo restare invischiati nella permanente crisi presente e cadere nella disperazione.
  2. Il futuro ha bisogno non solo di molta speranza, ma il mondo che speriamo ha bisogno di un altro nome di quello della modernità, perché l’andamento della società moderna è seriamente compromesso e noi soffriamo per molteplici crisi di orientamento. Se il futuro deve essere diverso, allora alla fine di uno sviluppo verso un miglioramento c’è la cosiddetta società postmoderna.
  3. Se ciò alla fine conduce ad una realtà migliore, dipende anche da fresche forze creative culturali. Qui viene a contare il contributo dei nuovi Movimenti spirituali ed anche dei nuovi Movimenti sociali: coi loro alti ideali essi puntano sempre ad un domani ed anticipano già per questo una parte del programma della società e delle Chiese. In poche parole: essi mostrano già oggi come potrebbe andare diversamente il domani.

Le sfide sono due: da una parte ci troviamo in una profonda crisi di sistema della società moderna; ora non basta più adattarsi continuamente alle nuove situazioni: è iniziato un cambiamento radicale della civiltà moderna che ci richiede un nuovo pensiero ed un nuovo agire. La seconda sfida risiede negli stessi nuovi Movimenti spirituali: la loro fede, il loro impegno e soprattutto la loro fiducia sono molto richiesti sulla via per uscire dalla crisi, perché essi creano la necessaria fiducia nel futuro. Ma per questo i nuovi Movimenti spirituali devono comprendersi in modo più forte che finora come forze culturali creative e comportarsi di conseguenza. In certo modo devono diventare maggiormente Movimenti di impegno sociale.

Oggi c’è bisogno di uno sguardo in avanti; in altre parole: una riconciliazione con il futuro.

E i nuovi Movimenti sociali, ed ancor più i nuovi Movimenti spirituali, sono proprio fatti per questo. Le visioni del futuro appartengono a loro come la tessera di appartenenza per una organizzazione. I Movimenti non offrono solo alternative concrete per altri orientamenti di vita, ma con questo essi soprattutto allargano strettoie moderne. Ecco l’esempio di un individuo moderno: da ciò si sviluppa (di nuovo) in lui una persona sociale, o rispettivamente religiosa, con relativi legami e responsabilità nel suo concreto mondo vitale.

In questo senso i nuovi Movimenti spirituali devono mostrare che essi, in quanto Movimenti spirituali, non sono mai solo Movimenti spirituali, ma sempre anche Movimenti sociali e nella fede attingono una forza creativa culturale. Allora essi sono superiori ai nuovi Movimenti sociali, perché non sono come questi ultimi fissati su certi temi, ma hanno con Dio e con il mondo un’ampiezza illimitata. In tutto ciò è decisivo l’insieme dei Movimenti spirituali e delle loro Chiese: solo una Chiesa riconciliata può apportare un contributo credibile alla riconciliazione. Un ‘Insieme per l’Europa’ non sarà sufficiente per una riconciliazione col futuro; è richiesto un Insieme per tutto il mondo di domani.

Prof. Dr. Michael Hochschild, direttore di ricerca e professore del pensiero postmoderno al Time-Lab di Parigi / Institut d’Études et de Recherches postmodernes; ha studiato pedagogia, sociologia, filosofia, psicologia e teologia ad Amburgo, Francoforte e Bielefeld.

Scarica qui il discorso integrale: 2016 07 01 IpE Monaco – M. Hochschild sulla riconciliazione col futuro>>

 

Monaco 2016 finalmente online

Ci siamo! Con l’impegno di molte persone è uscita la completa documentazione dell’evento che si è svolto a Monaco dal 30 giungo al 2 luglio 2016: tutte le foto e i contributi del Congresso e della Manifestazione in piazza.

E’ disponibile in inglese e in tedesco.

Vai subito a sfogliarla IN INGLESE > 

Vai subito a sfogliarla IN TEDESCO >

Puoi anche scaricare la versione pdf IN INGLESE > e in IN TEDESCO >

a cura della Segreteria di Insieme per l’Europa

Messaggio di Monaco 2016

Insieme per l‘Europa. Incontro. Riconciliazione. Futuro.
Monaco (Baviera),  2 luglio 2016 

All’insieme non esiste alternativa  

“Uniti nella diversità”. Questa speranza europea è oggi più attuale che mai. L’Europa non deve diventare una roccaforte ed alzare nuove frontiere. All’insieme non esiste alternativa. Un insieme in una diversità riconciliata è possibile.

Il Vangelo – una fonte di speranza

Gesù Cristo ha pregato per l’unità e dato la sua vita per questo. Questo ci dice il Vangelo, che da quasi 2000 anni è una forza determinante per la cultura in Europa. Gesù Cristo ci insegna l’amore senza limiti per tutte le persone. Lui ci indica la strada della misericordia e della riconciliazione: possiamo chiedere perdono e perdonarci a vicenda. Il Vangelo di Gesù Cristo è una fonte potente, dalla quale possiamo attingere speranza per il futuro.

L’Europa – una cultura del rispetto e della stima

Le terribili esperienze delle Guerre mondiali ci hanno insegnato che la pace è un dono prezioso che dobbiamo conservare. Il nostro futuro deve essere caratterizzato da una cultura del rispetto e della stima dell’altro, anche dello straniero.

L’unità è possibile – Superare divisioni

Chiediamo a tutti i cristiani, specialmente ai responsabili delle Chiese, di superare le divisioni. Esse hanno causato sofferenza, violenza, ingiustizia ed hanno minato la credibilità del Vangelo. Come cristiani vogliamo vivere insieme riconciliati ed in piena comunione.                

Il nostro impegno

Viviamo il Vangelo di Gesù Cristo e lo testimoniamo a parole e coi fatti.

Percorriamo la via della riconciliazione e facciamo in modo che le nostre comunità, Chiese, popoli e culture possano vivere “uniti nella diversità”.

Andiamo incontro a persone di convinzioni e religioni diverse con rispetto e cerchiamo il dialogo con loro.

Ci impegniamo affinché nel mondo crescano umanità e pace.

Abbiamo la visione di un insieme in Europa che è più forte di ogni paura ed egoismo.

Poniamo la nostra fiducia  nello Spirito Santo che rinnova e vivifica continuamente il mondo.

E così è stato…

Nell’esperienza vissuta durante l’evento di Insieme per l’Europa a Monaco dal 30 giugno al 2 luglio, c’era veramente tutto: INCONTRO con persone diversissime, ma concordi nel voler affrontare il FUTURO insieme. E le testimonianze della RICONCILIAZIONE hanno fatto vedere che un percorso insieme non è utopia. Alla luce di quanto è accaduto nel frattempo nella città – ed in varie parti del mondo – il messaggio di Insieme sembra più che mai necessario e attuale.

Alcuni dei tanti echi di chi ha fatto l’esperienza di quell’evento (nella lingua originale):
  • München zeigte ein tiefes echtes Gesicht eines Europa, das sich auf Gott und die Welt öffnet. Es wurde verständlich und erfahrbar: Miteinander geht es, Miteinander aller Charismen und Gaben. Der Glaube, die Liebe und die Offenheit führen zur Entängstigung…
  • Magnifique rassemblement avec le souffle des origines et qui ouvre un nouvel avenir pour Ensemble pour l’Europe. Une lumière et une espérance dans une Europe qui en a bien besoin! Remarquable organisation de nos amis allemands.
  • I am British and have always had a very strong sense of being European, and part of a positive process of unification. It was a challenge coming to Munich a week after Brexit, knowing that everyone would ask my opinion about it. I was initially very sad, but I know that being European and being Christian is a bigger idea than any particular political process or institution, and that unity will go ahead anyway. The positive attitude and support of a very impressive list of Christian leaders was very important and can only further this process. The young people present were a great witness to things already happening , and a hope for a better future.
  • Ho colto la profondità, il desiderio di continuare sempre più insieme per una nuova Europa nel cammino della pace costruita sui valori comuni del dialogo e dell’amore. Non abbiamo paura, andiamo avanti, nella certezza che Dio Amore ci precede sempre, a noi tutti gli sforzi, a Lui la gloria del Suo Amore passato dalle nostre azioni positive.
  • Das Podium „Zukunft der Gesellschaft – Auftrag und Verantwortung der jungen Generation“ erfüllte aber voll und ganz meine Erwartungen: Junge Leute, die von ihrem Glauben und ihrer Jugendarbeit innerhalb ihrer Gemeinschaft berichteten. Mir gefiel es sehr gut, mich endlich mit anderen Jugendlichen, die sowohl ähnliche als auch komplett verschiedene Ansichten als ich hatten, auszutauschen und zu diskutieren.
  • Ho capito che anche i piccoli come me possono fare qualcosa per l’Europa, nella stessa strada dei grandi, per iniziare questa unione spirituale dell’Europa, gli uni per gli altri.
  • Hi everyone, I did watch this wonderful event which was a wonderful way to involve people like me around the world in Unity with all ‘People of Good Will’. God’s choicest blessings on everyone who organised this and those who took part. We are meant to be together and not live selfish lives in isolation from our neighbour.
  • Il fatto che ci siamo trovati in un circo mi suggerisce che è importante mettersi in gioco come fanno i protagonisti del circo, giocarsi la vita  per essere di aiuto agli altri.
  • J’ai beaucoup apprécié ce moment à Munich. Maintenant avec toute l’équipe de Lyon nous nous engageons à diffuser ce que nous avons vécu. Bien avec chacun.
  • Insgesamt bin ich sehr dankbar für die Erfahrung der Veranstaltung in München und trage die Erlebnisse und Begegnungen noch lebendig in mir. Vor allem verbinde ich mich im Gebet Tag für Tag weiterhin mit allen, die dort waren, und habe die Hoffnung, dass das Wunder der Einheit der Kirchen eines Tages von Gott geschenkt wird. (…) Für alles, was bei der Kundgebung am Stachus auf der Bühne geboten wurde, kann ich nur meine Anerkennung aussprechen.
  • Anche l’aprire e chiudere l’ombrello (…) non ha distolto da un clima di unità, di gioia, di profondità che ho avvertito. Mi è sembrata la manifestazione della speranza.
Monaco/Germania 2016

Monaco/Germania 2016

INCONTRO. RICONCILIAZIONE. FUTURO.

Questo il titolo della quarta Manifestazione internazionale di Insieme per l’Europa a Monaco di Baviera.

Il percorso è iniziato con un Congresso per rappresentanti di oltre 300 Movimenti e Comunità che vi aderiscono – di cui 200 presenti – dal 30 giugno al 1 luglio 2016, nel Circus Krone Bau. Plenarie al mattino e alla sera, 17 Forum e 19 Tavole Rotonde nei pomeriggi su diversi temi di urgente attualità come i profughi e la loro integrazione, l’ecumenismo, l’ambiente, il dialogo con l’islam, la crisi economica e la ricerca del bene comune, il difficile legame tra i Paesi europei…  1.700 i partecipanti da 32 Paesi dell’Europa e non solo.

Nel pomeriggio del 2 luglio nella popolare piazza “Karlsplatz (Stachus)”, si sono radunati per una Manifestazione pubblica oltre 5000 persone tra cui tanti giovani. Forti le testimonianze di riconciliazione durante il cammino dei 15 anni nell’ambito di Insieme per l’Europa; toccante e pieno di speranza l’abbraccio fraterno tra rappresentanti autorevoli della Chiesa cattolica, luterana e ortodossa. “L’unità è possibile” – questo è quanto i presenti in piazza, e le persone che in oltre 7000 punti d’ascolto erano collegati con un live-streaming in varie parti del mondo, hanno potuto vedere e sperimentare.

Forti e indicativi i video-messaggi di Papa Francesco e del Patriarca Bartolomeo I. Vivace e animato il palco da giovani complessi musicali e cori di diverse nazionalità. Sul palco una porta che “apre al futuro” come simbolo di un cammino fatto e del futuro che si vuole percorrere per una condivisione piena dei valori che hanno le loro radici nel Vangelo.

Clicca qui per vedere il video della Manifestazione a Monaco 2 luglio 2016 (IT)>>

Clicca qui per vedere altri video sull’evento (playlist) in varie lingue>>

A cura della Segreteria internazionale di Insieme per l’Europa

Live da Monaco – 3° Giorno


“Sì a ponti di misericordia. Sì alla scoperta dell’altro e della sua ricchezza. Sì alla comprensione che siamo davvero “una cosa sola”, che c’è un’unità e una fraternità per cui lavorare e che vanno trovate le strade per “abbattere” i tanti “muri di separazione””. Le parole di Andrea Riccardi, lette da Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant’Egidio bene esprimono lo spirito e l’impegno dei 5000 presenti alla Karlsplatz (Stachus) di Monaco, il 2 luglio, in occasione della Manifestazione pubblica conclusiva di Insieme per l’Europa, edizione 2016.

Quattro i grandi temi che hanno fatto da filo conduttore dell’evento: l’unità è possibile; la riconciliazione apre al futuro; una cultura del rapporto e della misericordia; missione e futuro. Maria Voce, presidente del Movimento dei Focolari, ha aperto con un impegno solenne: “Oggi noi qui ci impegniamo ad essere strumenti di questa svolta, strumenti di una nuova visione dell’Europa, strumenti di una accelerazione nel cammino verso l’unità, aprendo, con tutti e per tutti gli uomini e donne del nostro pianeta, un dialogo profondo”. Grande la gioia per i video messaggi giunti da Papa Francesco e dal Patriarca Ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I.

Sono seguite testimonianze di riconciliazione tra Chiese e Comunità. “La riconciliazione apre al futuro”, ha affermato Gerhard Pross del Comitato d’Orientamento di Insieme per l’Europa: “Anche se siamo e rimaniamo diversi, vogliamo vivere in unità, arricchirla delle nostre diversità, contagiare le nostre città e l’Europa”. Il Cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani (Roma) ha spiegato che è nata una rete universale d’amicizia, mentre il Vescovo Frank Otfried July, vice-presidente della Federazione Luterana mondiale: “Sono molte le esperienze che viviamo insieme come Chiese: lavoriamo per i profughi, preghiamo insieme; vogliamo riportare Cristo al centro dell’Europa”. Il Metropolita rumeno-ortodosso per la Germania e il Centro-Nord Europa Seraphim Joanta (Norimberga) ha condiviso gioie e dolori della propria missione: “La sofferenza più grande sono le spinte fondamentaliste che rischiano di distruggere i tentativi di unità tra i cristiani, inoltre mancano i giovani nelle nostre Chiese. Ma non ci abbattiamo, confidiamo in Cristo e in questa rete di fratelli”. Toccante e profetico il momento in cui diversi rappresentati di Chiese cristiane e Movimenti hanno pronunciato il Padre Nostro: “E’ un segno profetico di riconciliazione e perdono – ha spiegato Rev. Olav Fykse Tveit, segretario generale del Consiglio Ecumenico delle Chiese – un segno che non vogliamo dimenticare mai più”.

Potente e piena di speranza la voce dei giovani: “Sogno un’Europa in amicizia e meno individualista, ha affermato Maria della Repubblica Ceca – “L’Europa comincia da me perché io sono Europa.”

“Insieme” è un’altra delle parole chiave di Insieme per l’Europa: “Nel 2017 ci sarà il Giubileo della Riforma – ha raccontato il Vescovo evangelico Heinrich Bedford-Strohm, presidente della Confederazione luterana tedesca – e vogliamo viverlo insieme: Chiesa evangelica e cattolica”. E il Cardinale Reinhard Marx di Monaco, presidente della Conferenza Episcopale cattolica tedesca: “Dobbiamo riconoscere i segni dell’unità che già viviamo: non siamo separati, vogliamo testimoniare Cristo insieme”.

Il messaggio finale, letto a più voci dai leader di Comunità e Movimenti esprime i frutti del cammino fatto e il futuro, con le prossime tappe: “L’Europa non deve diventare una roccaforte e alzare nuove frontiere. All’insieme non esiste alternativa. Chiediamo a tutti i cristiani (…) di superare le divisioni. Il nostro impegno: viviamo il Vangelo di Gesù Cristo e lo testimoniamo con le parole e con i fatti. C’impegniamo affinché nel mondo crescano unità e pace”.

Live da Monaco – 2° Giorno

Maria Voce, presidente dei Focolari ha aperto la seconda giornata di Congresso: “L’Europa sta attraversando la notte dei suoi principi, la notte del suo ruolo nel mondo, la notte dei suoi sogni. (…) Insieme per l’Europa ci sembra proprio il soggetto capace di ispirare persone singole o associate nel loro impegno per una Europa libera, riconciliata, democratica, solidale e fraterna e che può essere dono per il resto dell’umanità”.

E Steffen Kern della Federazione evangelica di Wuerttemberg: “Dove riponiamo la speranza noi cristiani? Dobbiamo prendere su di noi i dolori e le oscurità delle nostre città. A Stoccarda è nata la Casa della Speranza che accoglie donne e persone sole. Vogliamo testimoniare con il nostro impegno che Dio non abbandona nessuno”. Thomas Romer (YMCA, Monaco) chiarisce che il punto di forza del nostro continente è Cristo e nel suo Vangelo. Gesù c’è anche nelle tempeste, bisogna avere fede. Lui é salito sulla barca per salvarci”.

Nel pomeriggio Insieme per l’Europa ha aperto i propri luoghi di dialogo, confronto e progettualità.

Alla tavola rotonda su “Cristiani e musulmani in dialogo” è emersa la necessità di conoscersi, incontrarsi e lavorare insieme attorno alle sfide sociali e culturali. Pasquale Ferrara, neo ambasciatore italiano ad Algeri, ha sottolineato che il dialogo non lo fanno le culture o le religioni, ma le persone. E’ necessario un bagno di concretezza e realtà. E l’imam Baztami ha invitato ad incontrare l’altro, a conoscerlo. Molte le idee e i progetti emersi dal dibattito tra la filosofa delle religioni Beate Beckmann-Zoeller, il dr. Thomas Amberg della Chiesa Evangelica, il vescovo francese M. Dubost. “Il rimedio alla divisione tra cristiani e musulmani e’ l’alterità, riconoscere l’altro come fratello”, ha affermato Gérard Testard di Efesia (Francia).

Alla tavola rotonda “Verso una sostenibilità in Europa” il Card. Turkson, l’ingegnere ambientale Daniele Renzi, Hans-Hermann Böhm e altri esperti hanno seguito l’invito di Papa Francesco per un dibattito serio e aperto sui cambiamenti climatici e le sfide ecologiche. “Scienze e religioni dovrebbero dialogare – ha affermato il Card. Turkson – per dare un contributo comune alla società”.

“Martirio, la difficile testimonianza dei cristiani del nostro tempo” è il titolo di un’altra tavola rotonda. Tra i relatori c’era Michael Brand, membro del Bundestag tedesco che, in riferimento all’attuale situazione europea, ha ricordato una frase di S. Bonifacio: “Non vogliamo essere come cani muti”. “Personalmente penso che se la minaccia del terrorismo arriva dall’esterno – ha affermato – dentro i nostri confini siamo invece attaccati da un secolarismo aggressivo. Temo meno l’islamizzazione dell’Europa che la diminuzione della fede cristiana”.

Live da Monaco – 1° Giorno

Incontro, riconciliazione, futuro. Sono queste le parole della quarta edizione dell’evento internazionale di Insieme per l’Europa. Dal 1999, oltre 300 Movimenti e Comunità cristiane stanno percorrendo un cammino comune di riconciliazione, mutua comprensione e unità. Qui a Monaco sono 200 i Movimenti presenti e attivamente partecipi al Circus-Krone. E sono 1700 i membri, di 40 Paesi, giunti per il Congresso dei rappresentanti dei Movimenti con il desiderio di riportare i valori cristiani nelle sfide attuali dell’Europa.

Martin Wagner (YMCA Monaco) ha aperto l’evento: “Riconciliazione sarà la nostra parola chiave. Ne abbiamo bisogno, vogliamo essere ambasciatori di riconciliazione: l’abbiamo già sperimentata e questo è il nostro futuro. Vogliamo condividere, lavorare insieme per l’unità e soprattutto contribuire, come cristiani, a sostenere le sfide dell’Europa oggi”. Gerhard Pross (YMCA Esslingen) ha rivolto il suo saluto ai 1700 partecipanti: “Dio vuole che camminiamo uniti verso l’unità”. E il card. Walter Kasper: “500 anni di divisione sono sufficienti: abbiamo un impegno verso l’unità dell’Europa, sennò tradiamo Cristo e ora questa unità è tanto più importante perché l’Europa è in pericolo”.

Il vescovo Krause della Chiesa Evangelica: nel 2007 abbiamo sottoscritto il Manifesto per un’Europa unita e aderito ai “7 Sì”: avevamo un sogno, abbiamo pregato e Dio ci ha esauditi. Sr. Lioba Ruprecht: “Dobbiamo costruire la cultura dell’alleanza”. Hartmud Steeb dell’Alleanza evangelica: “Questo dialogo comune è iniziato negli anni ’90. Dio stesso ha pregato per l’unità. Incontro, speranza e futuro sono le parole che ci accompagnano nei prossimi giorni”.

Nel pomeriggio, 19 forum hanno raccolto tutti attorno alle questioni più scottanti del nostro continente: responsabilità sociale, integrazione, economia, ecumenismo, sfide pastorali, giovani ed Europa, matrimonio e famiglia, riconciliazione, evangelizzazione e molto altro. E’ stato il momento della condivisione di esperienze, idee e progetti, ma anche di una forte testimonianza di fede. Molto partecipato il forum dal titolo “Il prezzo e il premio dell’unità” dove il Card. Walter Kasper ha affermato che la fatica di un’autentica riconciliazione costituisce uno dei maggiori inciampi al movimento ecumenico. Occorre perdono per proseguire il cammino insieme.

Riconciliarsi richiede duro lavoro, ha aggiunto anche Walter Kriechbaum dell’YMCA di Monaco: attraverso di essa guariremo e diverremo portatori di unità.

Dopo il Brexit: Insieme per l’Europa diventa un segno profetico

Dopo le notizie di questo venerdì mattina, il giorno dopo il „Brexit“, i responsabili del Comitato d’Orientamento di Insieme per l’Europa si esprimono all’unisono: Il Congresso europeo  dal 30 giugno al 1 luglio e la Manifestazione su “Karlsplatz” – la piazza nel centro di Monaco – il 2 luglio, riceve su questo sfondo un nuovo, più ampio significato.

P. Heinrich Walter, del Movimento di Schönstatt, si mostra sconcertato e deciso: “Ora il nostro ’Insieme’ diventa ancor più un segno di speranza contro la speranza. La fonte cristiana è quella decisiva riguardo all’identità. Sullo sfondo storico di questa settimana, Dio stesso rende Insieme per l’Europa un segno profetico.”

Gerhard Pross dell‘YMCA Esslingen e portavoce dell’iniziativa in Germania: “Adesso è quanto mai importante che da Monaco parta un chiaro segno ad un Insieme per l’Europa – un segno della comunione, contro gli egoismi e le paure del nostro tempo. Mi pare significativo che sono Papa Francesco, Andrea Riccardi e Jeff Fountain a dire la parola decisiva all’Europa, e non i politici.”

E Maria Voce, presidente del Movimento dei Focolari, commenta da Roma: “Questo referendum conferma che l’Europa unita non la fa né la politica né l’economia, ma i valori condivisi dagli europei. Insieme per l’Europa non poteva cadere in un momento migliore”.

Un incoraggiante apprezzamento

E’ arrivato un nuovo patrocinio per l’imminente evento a Monaco nel luglio prossimo.

Con parole di forte stimolo e di apprezzamento per l’iniziativa, il presidente del Parlamento Europeo, Martin Schulz, concede all’evento “Incontro. Riconciliazione. Futuro” il patrocinio del Parlamento Europeo.

Nella sua lunga lettera egli sottolinea l’importanza di un impegno comune in favore della solidarietà e della pace, della tolleranza e del dialogo, del senso di appartenenza all’Europa e di una cittadinanza attiva.

E’ questo il terzo patrocinio ricevuto da Istituzioni Europee, dopo quelli del Presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker, e del Segretario generale del Consiglio d’Europa, Thorbjørn Jagland.

E’ un richiamo all’impegno di contribuire a realizzare il nostro “sogno” di “un’Europa unita e multiforme, con una forte coesione sociale nella molteplicità culturale. Le nostre diversità non devono essere più motivo di paura o di separazione. Viviamo per un’Europa che non le sopprime; piuttosto le riscopre come ricchezze e le sviluppa, le armonizza”…  >vedi: CHE IDEA ABBIAMO DELL’EUROPA

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Foto: Ulz

Europa sotto i riflettori dei giovani

L’Europa? Luci e ombre… e tanto da dare. 

Una serata con giovani da varie parti del mondo nella sede della Segreteria internazionale di Insieme per l’Europa

Arrivano con aria di gioiosa attesa e con slancio e apertura, ma anche con la serietà di chi è consapevole che parlare dell’Europa oggi è impegnativo. Inizia con qualche appetitoso piatto tipico fatto da loro e con una pizza italiana, la serata con 8 giovani studenti e neo laureati, europei e non,  provenienti da Ungheria, Repubblica Slovacca, e anche da Brasile, Kenia, Nigeria e Filippine, nella nostra sede, a fine aprile. Ci  ha arricchiti e sorpresi  sentire le loro diverse visioni dell’Europa, con luci ed ombre. Grande è stato l’interesse per l’imminente Evento a Monaco “Incontro. Riconciliazione. Futuro.” e il desiderio di poter dare un contributo affinché il ‘Vecchio Continente’ metta a frutto in pienezza le ricchezze della sua tradizione e cultura, ispirando i loro rispettivi Paesi e l’intera umanità.

Scorrendo il programma previsto nella capitale bavarese, non poteva mancare uno sguardo (e un orecchio) sui vari complessi musicali presenti il 2 luglio 2016 sulla piazza nel centro della città. Una delle canzoni in programma sembrava significativa: Wir sind eins – “siamo uno” > //www.youtube.com/watch?v=Y4zX98_Sr4s

Nei giorni che mancano all’appuntamento di Monaco, l’impegno di questi giovani sarà molteplice. Una cosa si sono subito proposti: invitare  amici e conoscenti, diffondere l’invito attraverso i Social Media ed altri mezzi disponibili.

Anche se qualcuno in luglio sarà ritornato nel proprio Paese extra-europeo, Marcos, Marie e Szabina andranno sicuramente a Monaco come costruttori attivi dell’Europa già nel presente.

L’equipe della Segreteria internazionale di Insieme per l’Europa 

Video-messaggi e patrocini UE

Capi di Chiese sostengono la rete Insieme per l’Europa il 2 luglio 2016 attraverso messaggi personali. La Commissione Europea e il Consiglio d’Europa confermano i loro patrocini.

Nel corso delle ultime settimane sono giunte sia dal Vaticano che dal Phanar di Istanbul la conferma ufficiale che Papa Francesco e il Patriarca Ecumenico Bartolomeo I manderanno un personale messaggio-video per la grande Manifestazione il 2 luglio a Monaco di Baviera. vedi>

Già all’inizio di settembre, durante un’udienza privata con il Papa, Padre Heinrich Walter del Movimento di Schönstatt gli aveva consegnato, in quanto rappresentante del Comitato d’Orientamento internazionale di Insieme per l’Europa, la Brochure informativa per la Manifestazione a Monaco, chiedendo al Papa un suo messaggio-video. “Vuole che lo facciamo subito?” aveva chiesto il Capo della Chiesa cattolica, facendo l’occhiolino. Ora, dal Vaticano, è giunta via telefono la conferma ufficiale che il video-messaggio è in elaborazione.

Nello scorso novembre, Maria Voce, Diego Goller e Gerhard Pross del Comitato d’Orientamento internazionale avevano colto l’occasione, durante un incontro personale con il Patriarca Bartolomeo I, di invitarlo all’evento a Monaco. Dato che in questa data egli non potrà essere presente, aveva promesso di mandare un messaggio e pure lui lo ha confermato pochi giorni fa durante un incontro privato con i focolari di Istanbul.

Ambedue i Leader di Chiese apprezzano e sostengono il lavoro delle Comunità e Movimenti spirituali e appoggiano l’iniziativa Insieme per l’Europa.

Anche il Presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker, e il Segretario generale del Consiglio d’Europa, Thorbjørn Jagland, sostengono la Manifestazione, accordando il loro patrocinio.

Per più informazioni:  download Video-Messaggio Papa e Patriarca 20160426 IT

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Una tappa importante a Trastevere

Il Comitato d’Orientamento in piena preparazione a 85 giorni dall’evento di Monaco

Trastevere a Roma è piena di gente… turisti, famiglie, bambini, anziani, persone con passo veloce dietro agli affari… Solo la presenza stabile di due soldati armati dice senza parole che questa città è nel cuore di un’Europa la cui situazione forse qualche anno fa nessuno immaginava. Immersi nella folla alcune persone si indirizzano verso una piccola, umile porta, l’entrata  della Comunità di Sant’Egidio a Roma. L’antico convento carmelitano – da ponte tra antichi e nuovi carismi – accoglie i membri del Comitato d’Orientamento che si riuniscono per due giorni a lavorare per il prossimo grande evento del progetto Insieme per l’Europa a Monaco di Baviera dal 30 giugno al 2 luglio 2016.

E’ tra i primi ad arrivare Maria Voce (Emmaus), presidente del Movimento dei Focolari, accolta con grande affetto e stima da tutti i presenti tra cui Marco Impagliazzo, padrone di casa, presidente della Comunità ospitante. La gioia cresce con l’arrivo degli amici dalla Germania, dalla Francia e dal Belgio, tutti pronti a mettere da parte i propri “pesi” per prendere insieme la responsabilità di aver già sperimentato che l’unità tra i diversi è possibile. Attenzione, ascolto, condivisione, franchezza nell’impegnativo lavoro sui programmi, resi possibili anche dal prezioso supporto della segreteria e dei traduttori.

La partecipazione comune alla preghiera serale della comunità di Sant’Egidio nella basilica di Santa Maria in Trastevere, accompagnata dai canti armoniosi, sembrava illustrare le parole di Maria Voce: quello che fa una Comunità o Movimento è come se lo facessero tutti gli altri.

Le ultime ore sono intense, il calendario è fitto, l’aereo parte, le sfide per l’evento Monaco non sono diminuite e i telegiornali ancora portano poche buone notizie… Tutti partono ancora più convinti che la viva rete delle Comunità e Movimenti in Europa potrà dare sempre di più il suo contributo al futuro del continente.

Grazie Italia, grazie Roma che hai dato casa a questo piccolo, quasi nascosto avvenimento. E grazie che ci accompagni con la tua voce: //www.youtube.com/watch?v=eGlJyCXNu_M

di Ilona Toth

Miteinander für Europa: Ein Kongress für christliche Werte

Der internationale ökumenische Kongress von “Miteinander für Europa”, verbunden mit einer öffentlichen Kundgebung, findet vom 30. Juni bis 2. Juli in München statt. Bischof i.R. Herwig Sturm (Evangelische Kirche A.B.) und Chiarina Marent (Fokolar-Gemeinschaft) gehören der österrichischen Koordinationsgruppe dieser europaweiten Initiative an. Sie geben einen Ausblick auf die kommende Großveranstaltung in München und vermitteln einen Einblick in die Anliegen von “Miteinander für Europa” auf geistlicher und politischer Ebene.

27. April 2016

//www.youtube.com/watch?v=AvOUYsS4lU8&feature=em-upload_owner

A colloquio con il Patriarca Bartolomeo I

A colloquio con il Patriarca Bartolomeo I

In occasione di un incontro ecumenico di vescovi organizzato dal Movimento dei focolari, il 25 novembre 2015, il Patriarca Bartolomeo – accompagnato dal Metropolita Elpidophoros Lambriniadis – ha incontrato nel monastero di Ayatrìada sull’isola di Halki (presso Costantinopoli) Maria Voce, Gerhard Pross e Diego Goller del Comitato di Orientamento di Insieme per l’Europa.

Nel colloquio, durato mezz’ora, ha voluto esser informato della preparazione dell’Evento di Monaco nel 2016, mostrando vivo apprezzamento per l’iniziativa e la tematica. Lui non potrà parteciparvi, essendo impegnato per il Santo Sinodo Panortodosso che si terrà a Costantinopoli a Pentecoste del 2016. Come segno di partecipazione manderà a Monaco un suo rappresentante ed invierà per l’occasione un messaggio video.

La brochure “Insieme per l‘Europa – Monaco 2016“ nelle mani di Papa Francesco

La brochure “Insieme per l‘Europa – Monaco 2016“ nelle mani di Papa Francesco

Negli ultimi mesi avevamo cercato una possibilità per far conoscere maggiormente la rete di Insieme per l’Europa a Papa Francesco, col desiderio che ci doni, tramite una videoregistrazione, un contributo per la Manifestazione pubblica del 2 luglio 2016 sul “Karlsplatz” di Monaco.

Quando si è chiarito che, durante l’udienza privata dal Papa per il capitolo generale della mia Comunità il 3 settembre, ci sarebbe stata la possibilità di scambiare qualche parola con lui, ho colto volentieri l’occasione.

Dalla segreteria internazionale di Insieme per l’Europa a Rocca di Papa avevo appena ricevuto – ancora calda di stampa – la brochure in lingua italiana. Sapevo che non si dovrebbe approfittare delle udienze per fare pubblicità, ma mi sono fatto coraggio e ho spiegato in spagnolo a Papa Francesco il nostro progetto; ho accennato all’inizio di Insieme e a come Dio ha operato durante questi ultimi 15 anni.

Gli ho presentato i Movimenti coinvolti, ho accennato al carattere ecumenico e al nostro desiderio di un suo contributo-video per la Manifestazione. Il Papa ha ascoltato con molta attenzione e, come una conferma, ha detto, in modo spiritoso: “vogliamo farlo subito?!” Alla fine ho potuto parlare ancora con il suo segretario, l’arcivescovo Gänswein, che ha confermato che la rete Insieme per l’Europa è conosciuta e ha suggerito di rifare la nostra domanda fra qualche mese per iscritto.

Beitrag von P. Heinrich Walter, Schönstatt-Bewegung