Prof. Alberto Lo Presti, docente universitario, Lumsa Università di Roma
Subito dopo (ora prevista 18,45) si svolgerà una Veglia di preghiera ecumenica per l’Europa nella Basilica di Santa Maria in Aracoeli, con la partecipazione di numerosi rappresentanti delle Chiese cristiane presenti a Roma.
Quando parliamo di Europa oggi, parliamo di problemi economici, di dispute, conflitti e guerre. A volte si può pensare che l’Europa si stia disgregando. “Questo pericolo rende ancora più prezioso il lavoro della rete Insieme per l’Europa (IpE) che sottolinea le radici spirituali del Continente” – afferma una giornalista che segue la rete da tempo.
Influire sulla pace in Europa
Nell’aprile del 2025 l’incontro consueto del Comitato di Orientamento si svolge a Bratislava in Slovacchia. Per la prima volta in un Paese del Centro-Est europeo, il gruppo è ospitato dalla rete carismatica cattolica ENC (European network of communities). Diciotto persone di sette Movimenti e cinque Paesi rappresentano a Bratislava la rete europea, tra loro Margaret Karram, presidente del Movimento dei Focolari, Gerhard Pross, attuale moderatore IpE ed altri dirigenti di Quinta Dimensione, Vineyard, Schönstatt e vari YMCA in Germania. “IpE vorrebbe essere un servizio per l’Europa.All’interno ci si esercita continuamente a costruire l’unità nella diversità. E grazie a quest’esperienza IpE influisce positivamente sull‘impegno per la pace in Europa.”Con queste parole sr. Nicole Grochowina, Christusbruderschaft di Selbitz, punta in alto. E poi si cita Isaia 43,19: “Ecco, io faccio una cosa nuova, non ve ne accorgete?”
Una carrellata mozzafiato
Questo spirito di innovazione si sente per esempio quando giungono all’incontro rappresentanti di sette Movimenti locali, politici cristiani del Paese (Eduard Heger, Miriam Lexmann, Viliam Karas e Branislav Skripek) e personalità del mondo ecclesiale; tra loro il nunzio Mons. Nicola Girasoli. In una carrellata mozzafiato i Movimenti fanno conoscere i loro carismi e i loro impegni, di cui tanti nel mondo giovanile. È un‘occasione unica per una conoscenza reciproca non solo con IpE, ma anche tra di loro e con il mondo politico. La Slovacchia, politicamente provata, mostra una grande forza interiore. Avviene il “ciak” tra tutti i presenti. La mattina dopo arrivano rappresentanti di ENC Slovacchia con il loro presidente, Alex Myskov, e portano la realtà della loro rete. Mentre IpE e ENC si conoscono meglio, è evidente quanto l’amicizia cresce rapidamente.
Gridare dai tetti
“È più che mai importante non mettere sotto il moggio l’esperienza di IpE, ma “gridarla dai tetti”. Così Margaret Karram, per incoraggiare il Comitato per i passi futuri. E continua: “IpE dà uno slancio all’Europa per respirare con due polmoni, cioè vivere il dialogo tra Est ed Ovest”. Di progetti per il futuro, per esempio un incontro a largo nel 2027, si parlerà più approfonditamente all’Incontro degli Amici di IpE dal 6.-8. novembre 2025 a Castel Gandolfo/Roma.
Thomas Roemer, pastore luterano di Monaco di Baviera, ci suggerisce di considerare ogni giorno una parola del Vangelo in cui Gesù ci rassicura: “Io sono…”. E ogni giorno affidiamo in particolare un gruppo di nazioni europee.
Come gli anni scorsi, facciamo questa preghiera secondo una tradizione antica del cristianesimo. Si tratta di una novena, quindi un percorso di nove giorni, dal 30 aprile al 8 maggio.
Facciamo questo cammino come gruppo, comunità, o anche singolarmente, ma comunque uniti e confidando nelle parole di Gesù: “… se due di voi si accordano sulla terra per domandare qualunque cosa, questa sarà loro concessa dal Padre mio che è nei cieli. Poiché dovunque due o tre sono riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro”. (Mt 18, 19-20)
La comunità di Taizé è di orientamento ecumenico e prevede regolari momenti di preghiera al mattino, a mezzogiorno e alla sera, durante i quali i famosi canti di Taizé, la lettura della Bibbia, il silenzio condiviso e la partecipazione alla comunione giocano un ruolo centrale. I circa 60 fratelli invitano giovani da tutto il mondo a partecipare alla loro vita per una settimana. Infatti, circa un migliaio di giovani portoghesi erano a Taizé contemporaneamente alla nostra delegazione.
Incontro
La lettura comune del libro di Gioele (2,12-18) ha portato la delegazione a una conversazione con il priore della comunità, Fratel Matthew, e con i Fratelli Richard e Andreas. Il testo ha colpito i lettori proprio in riferimento all’Europa, là dove dice: “Laceratevi il cuore e non le vesti”. L’appello è rivolto a tutte le generazioni, affinché si avvicinino a Dio con sincera devozione e chiedano la sua misericordia. Su questo il gruppo era d’accordo. Essendo a contatto con tanti giovani, i fratelli di Taizé hanno anche un’idea delle loro paure, per le quali sentono urgente l’esigenza di essere accompagnati. Taizé è quindi senz’altro un luogo spirituale per i giovani, dove trovano ascolto e comprensione.
Un ponte verso Insieme per l’Europa?
Come si può ora costruire un ponte da Taizé a IpE? Il trio ha riconosciuto che il carisma dei Fratelli e il loro contributo all’Insieme e, di conseguenza, anche all’Europa, risiedono nella loro vicinanza ai giovani, nella fedeltà alle loro preghiere e alla loro ospitalità. Ora bisogna individuare insieme i prossimi passi, a partire dall’amicizia diventata più profonda. E chissà? Forse in futuro ci sarà un incontro di “Insieme per l’Europa” di giovani a Taizé? I fratelli e noi possiamo certamente immaginarlo.
Impressioni
Suor Nicole, P. Raffael e Matthias sono tornati a casa contenti e pieni di gioia. “Oltre all’incontro con i fratelli di Taizé, questi giorni ci hanno avvicinato tra di noi – che siamo tra i più giovani nel nostro Comitato di Orientamento. Abbiamo bisogno di tali esperienze. I viaggi che facciamo insieme e gli incontri con i diversi Movimenti che visitiamo, ci fanno capire: “Insieme in Europa vive e noi continuiamo insieme!”
Ormai da circa quattro anni, prima dello scoppio della guerra su larga scala in Ucraina, ogni giovedì sera ci riuniamo online per pregare insieme per la pace, siamo di culture e nazioni diverse dell’Europa orientale e occidentale. E da alcuni mesi si sono uniti anche rappresentanti della Terra Santa.
Siamo solo un centinaio ma è sempre un momento sacro che ci fa sentire una sola famiglia che prega e chiede insieme la pace a Dio. Per noi qui in Ucraina è un dono grande pregare insieme perché ci dà la forza di andare avanti, facendoci sentire la vicinanza di tante persone. E questo ci dà la speranza per il futuro.
Lubjana: per tre anni ogni giorno
Raccontano Marjana e Pavel Snoj: Quel 22 febbraio 2022 con l’aggressione della Russia in Ucraina ci ha sorpresi ed angosciati – non ce l’aspettavamo proprio! Noi in Slovenia sappiamo che cosa sia una guerra; l’abbiamo vissuta anche dopo il disgregamento della Ex-Jugoslavia all’inizio degli Anni ’90 e ne portiamo ancora le ferite. Per questo ci siamo chiesti che cosa potessimo fare contro questa guerra, che è sempre fonte di dolore, distruzione e morte. Una possibilità ci è stata subito evidente: la preghiera! Perché siamo certi che la preghiera può ottenere tutto da Dio.
Ci siamo, quindi, decisi a fare una preghiera online. Siamo ca. 60 persone di vari Movimenti e Comunità, che pregano insieme ogni giorno per 30’ dal febbraio 2022, e non abbiamo mai smesso di farlo, per nessun motivo. Alla fine della preghiera rimaniamo ancora brevemente collegati ca. 5 – 10 minuti per scambiare le ultime notizie sulla guerra, i dolori e le gioie che viviamo quanti siamo presenti. Veramente si crea tra di noi una vera famiglia, perchè viviamo l’uno per l’altro. Crediamo nella pace e che essa sia presto possibile.
Esslingen: percezione, prossimità, preghiera
Judith Kaiser scrive: “Siate lieti nella speranza, forti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera» – così l’appello della Lettera ai Romani 12:12. Forse è questo appello che ci riunisce ogni martedì sera come cristiani di diversi Movimenti e Comunità – area di lingua tedesca – nella preghiera ecumenica su Zoom per la pace in Ucraina.
Nella nostra preghiera per una pace giusta poniamo la nostra fiducia nell’aiuto del Signore in tutte le necessità di cui siamo consapevoli. Da novembre 2023, siamo un numero costante di 10-20 persone che pregano. Grazie alla partecipazione di Miroslav di Uzhhorod e, a volte, anche di Viktor di Lviv, l’Ucraina è sempre presente nella preghiera su Zoom. Le loro percezioni, i loro racconti, i loro saluti e le loro richieste ci aiutano a pregare nel concreto e a riconoscere l’azione di Dio. Il nostro legame nella preghiera spesso ci fa sentire una vicinanza profonda che rinfranca il cuore. Dopo un breve impulso, preghiamo ad alta voce o in silenzio, intercedendo, benedicendo, professando la Parola di Dio… ognuno a modo suo. Alla fine, rivolgiamo la preghiera in modo specifico anche alla situazione in Israele. Una volta al mese, Hans-Joachim Scholz ci guida nella preghiera di riconciliazione. Spesso sperimentiamo di essere noi stessi benedetti e rafforzati nella fede attraverso questo appuntamento. E Dio agisce sempre di nuovo – rendiamo grazie a Lui per questo!”
Portare il palpito della cronaca a Dio
Ci piace concludere con un pensiero di Papa Francesco1 : “Forse la forza dell’abitudine e una certa ritualità ci hanno portati a credere che la preghiera non trasformi l’uomo e la storia. Invece pregare è trasformare la realtà. È una missione attiva, un’intercessione continua. Non è distanza dal mondo, ma cambiamento del mondo. Pregare è portare il palpito della cronaca a Dio perché il suo sguardo si spalanchi sulla storia. (…) Se la preghiera è viva… provoca continuamente a lasciarci inquietare dal grido sofferente del mondo”.
Chi è interessato a partecipare a uno di questi momenti di preghiera può prendere contatto con noi attraverso il sito.
La segreteria internazionale di Insieme per l’Europa
1Omelia nella Chiesa del Gesù in Roma, il 12 marzo 2022
Il profeta Geremia aveva un’idea chiara di cosa significhi cercare il bene nell’ambiente in cui viviamo e abitiamo. Sapeva che il popolo di Dio prospera quando non si chiude, ma si mette al servizio della società. In questo modo crea lo spazio per la vita e la speranza per le generazioni future.
Che Dio vuole radunare il suo popolo, lo stiamo sperimentando da anni. Siamo consapevoli che il dono–carisma che Egli ha fatto a ogni Movimento e Comunità è destinato ad essere “luce e sale” nella società in cui viviamo, in tutta Europa. Nel bel mezzo della profonda crisi che viviamo oggi, cerchiamo insieme “il Bene” nelle sfide e nelle possibilità del nostro tempo.
L’iniziativa a Monaco vuol essere un’esperienza di amicizia e ispirazione. Insieme vogliamo celebrare Dio e vivere nell’unità e nella riconciliazione. INSIEME PER L’EUROPA.
Venerdì 27 giugno si approfondisce “INSIEME”: ci sarà una gita turistica guidata nella città, seguita da uno spuntino e da un programma serale.
Sabato 28 giugno è il momento del “PER”: Approfondimento del testo di Geremia 29,7 seguito da momenti di scambio. Nel pomeriggio ci saranno gruppi tematici: preghiera per la città, iniziative sociali, giovani, matrimonio e famiglia, trasmissione del Vangelo, migrazione e altri. Si conclude la sera con un momento di lode.
Domenica, 29 giugno è dedicato a “l’EUROPA” con una celebrazione ecumenica.
Per maggiori informazioni e prenotazione vedi il sito nazionale: www.miteinander-wie-sonst.org. L’evento sarà in tedesco, non sono previste traduzioni.